LORENZO BINI... SMANIA - PER IL BANCHIERE RENZIANO BINI SMAGHI È PRONTA L’ENNESIMA PRESIDENZA: CHIANTI BANCA, IL NUOVO POLO CREDITIZIO DEL GIGLIO MAGICO - FIORENTINO, AMICO DEL PREMIER, NEL 2011 FECE INCAZZARE SARKOZY CON IL SUO NOBILE DERETANO ATTACCATISSIMO ALLE POLTRONE - -

Il cugino è Jacopo Mazzei, ex presidente dell' Ente Cr Firenze (Fondazione dell' omonima Cassa fiorentina controllata da Intesa), consuocero dell' ex numero uno dell' Eni Paolo Scaroni, amico nonché finanziatore di Renzi....

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Camilla Conti per “il Giornale”

 

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Anno domini 2011. Gli spread decollano, l'Europa trema, i governi saltano. Ma Lorenzo Bini Smaghi resta seduto sulla poltrona del comitato esecutivo della Bce.

 

Tutti, da Berlusconi a Bersani, gli chiedono un passo indietro per evitare una crisi diplomatica con la Francia di Sarkozy che non vuol rimanere senza suoi rappresentanti in seguito all' arrivo di Mario Draghi a Francoforte.

 

Bini Smaghi risponde citando Tommaso Moro, lo statista inglese poi proclamato santo, che “con la sua indipendenza di giudizio e la ferma convinzione nella supremazia dell' interesse pubblico riuscì a resistere alle pressioni del re Enrico VIII”, fino al punto di “essere costretto alle dimissioni, incarcerato e poi condannato a morte”.

 

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Risultato: il banchiere si dimette dalla Bce il 31 dicembre 2011. Si prende una pausa di riflessione e va a insegnare economia a Harvard, poi nel 2012 diventa presidente della Snam (la società a partecipazione pubblica che gestisce la rete del gas) e a gennaio 2015 ascende al vertice di Société Génerale.

 

Anno domini 2016. Al governo non c' è più Berlusconi ma Matteo Renzi cui Bini Smaghi - ai tempi della prima Leopolda - aveva versato anche un piccolo obolo di 50 euro. I due si conoscono da quando il premier era sindaco di Firenze.

Classe 1956, Bini Smaghi è nato nel capoluogo toscano dove oggi presiede la Fondazione Palazzo Strozzi.

 

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Il fratello Bernardo da marzo 2015 è presidente di F2i, il primo fondo infrastrutturale italiano. La moglie, Veronica De Romanis, è economista e biografa di Angela Merkel.

 

Il cugino è Jacopo Mazzei, ex presidente dell' Ente Cr Firenze (Fondazione dell' omonima Cassa fiorentina controllata da Intesa), consuocero dell' ex numero uno dell' Eni Paolo Scaroni, amico nonché finanziatore di Renzi.

 

Nei salotti fiorentini, ogni qual volta scatta il toto-candidato per le poltrone importanti, ecco spuntare Lorenzo nella rosa: c' è chi lo vedrebbe bene al Tesoro al posto di Pier Carlo Padoan, chi al posto di Ignazio Visco in Bankitalia.

 

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Del resto, l' ex Tommaso Moro delle banche è tornato al centro di operazioni strategiche per il rilancio del Paese. Société Générale, di cui è presidente, è uno degli advisor scelti da Bankitalia per trovare sul mercato i compratori dei quattro nuovi istituti (Etruria, CariChieti, Banca Marche e Carife) fatti risorgere con il decreto salva-banche.

 

Non solo. A primavera - probabilmente con l' assemblea dei soci dell' 8 aprile che deciderà sulla fusione con la Bcc di Pistoia e le Bcc dell' area pratese - Bini Smaghi diventerà presidente di ChiantiBanca, nata sulle ceneri del Credito Cooperativo Fiorentino di Denis Verdini, che punta a diventare il polo aggregante delle Bcc toscane.

 

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L' istituto può scegliere di non sottomettersi alla holding unica prevista dalla riforma sul credito cooperativo varata mercoledì sera dal Consiglio dei ministri.

“Valuteremo le opzioni che ci sono nell' interesse dei soci, dei territori e dei clienti”, ha assicurato nei giorni scorsi il direttore della banca chiantigiana, Andrea Bianchi.

 

Di certo, l' istituto ha i numeri per sfruttare la via d' uscita prevista da Renzi: 230 milioni di patrimonio, 30 in più rispetto alla soglia fissata dal decreto. Deciderà il presidente in pectore ispirandosi alla regola di San Tommaso?

 

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