IL ''MARCHESE DEL GIGLIO'' FA L'ENNESIMA MAGIA: RITOCCA DI NOTTE LA LEGGE DI STABILITÀ PER DARE UNA MANO ALL'ADORATO CARRAI, ELIMINANDO GLI OBBLIGHI AMBIENTALI PER L'AEROPORTO DI FIRENZE - MA L'OSTRUZIONISMO DELLA LEGA FA SALTARE LA ''MARCHETTA'' PER L'AMICO DEL PREMIER

L'emendamento avrebbe permesso di bypassare la valutazione di impatto ambientale sull'ampliamento dell'aeroporto di Firenze, gestito da Carrai, amico nonché ''ex pagatore di casa'' Renzi per tre anni - Lega: ''Il governo ha dovuto fare marcia indietro sul 'favore di Stato' a uno degli uomini più legati a Renzi''...

Condividi questo articolo


RENZI CARRAI RENZI CARRAI

1. "NORMA AD HOC ANCHE PER CARRAI" SCONTRO SULL' AEROPORTO DI FIRENZE

Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa

 

Beppe Grillo parla di una «manina» in azione «nottetempo» per «sistemare una faccenda» che sta a cuore al premier. Il leghista Simonetti gioca con la citazione cinematografica: «Ormai Renzi si sente il Marchese del Giglio: io so' io e voi...». Il motivo è un emendamento Pd-Ncd alla legge di stabilità che sblocca il progetto di ampliamento dell' aeroporto di Firenze cancellando tutte le procedure di valutazione ambientale, paesaggistica e urbanistica con una sorta di «autocertificazione». Una questione giuridica delicata e un affare da centinaia di milioni di euro.

RENZI CARRAI RENZI CARRAI

 

L' antefatto è che la Toscana ha due aeroporti. Quello di Firenze, troppo vicino alla città e con rilevanti problemi tra cui una pista troppo piccola, registra 2,2 milioni di passeggeri l' anno. Quello di Pisa, con una logistica migliore e sospinto dalle compagnie low cost, più del doppio: 4,6 milioni (dati 2014). Quindi sia i fiorentini, sia i turisti che vanno a Firenze atterrano e decollano per lo più da Pisa.

NARDELLA RENZI CARRAI NARDELLA RENZI CARRAI

 

E ancor più lo farebbero con una navetta da 35-40 minuti. Invece da anni Firenze prova a boicottare Pisa, sognando di rinnovare e potenziare il proprio scalo, per riconquistare il primato e il relativo indotto economico. Ma le obiezioni erano insormontabili: ambientali, paesaggistiche (vicinanza al centro storico), urbanistiche (prossimità all' autostrada), economiche (concorrenza di Pisa e Bologna). La situazione si sblocca all' inizio del 2014, mentre Renzi ascende a Palazzo Chigi: il magnate argentino Eduardo Eurnekian in poche settimane compra entrambi gli aeroporti.

 

Il Pd fiorentino (e dunque nazionale) plaude; i sindaci pisani del Pd capiscono che tutto prelude a un ridimensionamento del loro aeroporto ma vengono convinti a farsene una ragione. Sei mesi dopo, nel decreto Sblocca-Italia, il governo Renzi finanzia con 50 milioni lo sviluppo dell' aeroporto di Firenze, in quanto «di interesse nazionale», ma a condizione che con Pisa ci sia una «gestione unica». Il magnate argentino unifica le due società e ne affida la gestione a Marco Carrai, uno degli uomini più legati a Renzi, al vertice con il duo Lotti-Boschi della fondazione che organizza la Leopolda.

carrai preziosi carrai preziosi

 

Gli annunci fioccano: il nuovo aeroporto sarà pronto per il G7 del 2017, atterreranno i Grandi della Terra. Ma nemmeno i quattrini pubblici e la fortissima volontà politica risolvono tutti i problemi. Almeno non quelli tecnici sollevati da università e Regione, che impediscono la positiva valutazione di impatto ambientale.

 

Un problema su tutti: manca ancora un progetto definitivo.

E qui interviene l' emendamento incriminato: non serve più il progetto definitivo; bypassata la valutazione di impatto ambientale; non bisogna più avvisare i privati che subiranno gli espropri dei terreni; cancellati tutti i passaggi urbanistici.

