“SENZA DI NOI IL GOVERNO NON STA IN PIEDI” - BERLUSCONI AGITA LA GOLDEN SHARE: FORZA ITALIA VUOLE ALMENO 11-12 SOTTOSEGRETARI (PIU' DEI 7-8 CHE GLI SPETTEREBBERO) - PER IL CAV, I CINQUE MINISTERI INCASSATI DAI FORZISTI “PESANO” MENO DI QUELLI AFFIDATI ALLA LEGA E VUOLE UNA COMPENSAZIONE - SCALPITANO MARIO OCCHIUTO E GIUSEPPE MANGIALAVORI, STEFANO CALDORO, FULVIO MARTUSCIELLO E GABRIELLA GIAMMANCO...

-

Condividi questo articolo


Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

berlusconi meloni salvini alle consultazioni berlusconi meloni salvini alle consultazioni

È stato mandato un segnale. Forza Italia vuole almeno undici-dodici sottosegretari. Una specie di avvertimento al resto della coalizione, perché «non possiamo certo replicare lo schema dei ministeri: senza di noi il governo non sta mica in piedi», riflette un azzurro di peso. Ma anche un messaggio interno e chi doveva capire ha capito.

 

L'intervista di ieri di Giorgio Mulé a Repubblica , condita di giudizi non leggeri («ha provocato disappunto l'atteggiamento di Giorgia Meloni», «ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo»), rimbalza di chat in chat.

meloni berlusconi salvini al quirinale meloni berlusconi salvini al quirinale

 

Di sicuro il vicepresidente della Camera, giornalista e direttore di lungo corso nelle testate della "real casa", prima di decidere di parlare si è consultato con chi di dovere, per così dire. In ballo questa settimana ci sono le nomine di sottogoverno, 41-42 posti. Calcolando il peso percentuale parlamentare della coalizione, ovvero il 18-19 per cento, a FI spetterebbero 7-8 sottosegretari. Ecco, fin qui la matematica, la politica però è un'altra cosa, perché il Cavaliere e un pezzo di partito si attendono di più. I cinque ministeri incassati dai forzisti infatti, come peso specifico, valgono meno di quelli affidati alla Lega, è il ragionamento.

 

SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI

Poi Berlusconi confida nel fatto che come sottosegretari vengano premiate persone a cui tiene particolarmente. Oggi come oggi Antonio Tajani e Anna Maria Bernini, vicepremier e ministro degli Esteri il primo e ministra all'Università e ricerca la seconda, accentrano su di sé anche le cariche di coordinatore e vicecoordinatrice del partito.

 

«Non è che si può guidare un partito per poi conquistare i posti migliori per sé», è un commento velenoso sentito più volte in queste ore tra gli azzurri. Mettere in discussione il doppio ruolo di Tajani e Bernini è quindi funzionale a ricordare quel che non va, o non andrebbe in FI qualora non si tenesse conto degli equilibri interni. Ad esempio il sud è stato sottorappresentato nelle nomine fatte finora.

 

SILVIO BERLUSCONI ALESSANDRO CATTANEO E LICIA RONZULLI VANNO AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI SILVIO BERLUSCONI ALESSANDRO CATTANEO E LICIA RONZULLI VANNO AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI

E va bene che poi ci sarà da discutere dei presidenti di commissione, dei delegati d'aula eccetera, ma non è abbastanza. Scalpitano i calabresi Mario Occhiuto e Giuseppe Mangialavori, il campano Stefano Caldoro e idem Fulvio Martusciello, in Sicilia c'è Gabriella Giammanco. Regioni dove FI è andata più che bene, in certi casi tallonando Fratelli d'Italia: quasi l'11 in Campania, lo stesso in Sicilia, il 16 in Calabria. L'ex capogruppo alla Camera Paolo Barelli dovrebbe avere una compensazione, vista la non riconferma alla guida del gruppo («Non so nulla, sono fuori per impegni familiari », assicura).

