MA 'STO REDDITO, QUANDO ARRIVA? – SECONDO CONTE LA MISURA PRETESA DAL M5S ARRIVERÀ IL PRIMO MARZO, MA IL PARLAMENTO FINO A DICEMBRE È IMPEGNATO CON LA FINANZIARIA. I GRILLINI POSSONO SPERARE DI INIZIARE LA DISCUSSIONE DOPO LA BEFANA – IL MISTERO DEI “BAMBOCCIONI”: ECCO PERCHÉ CHI VIVE CON I GENITORI RISCHIA DI NON AVERE I 780 EURO AL MESE…

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1 – REDDITO DI CITTADINANZA, PROMESSA PIÙ LONTANA

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

conte di maio salvini conte di maio salvini

(…)  «Il primo marzo avremo il reddito di cittadinanza», prometteva pochi giorni fa al nostro giornale Giuseppe Conte. Più facile a dirsi che a farsi: basta leggere la pagina otto del Documento di economia e finanza, chiuso con fatica al Tesoro dopo settimane di complicate trattative.

 

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

«A completamento della manovra 2019-2021, il governo dichiara, quali collegati alla decisione di bilancio...»: segue una lunga lista di materie. (…) Dodici argomenti che non verranno normati nel dettaglio dalla Finanziaria, la cui approvazione tassativa è fissata al 31 dicembre, ma con i tempi più lunghi della legge ordinaria. Fra i dodici disegni di legge ecco dunque spiccare le questioni care al Movimento Cinque Stelle: «misure a favore dei soggetti coinvolti dalla crisi del sistema bancario» e «introduzione del reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l' impiego».

SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA

 

(…) Nel frattempo - il 15 ottobre - il Consiglio dei ministri deve spedire a Bruxelles il cosiddetto «Draft budgetary plan», una sintesi del vero e proprio articolato da presentare in Parlamento al più tardi il 20, e che quest' anno sarà accompagnato da un decreto fiscale. Da quel momento si può affermare senza rischio di smentita che fino a Natale non ci sarà spazio per discutere altro. Il Movimento Cinque Stelle può sperare di iniziare la discussione su banche e reddito dopo la Befana. «Nella mia esperienza non ho mai visto un disegno di legge imporsi sulla Finanziaria», racconta l' ex presidente Pd della commissione Bilancio di Montecitorio Francesco Boccia.

 

2 – REDDITO DI CITTADINANZA A RISCHIO PER CHI VIVE CON I GENITORI

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

COSA DIREBBE GEORGE BEST DEL REDDITO DI CITTADINANZA COSA DIREBBE GEORGE BEST DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Il termine fu coniato quasi dieci anni fa dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa: «bamboccioni». Da allora è entrato nel gergo comune per indicare quella fetta di ragazzi italiani che rimangono, a volte ben oltre la soglia della giovinezza, a casa con i genitori.

 

Alcuni di questi non lavorano e non studiano, e nelle statistiche vengono indicati con il termine di «Neet», una acronimo inglese che sta per «not (engaged) in education, employment or training», che in sostanza significa semplicemente che sono scoraggiati.

BAMBOCCIONI BAMBOCCIONI

 

Il nodo dei «Neet» è uno dei più delicati per gli esperti che si stanno occupando di scrivere le norme sul Reddito di cittadinanza che dovranno essere inserite in un collegato alla prossima manovra di bilancio.

 

I CRITERI

Al momento, i criteri che si stanno delineando, escluderebbero gli scoraggiati dal reddito di cittadinanza se, questi ultimi, risultano a carico dei genitori e il reddito complessivo della famiglia ha un Isee, un indicatore sintetico della situazione economica, superiore a 9.360 euro.

Le regole attuali prevedono, infatti, che i figli maggiorenni che convivono con uno o entrambi i genitori fanno parte del nucleo familiare del genitore con il quale convivono. E fanno parte del nucleo familiare anhe nel caso in cui non siano conviventi con i genitori, ma siano a loro carico ai fini Irpef e non siano coniugati o abbiano figli.

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

 

Chi sta a casa senza studiare o lavorare, insomma, rischia di essere escluso dal reddito se ha una situazione familiare tale per cui i genitori sono in grado di mantenerli. La questione è importante anche per un'altra ragione. Il pricipale consulente del ministro del lavoro Luigi Di Maio sulla questione del reddito di cittadinanza, il professore Pasquale Tridico, da tempo porta avanti una sua proposta: convincere i «Neet» a rimettersi in gioco. Ossia fare in modo che si iscrivano in massa ai Centri per l'impiego.

 

DI MAIO STEWARD BIBITARO DI MAIO STEWARD BIBITARO

Questo avrebbe un effetto collaterale non di poco conto: aggiungerebbe al numero ufficiale dei disoccupati circa un milione di persone, facendo crescere il tasso di disoccupazione. A sua volta la crescita del tasso di disoccupazione, farebbe aumentare il potenziale economico dell'Italia: se ci sono più persone disposte a lavorare significa che il Pil potenziale è più alto di quello fino ad oggi stimato.

 

Il Pil potenziale, poi, a sua volta, incide su una misura cara all'Europa, il cosiddetto «output gap», che serve a determinare l'unico indicatore che Bruxelles guarda: il deficit strutturale. L'aumento dei disoccupati grazie ai Neet, insomma, farebbe ridurre il deficit strutturale mettendo automaticamente in regola l'Italia con le richieste dell'Europa.

REDDITO DI CITTADINANZA BY VAURO REDDITO DI CITTADINANZA BY VAURO

 

DETTAGLI DA DEFINIRE

Il problema è che per convincere i Neet ad iscriversi ai Centri per l'impiego, sarebbe necessario che incassassero il Reddito di cittadinanza. Ma i 7 miliardi finora stanziati (2 miliardi dei 9 totali sono per le pensioni di cittadinanza), sono insufficienti a coprire tutta la platea.

 

Certo, questo non toglie che i Neet possano comunque decidere di iscriversi ai Centri per l'impiego che saranno riformati e dovrebbero riuscire a dare, almeno nelle intenzioni, più occasioni di lavoro. Ma dovrebbero farlo, appunto, senza l'incentivo dei 780 euro del reddito.

 

matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

Per adesso, comunque, si tratta ancora soltanto di linee guida di una misura che deve essere definita nei dettagli. La definizione delle platee degli aventi diritto al sussidio, tuttavia, si sta delineando come il passaggio più delicato.

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