Anna Lombardi per www.repubblica.it
Arrivano i nostri: scende in campo Michelle. E per Joe Biden e l'intero partito democratico non potrebbe esserci aiuto più gradito. Sì, l'ex First lady, la moglie di quel Barack Obama per otto anni alla guida dell'America con al fianco l'attuale frontrunner dem, sta preparando un calendario di eventi che la vedrà impegnata a sostenere la campagna elettorale più difficile della Storia: nel pieno della pandemia che ha bloccato l'America.
Video, mail, raccolte fondi da svolgere online: e pure il rilancio di una iniziativa bipartisan volta a promuovere il voto, chiamata When We All Vote, quando votiamo tutti, avviata in realtà già nel 2018 con l'aiuto di star come l'attore Tom Hanks e la cantante Janelle Monáe. Una campagna volta a convincere quante più persone possibile - qualunque sia la loro opinione politica - a registrarsi al voto: negli Stati Uniti requisito essenziale per esprimere quel diritto. Ma anche per spingere più stati ad estendere il diritto a votare via posta, sistema che alle presidenziali di novembre potrebbe risultare essenziale, se il virus dovesse ancora falciare l'America.
Ma osteggiato dal Presidente Donald Trump, preoccupato che in quel modo voterà più gente, e la mobilitazione postale giocherà a suo sfavore. Non a caso, l'annuncio del rilancio di quell'iniziativa iniziativa, arriva dopo il disastro delle primarie in Wisconsin. Dove migliaia di persone sono state costrette a scegliere fra la salute e il diritto ad esprimersi. Obbligati a sfidare l'ordine di lockdown dalla decisione della locale Corte Suprema che ha annullato lo slittamento di quelle primarie. In tanti hanno dunque aspettato per ore in fila di poter votare, nonostante i seggi fossero ridotti al minimo per mancanza di volontari a gestirli.
michelle sosteneva biden al posto della clinton
L'intervento di Michelle Obama in questo momento è d'altronde davvero cruciale. È vero, tranne qualche discorso in sostegno del marito - insieme a quello tenuto sul palco della convention democratica del 2016 in sostegno di Hillary Clinton, quando pronunciò il celebre "più loro volano basso, più noi andiamo in alto" - non ha mai fatto attivamente politica. Ma pur avendo lasciato la Casa Bianca già da tre anni, il suo gradimento personale resta altissimo: 70 per cento.
Tanto che qualcuno le aveva perfino chiesto di scendere in campo contro Trump o la propone fra le papabili alla vicepresidenza. Lei preferisce restare ai margini, perfettamente a suo agio nei panni di una influencer molto potente. Resa ancora più forte dal fatto che, all'apice dell'epidemia, il suo libro, Becoming, già 10 milioni di copie vendute nel mondo, è tornato in cima alle classifiche.
A giorni dunque, partirà una mail col suo nome per chiedere fondi in sostegno della campagna di Joe Biden. Seguirà un video: che potrebbe competere con quello postato dal marito pochi giorni fa: un milione di condivisioni nei primi 30 minuti dalla sua diffusione. Ancora, lavorerà dietro le quinte per convincere i suoi amici vip - attori, scrittori e Ceo di Silicon Valley - a sostenere attivamente il frontrunner. Una formula che secondo gli osservatori le appartiene più di altre: Michelle detesta tenere discorsi ufficiali e intrattenersi coi donatori ai fundraising.
Ciò non di meno, nei prossimi mesi la vedremo sempre più spesso. Più impegnata a sostenere Joe Biden di quanto fece per Hillary Clinton. "Il suo contributo sarà cruciale. Non le piace fare politica ma Trump sta tentando di distruggere quel che suo marito Barack ha realizzato", sintetizza Dick Harpootlian, ex presidente del Partito Democratico della Carolina del Sud, commentando l'impegno dell'ex first lady al sito di news politiche The Hill. "Con Michelle al fianco di Joe, Dio aiuti The Donald. Lei ha unghie affilate ed è enormemente popolare. Potrebbe sputare fuoco sull'attuale presidente", prosegue. "E invece userà con calma e fermezza per spigare perché Trump non va rieletto. E poi nessuno conosce Joe Biden meglio di lei. Ne racconterà l'umanità, rendendolo digeribile perfino agli scettici".