MACRON NON È PIÙ UN GALLETTO, MA UN POLLO, E FINISCE UCCELLATO DA MARINE LE PEN – IL RASSEMBLEMENT NATIONAL HA INFINOCCHIATO IL PRESIDENTE: IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA APPOGGIA LA DURISSIMA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE VARATA DAL GOVERNO DEL TOYBOY DELL’ELISEO - LA MAGGIORANZA CHE SOSTIENE MACRON SI SPACCA, E LA LE PEN PUÒ RIVENDICARE DI AVER DETTATO L’AGENDA, E NEL FRATTEMPO SPOSTARSI VERSO IL CENTRO E RIPULIRSI IN VISTA DELLE EUROPEE (IL CONTRARIO DI QUELLO CHE STA FACENDO GIORGIA MELONI): ECCO PERCHÉ LA FRANCESE HA EVITATO DI INTRUPPARSI CON SALVINI, FASCI E POST-NAZI AL RADUNO DI FIRENZE IL 4 DICEMBRE...

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per “la Stampa”

 

MACRON LE PEN 33 MACRON LE PEN 33

Marine Le Pen mette in crisi il presidente Emmanuel Macron votando la sua legge sull'immigrazione. Quello che fino a poco tempo fa sarebbe apparso come uno scenario da fantapolitica […] ieri si è concretizzato aprendo una nuova crisi per il governo francese.

 

Al centro di questo nuovo feuilleton della politica d'oltralpe c'è uno dei testi più importanti del secondo mandato del presidente, che dopo essere stato bocciato la scorsa settimana dall'Assemblea nazionale con una mozione di censura approvata dalle opposizioni è finito sul tavolo della Commissione mista paritaria, composta da sette senatori e sette deputati provenienti da differenti orientamenti politici, riunitisi con l'incarico di trovare un compromesso.

 

GERALD DARMANIN EMMANUEL MACRON GERALD DARMANIN EMMANUEL MACRON

Dopo più di 24 ore di trattative, ieri pomeriggio i quattordici parlamentari si sono accordati su una bozza molto più dura rispetto al documento precedente, contestato dalla sinistra ma approvato dai Repubblicani e dai lepenisti del Rassemblement National. La leader dell'estrema destra ha parlato di una «enorme vittoria» annunciando che i suoi in serata avrebbero votato a favore del disegno di legge. A quel punto, la trappola contro Macron era ormai scattata.

 

La levata di scudi della gauche è stata immediata: il "tribuno" della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha parlato di una legge contenente tutto quello che «reclama da 50 anni il Front National», mentre il segretario del Partito socialista, Olivier Faure, ha parlato di un «momento terrificante».

 

emmanuel macron e Elisabeth Borne emmanuel macron e Elisabeth Borne

A spaventare la sinistra sono stati alcuni punti del testo rimaneggiato: per ottenere gli assegni familiari gli stranieri regolari dovranno avere cinque anni di residenza in Francia o 30 mesi di attività professionale; chi viene a studiare in Francia dovrà pagare una cauzione; il Parlamento fisserà ogni anno delle quote immigrazione; ai prefetti andranno maggiori poteri per il rilascio dei titoli di soggiorno.

 

le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 2 le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 2

Misure che sembrano uscite dal programma elettorale di Marine Le Pen, grazie alle quali si punta a ristabilire la «priorità nazionale» nei confronti degli stranieri. In altre parole, «prima i francesi». Per questo molte fasce della società civile sono insorte chiedendo un gesto di responsabilità: una ventina di rettori universitari ha denunciato delle «misure indegne» per il Paese, mentre sindacati, associazioni umanitarie e ong si sono espressi contro i progetto definendolo il «più regressivo degli ultimi 40 anni».

 

L'endorsement dell'estrema destra ha così mandato in tilt la maggioranza e l'esecutivo. Il ministro della Salute, Aurelien Rousseau, quella dell'Insegnamento superiore, Sylvie Retailleau, e quello delle politiche abitative, Patrice Vergriete, hanno minacciato le dimissioni, mentre molti tra i parlamentari macroniani si sono detti pronti a non votare il testo.

 

le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 1 le autorita francesi bloccano i migranti a ventimiglia 1

Nel disperato tentativo di frenare la fronda, il ministro dell'Interno Gérald Darmanin, che ha presentato la proposta di legge, ha annunciato per la prima volta che con «10mila lavoratori stranieri saranno regolarizzati ogni anno» in Francia. La premier Elisabeth Borne, invece, ha definito la mossa di Marine Le Pen una «manovra grossolana» chiedendo alla sua maggioranza di votare a favore del progetto.

 

Intanto, il Senato, dominato dei Repubblicani, approvava la legge con 214 voti a favore e 114 contrari. Per calmare gli animi, […] Macron ha deciso […] di chiedere una seconda delibera nel caso dell'approvazione della legge all'Assemblea nazionale con una maggioranza di voti del Rassemblement National.

 

ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI

[…] Una crisi apertasi a circa sei mesi dalle prossime elezioni europee, dove il Rassemblement National è dato ampiamente in testa da tutti i sondaggi, seguito da Renaissance, la formazione di Macron. Uno scrutinio dove l'immigrazione giocherà un ruolo cruciale come dimostra l'indagine Opinione Way-Vae Solis […], secondo la quale l'83 per cento dei francesi sostiene che questo dossier determinerà il voto. E al momento, la partita sulla riforma sembra condurla Marine Le Pen.

OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI macron le pen macron le pen marine le pen mascherinata marine le pen mascherinata MACRON LE PEN MACRON LE PEN MACRON LE PEN 1 MACRON LE PEN 1 LE PEN MACRON LE PEN MACRON gerald darmanin 9 gerald darmanin 9 gerald darmanin 4 gerald darmanin 4 gerald darmanin 8 gerald darmanin 8 marine le pen emmanuel macron marine le pen emmanuel macron

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…