LA MALEDIZIONE DEL FMI: LA LAGARDE RISCHIA DI ESSERE INCRIMINATA E DI DOVERSI DIMETTERE

Dopo la storiaccia di Strauss-Kahn, anche l’attuale presidente del Fmi, Christine Lagarde, se la vede brutta - È accusata di complicità in falso e appropriazione indebita di fondi pubblici per aver interceduto in maniera sospetta nella controversia fra Bernard Tapie e il Credit Lyonnais…

Condividi questo articolo


Francesco De Palo per "il Giornale"

CHRISTINE LAGARDECHRISTINE LAGARDE

Più di 400 milioni di euro, tra interessi e risarcimento vero e proprio. L'ex ministro delle finanze francesi ai tempi di Sarkozy all'Eliseo, Christine Lagarde, attuale numero uno del Fondo Monetario Internazionale, potrebbe essere incriminata.

I giudici della CJR (la Corte di giustizia della Repubblica) hanno messo in discussione il suo ruolo nella decisione dello Stato di ricorrere nell'arbitrato per la controversia tra l'uomo d'affari Bernard Tapie e il Credit Lyonnais sulla vendita di Adidas. Sui fatti, che risalgono al 1993, venne scritta la parola fine nel 2008, quando la controversia fu risolta con 285 milioni dollari a titolo di risarcimento erogati a Tapie, di cui 45 milioni per danni morali (per un totale di 403 milioni con gli interessi).

CHRISTINE LAGARDE FOTOCHRISTINE LAGARDE FOTO

La Lagarde è accusata di «complicità in falso e appropriazione indebita di fondi pubblici». Dopo l'interrogatorio di oggi potrebbe essere incriminata dai tre giudici della commissione d'inchiesta del CJR, unico giudice competente a perseguire i funzionari del governo per gli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni.

Nell'ottobre 2007 Lagarde chiese per iscritto al funzionario di Bercy il ricorso all'arbitrato affidato a due giudici che, secondo l'accusa, sarebbero sospettati di parzialità. È anche accusata di avere modificato il protocollo di arbitrato prima di incorporare il concetto di danno patrimoniale, che ha portato ad ulteriori 45 milioni di euro versati ai coniugi Tapie. Infine dovrà spiegare la scelta di non ricorrere contro l'aggiudicazione.

BERNARD TAPIEBERNARD TAPIE

Tapie, ex presidente del Marsiglia calcio, imprenditore e attore, mostra la solita spavalderia e commenta: «Il destino giudiziario di Christine Lagarde non mi interessa per niente, quello che mi interessa è la seconda indagine (ovvero l'aspetto non-ministeriale del caso, ndr). Non sono affatto preoccupato. Ricordo che la signora Lagarde è nel campo opposto, era il ministro delle Finanze». E aggiunge che «quando l'arbitrato è fatto, è nelle regole». E a chi lo accusa di aver conosciuto la composizione del tribunale arbitrale, l'uomo d'affari riconosce che il suo avvocato aveva già avuto un rapporto professionale con uno dei tre arbitri. «Non l'ha mai conosciuto, ha semplicemente fatto due arbitrati con lui dieci anni fa».

DOMINIQUE STRAUSS KAHNDOMINIQUE STRAUSS KAHN

Il sorriso e il tailleur blu sfoggiati dalla potente Christine all'arrivo presso gli uffici del CJR non devono ingannare, dal momento che la situazione è complessa e dagli esiti tutt'altro che scontati (il portavoce del governo francese ha già detto che se messa sotto inchiesta Lagarde dopvrebbe lasciare la guida dell'FMI). Con chirurgiche conseguenze di immagine su una realtà, quella dell'FMI, già gravata da notevoli macigni che pesano sul suo operato.

Due anni fa lo tsunami rappresentato dalla vicenda dell'allora vertice Dominique Strauss-Kahn (in questi giorni in Sudan per aprire una banca) che fu coinvolto in uno scandalo sessuale tutt'altro che chiaro, che favorì proprio l'ascesa della Lagarde. Passando per gli affari greci, con lista che porta il suo nome di duemila ellenici coinvolti in una maxi evasione fiscale e con il memorandum sponsorizzato dal Fondo che non chiude la voragine dei conti greci.

In ultimo i pesanti riverberi del pamphlet Showdown, che sta spopolando in Germania, scritto dall'ex broker tedesco della Banca di Francoforte Dirk Mueller, che accusa proprio il Fondo di aver voluto «occupare» la Grecia per tramite dalla troika, in quanto allettato dai giacimenti sottomarini milionari presenti nell'Egeo.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….