Estratto dell’articolo di Ivo Caizzi per il “Corriere della Sera”
[…] «Non sono d' accordo a dare lezioni a Roma», ha detto Juncker, che pur guida un' istituzione impegnata a raccomandare politiche ai governi Ue. Ha poi sorprendentemente esortato «i Paesi germanofili» a «non ripetere con l'Italia» il trattamento alla Grecia in difficoltà finanziarie, quando «la dignità del popolo greco è stata calpestata».
Egli stesso allora, violando il dovere di indipendenza della Commissione Ue, interferì per conto del partito Ppe (suo e di Merkel) per destabilizzare il governo Tsipras anti-Berlino. Già giovedì scorso Juncker - dopo che suoi inviti all' Italia a «più lavoro, meno corruzione» erano stati interpretati come insulti - aveva smentito e attenuato. […]
2 - JUNCKER AI PAESI UE: «RISPETTO PER L' ITALIA» MA LA MERKEL CI AVVISA
Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”
Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che invita i governi europei, quello tedesco in particolare, a «trattare l' Italia con rispetto» per evitare di fare come con la Grecia. La cancelliera tedesca Angela Merkel che si dichiara pronta «volentieri» a collaborare con il governo italiano sui temi di comune interesse. Si dichiara disponibile alla solidarietà nell' Eurozona, però ribadisce che «la solidarietà non deve mai sfociare in una unione dei debiti». Si parte subito con i primi assaggi del confronto europeo dopo la formazione del governo Lega-M5S. Ci sono prudenza, attenzione, molte preoccupazioni.
Il tempo stringe: a fine mese c' è il Consiglio europeo che dovrà prendere delle decisioni sia sul futuro dell' Eurozona sia sulle regole del diritto di asilo, tema centrale per la gestione della crisi dei migranti. Merkel e il premier Giuseppe Conte hanno parlato al telefono: a margine della riunione del G7 la prossima settimana in Canada avranno un incontro bilaterale.
La cancelliera dichiara di avere un atteggiamento «aperto» verso il governo italiano «per lavorare insieme invece di fare speculazioni sulle sue intenzioni: è meglio per tutti se ci concentriamo sui fatti». Merkel si dice pronta alla solidarietà, ma questa «non deve sfociare in un' unione dei debiti». Tra Conte e il presidente francese Macron c' è stato uno scambio di sms.
L'INTERVISTA
Al mattino circola l' intervista che il presidente della Commissione rilascia alla RedaktionsNetzwer Deutschland, una newsroom di Hannover: «Dobbiamo trattare l' Italia con rispetto. Troppe lezioni sono state date alla Grecia in passato, in particolare dai paesi di lingua tedesca e ciò ha inflitto un duro colpo alla dignità del popolo greco. Non si deve permettere che la stessa cosa accada all' Italia».
Juncker vuole fissare i paletti del dialogo, del confronto tra pari in una Unione in cui manca «affetto continentale». «Abbiamo dimenticato come amarci o almeno piacerci, visto che cerchiamo solo gli errori degli altri, una meschinità che mi preoccupa». Il rispetto, peraltro, l'Italia se l'è guadagnato sul campo, basta pensare alla gestione della crisi dei migranti, sottolinea. Nello stesso tempo, Juncker richiama l' Italia a una lettura più veritiera delle politiche europee, fuori dagli schemi propagandistici. Un messaggio chiaro rivolto al governo Conte.
«Gli italiani non possono davvero lamentarsi delle misure di austerità di Bruxelles: io ho introdotto le clausole di flessibilità (sui conti pubblici) nel patto di stabilità e di crescita e l' Italia è stato il solo Paese a beneficiarne. Senza quelle clausole, Roma avrebbe avuto 19 miliardi meno a disposizione quest' anno dice Juncker - contemporaneamente, ho dovuto battagliare duramente per evitare che fosse lanciata una procedura per deficit eccessivo contro l' Italia. Comunque, non voglio dare lezioni a Roma».
È la prima volta che Juncker indica pubblicamente che c' è stato uno scontro ai vertici comunitari per un' infrazione alle regole del patto di stabilità da parte dell' Italia (per la mancata riduzione del debito).
Alla domanda su che cosa accadrebbe se Lega e M5S cercassero di far uscire l' Italia dalla Ue risponde: «Valutiamo i politici per le loro azioni non per le loro parole, inoltre è noto che sia Lega che M5S hanno recentemente cambiato la loro posizione sull' uscita dell' Italia dalla Ue». Infine, Juncker invita a reagire al populismo. «Consiglio ai partiti tradizionali europei - cristianodemocratici, socialdemocratici e liberali di non correre dietro ai populisti perché facilmente si diventa come loro».