deputati lasciano montecitorio
Claudio Bozza per corriere.it
La voglia di mare mette tutti d’accordo: la Camera chiude 38 giorni. Non è il record assoluto, ma poco ci manca. I deputati, quest’estate, potranno godere di oltre un mese di ferie.
L’Aula, che si è riunita l’ultima volta il 1° agosto dopo un acceso dibattito sulla possibilità di allattare a Montecitorio, riaprirà infatti il 9 settembre, ma solo per il dibattimento, occasione in cui si presentano solitamente solo una manciata di eletti. La prima votazione, peraltro importante perché inerente la proposta di legge per il taglio dei parlamentari, è prevista per il 10 settembre, appuntamento che farà salire il monte ferie a ben 39 giorni. Le commissioni, seppur a regime ridotto, si dovrebbero tornare a riunire dal 2 settembre.
I precedenti
Nessun deputato — compresi gli eletti del M5S, partito «anticasta» per antonomasia — ha protestato per questo lungo riposo estivo di Montecitorio. Il record, ancora imbattuto, risale al 2017, quando i giorni di ferie arrivarono a 40. Mentre gli annuari registrano il 2013 come l’estate più produttiva: “solo” 27 giorni di vacanza. Quest’anno è la seconda volta in cui scoppia il caso delle «maxi ferie». I deputati avevano potuto godere di una lunga pausa tra Pasqua e 1° maggio, ma quando la notizia emerse sul Corriere il presidente della Camera Roberto Fico aggiustò la mira e, rimodulando il calendario, costrinse i deputati a tornare in Aula per 1 giorno, spezzando quindi il ponte.
Il caso del Senato
Il Senato, tra il 5 ed il 6 agosto, sarà impegnato in una delicatissima votazione: il decreto Sicurezza bis, dal cui esito dipenderà la sopravvivenza del governo (così ha sottolineato il leader della Lega Matteo Salvini nell’intervista qui). A Palazzo Madama, presupponendo una ripartenza nella prima settimana di settembre (ancora però non messa in calendario), si lavorerà quindi una settimana in più.
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