TG1 - LA GAFFE DI SILVIA BALDUCCI SUL ROGO DI PRIMAVALLE
Estratto dell’articolo di Laura Martellini per www.corriere.it
Aveva tre anni quella notte del 16 aprile 1973, in cui persero la vita, arsi vivi, due dei suoi fratelli: Virgilio di 22 anni, militante missino dei Volontari nazionali, e Stefano di 8 anni.
Avversari politici della Sinistra estrema avevano versato litri di benzina sulla porta dell’abitazione del padre Mario, militante del Msi e segretario della sezione Giarabub di Primavalle, a Roma.
A Giampaolo Mattei, presidente dell'associazione Fratelli Mattei, la premier Giorgia Meloni ha inviato un sentito messaggio nel cinquantesimo anniversario della strage, per cui Achille Lollo venne condannato con Marino Clavio e Manlio Grillo a 18 anni di reclusione, condanna poi prescritta avendo i tre evitato l'arresto fuggendo all'estero (e non mancò uno schieramento innocentista).
Scrive la presidente del Consiglio: «Caro Giampaolo, il 16 aprile di cinquant’anni fa l’Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale. Con il rogo di Primavalle e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l’odio cieco e totale nei confronti dell’avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione».
Prosegue: «L’atroce uccisione di due giovani innocenti […] fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno. La terribile strage di Primavalle non è rimasta, purtroppo, isolata.
Ad essa è seguita una lunga catena di morte e dolore che ha insanguinato le nostre città, ha distrutto intere famiglie e ha segnato per sempre la vita di tanti nostri connazionali, […]. “Erano gli anni dell’odio”, come ha correttamente sottolineato il senatore Verini giovedì scorso nell’Aula del Senato della Repubblica.
[…] Sì, erano gli anni nei quali l’avversario politico era un nemico da abbattere, erano gli anni dei cattivi maestri sempre pronti a giustificare anche il più orrendo dei crimini o a costruire false verità per coprire i responsabili, erano gli anni delle fazioni contrapposte e della delegittimazione reciproca. Il popolo italiano ha saputo superare quegli anni così duri. Non lo ha fatto senza difficoltà.
Le cicatrici delle profonde ferite subìte ne sono il segno concreto e, spesso, tornano a far male. Non possiamo cancellare la storia o chiedere alle famiglie delle vittime di dimenticare ciò che è successo. Non possiamo restituire la vita ai troppi giovani che l'hanno sacrificata ad un'ingiusta violenza. Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l’Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale.
È l’obiettivo che l’associazione Fratelli Mattei persegue fin dalla sua fondazione e che era nel cuore della signora Anna, donna straordinaria che non ha mai smesso di chiedere giustizia per i suoi figli e ha impegnato tutta la sua vita con la forza della testimonianza».
Conclude Meloni: «È l’obiettivo che mi auguro tutte le forze politiche, le istituzioni, le agenzie educative e la società vogliano porsi per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di rispetto e tolleranza. Perché nel confronto politico non ci siano più nemici da abbattere o da distruggere, ma soltanto avversari, con i quali confrontarsi civilmente e nel riconoscimento reciproco. Buon lavoro».
rogo di primavalle virgilio mattei con la fidanzata prima pagina del secolo ditalia dopo il rogo di primavalle