IL MIGLIOR ALLEATO DI GIORGIA MELONI? E’ RISHI SUNAK – IL PREMIER BRITANNICO CERCA L'INTESA CON IL GOVERNO ITALIANO PER FERMARE I FLUSSI DALL'AFRICA: L'ANNO SCORSO 45MILA MIGRANTI HANNO ATTRAVERSATO LA MANICA, E QUEST'ANNO NE SONO ARRIVATI GIÀ PIÙ DI 11MILA - I TORIES SOSTENGONO GLI SFORZI PER NEGOZIARE UN ACCORDO DI RIMPATRIO CON TUNISI, PERCHÉ IL REGNO UNITO È UNO DEI PRINCIPALI PUNTI DI APPRODO DEI MIGRANTI AFRICANI - GLI INCONTRI DELL'INTELLIGENCE BRITANNICA CON IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO

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Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo Alessandra Rizzo per “la Stampa”

meloni sunak meloni sunak

 

Vista da Londra e dal numero 10 di Downing street Giorgia Meloni potrebbe essere l'alleata migliore che il Regno Unito ha in Europa sul fronte delle politiche migratorie. Almeno secondo la dottrina Tory e le speranze che restano al premier Rishi Sunak, dopo che qualche giorno fa si è visto bocciare dalla Corte di appello la proposta di rispedire i migranti in Ruanda. Il governo britannico sta, infatti, lavorando a un nuovo accordo con l'Italia per fermare il flusso di migranti che attraverso il Mediterraneo arrivano in Europa, e per riportarli in Nord Africa.

 

giorgia meloni rishi sunak giorgia meloni rishi sunak

La notizia è stata riportata dal The Telegraph e trova conferme da fonti italiane. Il piano prevede una maggiore condivisione dell'intelligence per smantellare i gruppi criminali di trafficanti di esseri umani e una maggior collaborazione tra le forze di polizia dei rispettivi Paesi. Ci sono anche i dettagli degli incontri avvenuti in Italia. Esponenti del governo e funzionari britannici sono stati in missione tre volte nel mese scorso per definire meglio l'accordo, a sottolineare, secondo fonti di Londra, l'intenzione di Sunak di chiudere in tempi rapidi.

 

meloni mantovano meloni mantovano

Prima è stata la volta del sottosegretario all'immigrazione, Robert Jenrick, nel corso di cinque giorni di visita in Africa del Nord e in Europa; poi è arrivato un alto funzionario del Ministero dell'Interno, Matthew Rycroft; infine il capo del civil service, Simon Case, che il 15 e 16 giugno ha incontrato Alfredo Mantovano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Intelligence e, di fatto, il braccio destro di Meloni a Palazzo Chigi in tema di sicurezza.

 

Dal Viminale confermano il pressing fortissimo degli uomini di Sunak. C'è grande attenzione, spiegano, al lavoro italiano in Tunisia e Libia. I conservatori sostengono gli sforzi per negoziare un accordo di rimpatrio con Tunisi, perché semplicemente il Regno Unito è uno dei principali punti di approdo dei migranti africani.

 

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Per questo, da Londra stanno seguendo con grande interesse sia il lavoro bilaterale di Meloni con i Paesi nordafricani […] […] nelle intenzioni di Londra, l'accordo con Roma dovrebbe rispecchiare quello siglato lo scorso anno con Parigi, che prevede pattugliamenti sulle coste francesi, un centro di controllo congiunto da creare in Francia e un finanziamento di 60 milioni di sterline a Parigi. […] al momento non sono previsti fondi all'Italia.

 

[…] Sull'immigrazione in particolare, i due Paesi, entrambi esposti ai flussi migratori, seppur su rotte diverse, puntavano alla creazione di un «partenariato strategico» […] Meloni aveva sposato anche il controverso piano di spedire in Ruanda alcuni richiedenti asilo.

 

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[…] L'esempio che hanno in mente gli inglesi è appunto l'intesa Italia-Tunisia […] Per Sunak quella dell'immigrazione è una partita fondamentale. ln vista del voto (che si terrà l'anno prossimo, o al più tardi entro il gennaio 2025), con i Tory in affanno nei sondaggi rispetto al Labour, il premier ha promesso di bloccare gli sbarchi. Anzi, ne ha fatto un cavallo di battaglia, insediando agli Interni un falco dell'ultra-destra del partito, Suella Braverman. Ma gli sbarchi continuano ad aumentare. L'anno scorso 45mila migranti hanno attraversato la Manica, e quest'anno ne sono arrivati già più di 11mila.

 

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