 

netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai netanyahu a firenze accolto da nardella e marco carrai

«Non ci credo, così si potrebbe costruire la nuova pista nel centro di Firenze», commenta Marco Ponti, docente di economia dei trasporti al Politecnico di Milano. I comitati locali minacciano ricorsi. In breve l' hashtag #carrai dilaga su twitter. E apre un nuovo fronte polemico per il governo in materia di «favoritismi» e di norme «ad hoc».

 

 

2. L.STABILITÀ: SALTANO EMENDAMENTI PRO SCALO FIRENZE E SISTRI

 (ANSA) - Niente deroghe paesaggistiche sul nuovo aeroporto di Firenze e niente proroga del contratto per la gestione del sistema dei rifiuti Sistri alla Selex. Sono stati ritirati due emendamenti presentati dai relatori e sui quali le opposizioni hanno dato battaglia, minacciando un ostruzionismo no stop, per tutta la notte.

 

MARCO CARRAI MARCO CARRAI

Il primo e' l'emendamento sull'aeroporto di Firenze che secondo le opposizioni sarebbe stato "voluto dal governo esclusivamente con il fine di cancellare l'obbligo di Valutazione di Impatto Ambientale ed i vincoli urbanistici e paesaggistici per il nuovo scalo fiorentino''. Il secondo estendeva a tutto il 2016 il contratto affidato al Selex per la gestione del Sistri, prevedendo l'obbligo di una gara nel corso dell'anno.

 

3. L.STABILITÀ: LEGA, BLOCCATA 'MARCHETTA' AEROPORTO DI FIRENZE

(ANSA) - "Grazie alla nostra durissima opposizione questa mattina il Governo ha dovuto fare marcia indietro sull'emendamento tanto caro a Renzi con il quale si garantiva la possibilità di ampliare l'aeroporto di Firenze senza dover più attendere il parere obbligatorio della Commissione VIA (valutazione impatto ambientale''. Così i deputati della Lega, Barbara Saltamartini e Roberto Simonetti, commentano il ritiro da parte dei relatori dell'emendamento sull'aeroporto di Firenze rivendicando per questo ''una vittoria della Lega''.

 

enrico paoli barbara saltamartini enrico paoli barbara saltamartini

La norma - sostengono - ''con un colpo di penna, avrebbe cancellato tutte le procedure di valutazione ambientale, paesaggistica e urbanistica con una semplice 'autocertificazione'. Abbiamo sventato l'ennesimo 'favore di Stato', un affare da centinaia di milioni di euro a favore di chi ha in gestione l'aeroporto: Marco Carrai uno degli uomini più legati a Renzi, al vertice insieme a Lotti e Boschi della fondazione che organizza la Leopolda".

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...

PER MAURIZIO MOLINARI L'ADDIO A “REPUBBLICA” NON È STATO UN FULMINE A CIEL SERENO: GRAZIE AL SUO STRETTO RAPPORTO CON JOHN ELKANN, SAPEVA CHE LA SUA DIREZIONE SAREBBE TERMINATA A FINE 2024 - LO SCIOPERO DELLA REDAZIONE IN CONCOMITANZA CON “ITALIAN TECH WEEK” BY EXOR HA ACCELERATO IL CAMBIO DI GUARDIA – LA MANO DI SCANAVINO DIETRO LA NOMINA DI MARIO ORFEO, CARO ALLA VECCHIA GUARDIA DI “REP” MA SOPRATTUTTO ABILISSIMO A GALLEGGIARE IN QUALSIASI TIPO DI TEMPESTE EDITORIALI. NON SOLO: "PONGO" GLI CONSENTE IL DIALOGO CON LA DESTRA: GIANNINI E BONINI SAREBBERO STATI INVECE DI ROTTURA - ORFEO HA CONOSCIUTO ELKANN E SCANAVINO ANDANDO A TUTTE LE PARTITE DELLA JUVE – DI FARE L’EDITORE A ELKANN INTERESSA NIENTE. PUNTA A FAR DIVENTARE EXOR UNA REALTÀ IMPREDITORIALE INTERNAZIONALE,  LONTANA DALL'ERA DEGLI AGNELLI A QUATTRO RUOTE (COME DAGO-DIXIT, PROSSIMAMENTE È ATTESO UN BOMBASTICO ANNUNCIO DI "YAKI" DI RISONANZA MONDIALE PER UN INVESTIMENTO DI EXOR DEFINITO DA ALCUNI "FUTURISTA")