1. IL BULLISMO, L’OMOSESSUALITÀ LA FORMAZIONE «D’ÉLITE» E POTREBBE PUNTARE AL 2027
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
[…] In un contesto di Francia fratturata, di società divisa in isole che non si parlano, di contrasti continui tra popolo e élite, tra Parigi e provincia, Macron scommette su qualcuno che rappresenta l’élite ancora più di lui, che almeno veniva dalla provincia e aveva fatto le scuole ad Amiens.
A differenza di Macron, Gabriel Attal è un parigino. Di più, è un parigino che nella sua formazione — tutta nelle scuole private — non si è spostato dal VI e dal VII arrondissement, i ricchi quartieri della nobiltà intellettuale della rive gauche, tra le case editrici, la prestigiosa École Alsacienne e Sciences Po.
Scegliendo Attal, Macron ha scelto un Macron al cubo, ancora più giovane e levigato di lui. […] Attal arriva a Matignon sulla cresta dell’onda, da favorito, grazie a un attivismo da ministro dell’Istruzione che da giugno a oggi lo ha fatto diventare il politico più popolare del Paese, secondo i sondaggi.
In altri tempi, proprio per questo, Macron lo avrebbe scartato. Ma forse il presidente non teme più che altre stelle possano offuscare la propria, e ha individuato in Attal l’uomo che potrebbe succedergli nel 2027, prolungando il macronismo dopo Macron.
[…]L’avversario politico a breve termine è […] Jordan Bardella, 28 anni, capolista di Marine Le Pen alle europee di giugno. Se il nuovo premier vuole davvero puntare all’Eliseo, prima dovrà vincere il duello con Bardella, nato alla periferia di Parigi in una famiglia di immigrati piemontesi, e il più giovane di tutti.
2. L’ULTIMA MOSSA DEL PRESIDENTE PER FERMARE L’ASCESA DI LE PEN
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
«So di poter contare sulla sua energia e sul suo impegno, per realizzare il progetto di riarmo e rigenerazione che ho annunciato» dice Emmanuel Macron nel tweet in cui saluta la nomina di Gabriel Attal.
Il fedelissimo del Presidente assume ora la guida del governo francese, raccogliendo la sfida di dare nuovo slancio al macronismo in crisi di identità. Il capo di Stato […] nel 2027 non può ricandidarsi e il suo spauracchio è dover consegnare le chiavi dell’Eliseo alla sua storica rivale, Marine Le Pen.
[…] «Il più giovane presidente della Repubblica ha nominato il più giovane primo ministro. Ci vedo un solo simbolo, quello dell’audacia e della fiducia nella gioventù» ha commentato Attal al suo insediamento. «Prendere dei rischi», «uscire dai sentieri battuti », sono le piste evocate ieri nell’entourage del capo di Stato per spiegare la scommessa Attal, che alcuni leggono come la carta disperata di Macron rieletto nel 2022 nella promessa di battere un’estrema destra che invece si sta pericolosamente normalizzando, con una vittoria di Le Pen che non è mai apparsa così possibile.
Come Macron, Attal incarna una gioventù. È anche uno dei pochi politici riconoscibili usciti dal vivaio del macronismo. All’Eliseo da sei anni e mezzo, con tre premier diversi, per la prima volta il capo dello Stato ha scelto uno dei suoi.
«Attal fa parte della generazione Macron», sottolineano nell’entourage del Presidente. Quindi è l’erede? «È troppo presto per dirlo, ma è uno dei nomi possibili », continuano fonti del palazzo presidenziale. Il nuovo governo Attal dovrà mettere in pratica due parole chiave che il Presidente ha illustrato nel suo discorso di fine anno: «rigenerare» il dibattito delle idee e «riarmare» la Francia a livello economico e civile.
Nell’entourage del Presidente la nomina […] viene presentata come l’inizio di una nuova «fase di conquista», a chiusura di un ciclo in cui Macron si è dedicato a «riparare» la Francia, in particolare sul piano economico.
Il giovane premier è stato identificato come il profilo giusto. Secondo i consiglieri di Macron, ha dimostrato il talento della «parola performativa», ottenendo nei suoi vari incarichi risultati concreti abbastanza rapidi. Viene dalla sinistra – si fa notare - ma ha preso posizioni considerate di destra o comunque repubblicane, come il divieto dell’ abaya , la tunica islamica, nelle scuole.
Jordan Bardella e Marine Le Pen
Un modello di « en même temps », allo stesso tempo, il mantra del leader francese che evidentemente pensa ci sia ancora spazio per uno spazio di centro nello scacchiere politico mentre gli estremi […] continuano a crescere.
[…] Macron vede «il modello francese, e quindi europeo, minacciato da modelli più autoritari», spiegano ancora all’Eliseo. L’obiettivo sarà quindi tentare di «ravvivare» un ideale che non appartiene solo alla Francia ma riguarda tutte le democrazie occidentali. Il 2027 è ancora lontano, ma le elezioni europee sono dietro l’angolo. […]
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