 

ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI

Chiusa la questione meridionale, ci sono altri nomi che per Berlusconi devono esserci: dal consigliere in temi giuridici Francesco Paolo Sisto a Valentino Valentini, esperto di politica estera e però accusato di eccesiva vicinanza alle ragioni della Russia, da Alberto Barachini - molto vicino a Licia Ronzulli - a Francesco Battistoni, finendo con qualche ex parlamentare rimasto fuori, tipo Andrea Mandelli o Valentina Aprea. Di sfondo rimane la disfida per chi prima o poi dovrà raccogliere la pesante eredità del fondatore, con due aree che si guardano con reciproco sospetto.

 

Ovvero chi fa riferimento a Ronzulli e chi a Tajani, con il secondo considerato più allineato con il governo a trazione meloniana. Per ora il Cavaliere è saldo in sella, interverrà al Senato per annunciare la fiducia con un discorso che si preannuncia "alto", da padre nobile della coalizione ma anche del Paese.

Silvio Berlusconi Licia Ronzulli al Senato Silvio Berlusconi Licia Ronzulli al Senato

 

Privatamente però non nasconde la propria delusione, si racconta ch,e quando nel bel mezzo delle trattative sui ministeri, si è ritrovato il telefono di Giorgia Meloni staccato non l'abbia presa bene. L'occasione per rimediare sarebbe questa, quindi. Solo che fuori da FI ormai comanda lei, la sua ex ministra.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PER VEDERE FINALMENTE IL TRIONFO DI "TELE-MELONI", LA DUCETTA E GIAMPAOLO ROSSI HANNO DOVUTO INGOIARE UN BEL ROSPO: ROBERTO SERGIO COME DG È STATO IMPOSTO DA MATTEO SALVINI – DI FRONTE ALL'ULTIMATUM LEGHISTA (''O SERGIO DG, O SALTA ROSSI"), LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) HA COSTRETTO IL “FILOSOFO DI COLLE OPPIO" A PIEGARE IL CAPINO - ROSSI ERA CADUTO IN DISGRAZIA PRESSO LA FIAMMA TRAGICA A CAUSA DEL DUPLEX CHIOCCI-SERGIO. E SOLO GRAZIE A BRUNO VESPA E' POI RIUSCITO A TORNARE NEL CUORE DELLA MELONA – IN CRISI DI ASCOLTI E SENZA IDEE, ROSSI SPERA IN UNA NUOVA “RAISET” INCIUCIONA. MA PIER SILVIO E' LONTANO - DOPO IL RISULTATO DEL VOTO DELLE TRE REGIONI, SI DECIDERA' IL DESTINO DI SIMONA AGNES - E SALVINI CARICA IL PISTOLONE DEL TAGLIO AL CANONE RAI…

DAGOREPORT – PERCHÉ MARINE LE PEN NON VOTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA DELLA SINISTRA DI MELENCHON AL NEO GOVERNO DI MICHEL BARNIER? - LA DUCIONA DI FRANCIA TIENE IN PIEDI IL GOVERNO VOLUTO DA MACRON PERCHE' HA UNA FOTTUTA PAURA DI FINIRE IMPANATA E FRITTA NEL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI PAGATI DAL SUO PARTITO CON I FONDI EUROPEI: RISCHIA FINO A 10 ANNI DI CARCERE. E UNA VOLTA CONDANNATA, ADDIO AI SOGNI DI ELISEO. QUINDI: MEGLIO TENERSI BUONI I GIUDICI – QUEL VOLPINO DI MACRON LO SA E LA TIENE PER LA CROCCHIA LA VALCHIRIA TRANSALPINA…

FLASH – L’INCHIESTA SUI RAPPORTI TRA I GRUPPI ULTRAS E LE SOCIETÀ INTER E MILAN POTREBBE PRESTO ARRIVARE NELLA CAPITALE E SQUARCIARE IL VELO DI OMERTÀ SUI LEGAMI TRA CURVE DI ROMA E LAZIO E IL "MONDO DI MEZZO" CRIMINALE - LE RELAZIONI PERICOLOSE TRA I SUPPORTER LAZIALI E GLI ULTRÀ INTERISTI - CHISSÀ SE, NELLE PROSSIME SETTIMANE, VERREMO A SAPERE QUAL È LA VERA RAGIONE DELL’IMPROVVISO E INCOMPRENSIBILE ESONERO DI DANIELE DE ROSSI E DELLE CONSEGUENTI DIMISSIONI DI LINA SOULOUKOU...