MALA-FEMEN: ANCHE IL VATICANO, NEL SUO PICCOLO, S’INCAZZA - STAVOLTA I GENDARMI DI BERGOGLIO HANNO MESSO IN PRIGIONE SIA LA FEMEN CHE HA PRESO IL BAMBINELLO SIA L’IMPRENDITORE CHE SALE SULLA CUPOLA

In genere la polizia vaticana consegna gli arrestati alle autorità italiane. Ma dopo l’ennesimo atto a San Pietro, sono stati trattenuti sia la Femen ucraina, sia Marcello Di Finizio, che per la quarta volta è salito sulla cupola per protestare contro la direttiva europea Bolkenstein - Trattenuto, ma libero, c’è il nunzio Wesolowski, condannato per pedofilia...

Condividi questo articolo


Paolo Rodari per “la Repubblica

 

protesta delle femen in piazza san pietro, x protesta delle femen in piazza san pietro, x

Le camere di sicurezza allestite nello Stato della Città del Vaticano presso il comando della Gendarmeria vivono in queste ore un «sovraffollamento insolito ». Così, ieri, padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, che ha spiegato come siano tenute in stato di fermo dentro il Vaticano due persone: la giovane ucraina Iana Aleksandrovna Azhdanova, del gruppo Femen — il movimento di femministe ucraine che protestano nude contro il sessismo e le discriminazioni sociali — che ha fatto irruzione nel giorno di Natale a seno nudo nel presepe di piazza San Pietro prendendo in mano il Bambinello e urlando slogan contro la Chiesa, e Marcello Di Finizio, un imprenditore triestino che per la quinta volta ha inscenato una protesta contro le leggi europee sulla concorrenza (per quattro volte era salito sulla Cupola) accampandosi sul timpano sovrastante il loggione della basilica di San Pietro.

protesta delle femen in piazza san pietro, fa5938070ca93334258ddabc3eeeac53 protesta delle femen in piazza san pietro, fa5938070ca93334258ddabc3eeeac53

 

 La donna ucraina dovrà rispondere alla magistratura vaticana di vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto. Il fatto, ha detto Lombardi, «è da considerare particolarmente grave per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto». Il tutto dopo che «tre altre aderenti al gruppo avevano già compiuto il 14 novembre atti analoghi nella piazza di San Pietro».

protesta delle femen in piazza san pietro, z protesta delle femen in piazza san pietro, z

 

Non è usuale che il Vaticano decida di trattenere qualcuno in stato di fermo all’interno delle proprie mura. Gli arresti di queste ore si spiegano con la decisione di giudicare in proprio chi commette reati nel territorio del piccolo Stato e non procedere immediatamente all’espulsione su territorio italiano o alla consegna dei fermati alle autorità italiane, come previsto dal Trattato Lateranense e come avvenne, ad esempio, il 13 maggio 1981, quando l’attentatore Alì Agca sparò a Giovanni Paolo II. Per Lombardi «è giusto procedere con opportuno rigore nei confronti del ripetersi di atti che violano intenzionalmente, ripetutamente e gravemente il diritto dei fedeli al rispetto delle loro legittime convinzioni religiose».

femen san pietro 56 femen san pietro 56

 

In passato si ricorda il caso dell’ex maggiordomo di papa Ratzinger, Paolo Gabriele, trattenuto durante Vatileaks con l’accusa di aver trafugato e diffuso esternamente documenti riservati. E il caso precedente di Susanna Maiolo, trattenuta dopo che nella Notte di Natale del 2009, saltando oltre le transenne della basilica vaticana, aveva causato la caduta di Benedetto XVI e provocato anche la rottura del femore del cardinale Roger Etchegaray. Ma in queste ore c’è una terza persona trattenuta entro le mura leonine.

femen san pietro 4 femen san pietro 4

 

Si tratta dell’ex nunzio Józef Wesolowski, dimesso dallo stato clericale nel 2014 per il delitto di pedofilia, dopo la condanna nel primo grado di giudizio. Wesolowski, in un primo momento, aveva presentato documentazione medica e aveva ottenuto gli arresti domiciliari in una stanza del collegio dei penitenzieri nel palazzo del Tribunale del Vaticano. Ora, però, i termini dei domiciliari sono scaduti e Wesolowski, pur rimanendo sottoposto all’obbligo di permanenza nella Città Leonina, gode di una certa libertà di movimento.

Lo striscione sulla cupola San Pietro a Roma Lo striscione sulla cupola San Pietro a Roma

 

Le celebrazioni natalizie di Francesco, comunque, non sono state toccate dalla duplice protesta. Ieri papa Bergoglio ha commentato il passaggio del Vangelo in cui Gesù dice che a causa del suo nome si potrà essere «odiati» da tutti: «Queste parole del Signore — ha spiegato — non turbano la celebrazione del Natale, ma la spogliano di quel falso rivestimento dolciastro che non le appartiene. Ci fanno comprendere che nelle prove accettate a causa della fede la violenza è sconfitta dall’amore, la morte dalla vita ».

Jozef Wesolowski Jozef Wesolowski PADRE FEDERICO LOMBARDI PADRE FEDERICO LOMBARDI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...

PER MAURIZIO MOLINARI L'ADDIO A “REPUBBLICA” NON È STATO UN FULMINE A CIEL SERENO: GRAZIE AL SUO STRETTO RAPPORTO CON JOHN ELKANN, SAPEVA CHE LA SUA DIREZIONE SAREBBE TERMINATA A FINE 2024 - LO SCIOPERO DELLA REDAZIONE IN CONCOMITANZA CON “ITALIAN TECH WEEK” BY EXOR HA ACCELERATO IL CAMBIO DI GUARDIA – LA MANO DI SCANAVINO DIETRO LA NOMINA DI MARIO ORFEO, CARO ALLA VECCHIA GUARDIA DI “REP” MA SOPRATTUTTO ABILISSIMO A GALLEGGIARE IN QUALSIASI TIPO DI TEMPESTE EDITORIALI. NON SOLO: "PONGO" GLI CONSENTE IL DIALOGO CON LA DESTRA: GIANNINI E BONINI SAREBBERO STATI INVECE DI ROTTURA - ORFEO HA CONOSCIUTO ELKANN E SCANAVINO ANDANDO A TUTTE LE PARTITE DELLA JUVE – DI FARE L’EDITORE A ELKANN INTERESSA NIENTE. PUNTA A FAR DIVENTARE EXOR UNA REALTÀ IMPREDITORIALE INTERNAZIONALE,  LONTANA DALL'ERA DEGLI AGNELLI A QUATTRO RUOTE (COME DAGO-DIXIT, PROSSIMAMENTE È ATTESO UN BOMBASTICO ANNUNCIO DI "YAKI" DI RISONANZA MONDIALE PER UN INVESTIMENTO DI EXOR DEFINITO DA ALCUNI "FUTURISTA")