DAGONEWS
GIULIO TREMONTI GIORGIA MELONI
Mentre alla Meloni mancano le angurie e raschia il barile di Forza Italia (da Tremonti a Pera, da Antonio Guidi a Lucio Malan, da Eugenia Roccella a Michaela Biancofiore, Rotondi compreso), malgrado Crosetto continua a blaterare di “nuova classe dirigente” (vedi la mesta fine del radio-tribuno laziale candidato al Comune di Roma), quel che resta di Berlusconi deve tagliare le teste.
Via Sestino Giacomoni, reo di essere un devoto di Gianni Letta, ormai gettato via come un kleenex usato dalla cerchio tragico formato da Ronzulli-Fascina-Tajani. Stessa sorte per Simone Baldelli e per Andrea Ruggeri, non considerati “affidabili” dalla triade del pannolone.
Un decollato ha fatto scalpore: il siluramento di Giuseppe Moles, già sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, poltrona da sempre nel cuore di colui che fu nomignolato Sua Emittenza, fino a ieri considerato vicinissimo a Marina Berlusconi.
E molti si domandano come mai la zarina della Mondadori non abbia difeso Moles dalla decapitazione? Forse perché quel posto strategico per l’impero mediatico berlusconiano sarà ricoperto da Deborah Bergamini? Ah, saperlo…
DEBORAH BERGAMINI silvio e marina berlusconi stefania craxi silvio berlusconi deborah bergamini Marta Fascina Silvio Berlusconi Marina Berlusconi silvio berlusconi tra marina e marta fascina