MORIREMO BERLUSCONIANI – LEADERSHIP DEL CENTRODESTRA? SALVINI PUÒ ATTENDERE: I SONDAGGI DI ARCORE DICONO CHE IL CAPO DELLA LEGA NON PUÒ VINCERE PERCHÉ NON SFONDA TRA I MODERATI – IL BANANA A PUTIN: “L’UNICO CAPACE DI BATTERE LA SINISTRA È ANCORA QUESTO VECCHIETTO DI QUASI 80 ANNI”

Silvio Berlusconi deve aspettare la primavera del 2018 per avere in mano la riabilitazione del tribunale e candidarsi nuovamente come capo del centrodestra. Per questo motivo, dicono i bene informati, non sta facendo assolutamente nulla per far cadere il governo Renzi e non sta cercando lui gli alfaniani in marcia verso Forza Italia…

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Ugo Magri per “la Stampa

 

Tra Forza Italia e Lega non corre buon sangue. Si registra un battibecco al giorno, come nelle coppie scoppiate. La parte del nervoso la sta facendo Salvini. Intima a Silvio di chiarire «cosa vuole fare da grande, altrimenti il treno passa e andiamo avanti da soli». Specifica che un’alleanza non l’ha prescritta certo il dottore, e poi basta con tutte queste oscillazioni del Cav su Renzi, sulla Merkel, sull’Europa...

 

silvio berlusconi silvio berlusconi

Tra i «berluscones» qualcuno si offende. «Non può rivolgersi a noi in questo modo», reagisce Osvaldo Napoli, che per Silvio si taglierebbe una mano. Altri (Daniela Santanché) si preoccupano dei danni politici. Altri ancora, come il governatore della Liguria Toti, sollecitano la convocazione urgente di un tavolo delle opposizioni dove mettere ordine nelle idee e, se possibile, anche un po’ di pace. Ma la tensione non si smorzerà finché non verranno rimosse le cause.

 

Che in fondo si riducono a una soltanto: Berlusconi considera se stesso eterno e imprescindibile. Pronto a riprovarci ancora, per nulla desideroso di mollare lo scettro a Salvini. Il quale aveva proposto un ticket col Cavaliere, salvo poi rendersi conto che Berlusconi è d’accordissimo, ma solo a patto di comandare lui. Di qui la delusione e le scintille.


A scommettere di nuovo su se stesso, Silvio è giunto per esclusione. Pensa che contro Renzi nessuno potrebbe avere più chance. Tantomeno Salvini. Lo confortano i sondaggi di Euromedia Research (gli unici di cui veramente si fida): il leader della Lega attrae, è vero, ma altrettanto respinge. Le ragioni del successo tra gli scontenti sono le stesse per cui Salvini spaventa il popolo dei moderati. Ormai ha raggiunto il top, non può crescere oltre.

 

silvio berlusconi con umberto smaila a porto rotondo silvio berlusconi con umberto smaila a porto rotondo

Va dicendo Berlusconi (pare l’abbia ripetuto in questi giorni a Putin): «L’unico capace di battere la sinistra è ancora questo vecchietto di quasi 80 anni...». Inesauribile. Insaziabile. Però l’uomo ha un problema. Per colpa della condanna Mediaset, non si può candidare. O meglio: gli sarà consentito di tornare in pista solo tra due anni e mezzo. I suoi avvocati hanno fatto i conti, Berlusconi potrà usufruire della riabilitazione, espressamente prevista dalla legge Severino, nella primavera 2018, giusto alla fine di questa legislatura.

 

matteo salvini SILVIO BERLUSCONI matteo salvini SILVIO BERLUSCONI

Ne deriva che, per essere lui lo sfidante di Renzi, Silvio dovrà incrociare le dita. E sperare che il governo, pur traballante, arrivi in fondo alla legislatura. Casomai dovesse crollare prima, e si tornasse alle urne con l’«Italicum», Forza Italia non avrebbe argomenti per negare la leadership a Salvini.

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse


Sarà un caso, ma voci di corridoio confermano che Berlusconi non sta facendo nulla, ma proprio nulla, per sgambettare il governo. Si mostra sordo alle suppliche di quanti, tra gli alfaniani, bussano numerosi alla sua porta nella speranza di tornare all’ovile. Falso che il Cavaliere li cerchi. La vera notizia è che preferisce tenerli dove sono, in maggioranza. Fonti molto attendibili arrivano a ipotizzare che, qualora sulle riforme dovesse mancare a Renzi un pugno di voti, pur di non farlo cadere 4 o 5 senatori forzisti sarebbero pronti a dare una mano. Con la pubblica scomunica di Berlusconi, e la sua riconoscenza privata.

BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI RENZI

 

 

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