Andrea Greco per "la Repubblica"
Un temporale estivo rischia di abbattersi su Mario Nava, neopresidente della Consob " in distacco" triennale dalla Commissione europea. Il 16 luglio l' audizione del commissario dell' authority Giuseppe Maria Berruti, in un clima politico ben diverso da quello che il 22 dicembre vide il governo Gentiloni designare il funzionario comunitario a successore di Giuseppe Vegas, ha rinnovato i dubbi sulla sua indipendenza sostanziale, e sullo status di dipendente comunitario che lo renderebbe immune dalla giustizia italiana e tenuto a informare l' Ue sui dossier riservati.
Non pare ( solo) un' altra querelle politica estiva, all' insegna della voglia di poltrone targate del governo già stravista sui dossier Cdp, Fs, Rai. Infatti, risulta che le verifiche di prassi sul caso effettuate dal collegio dei quattro commissari Consob abbiano lasciato aperti i dubbi, e il malumore nel collegio sia crescente.
«Non siamo rimasti inerti» - ha detto Berruti ai parlamentari -, ma questi sono dati riservati». Quel carteggio è stato pertanto negato ai politici, che con tre interrogazioni in Italia e una europea ( due targate M5s, le altre Lega e Leu) con oltre 70 firme da giorni chiedono a Consob di esibire le carte, e al premier Conte di riferire in aula.
Nava, con lettera verbalizzata il 25 luglio, ha risposto al presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e alla senatrice Laura Bottici che « Consob riferisce al Parlamento in modi e tempi stabiliti dalla legge. In questo senso, spiace rilevare che non può dar corso alla suddetta richiesta » .
La legge lascia al ministro dell' Economia di chiedere carte all' authority: e pare che dal ministero qualche messaggio sia arrivato. Tuttavia la trasmissione degli atti si fa attendere: malgrado il pressing dei quattro commissari Giuseppe Maria Berruti, Carmine Di Noia, Anna Genovese e Paolo Ciocca perché vi sia piena chiarezza.
Prendere tempo, per Nava, potrebbe del resto rivelarsi opportuno: venerdì il parlamento chiude per la pausa estiva, e l' ex bocconiano protagonista di tante direttive Ue critiche per l' Italia, potrà intanto cercare sponde e, se serve, rimedi.
L' articolo 1 della legge istitutiva Consob è categorico: « Presidente e membri della Commissione non possono esercitare, a pena di decadenza dall' ufficio, alcuna attività professionale (...). Per tutta la durata del mandato i dipendenti statali sono collocati fuori ruolo e i dipendenti di enti pubblici sono collocati d' ufficio in aspettativa » .
Il " distacco" non è contemplato, anche se per Nava lo propose ai tempi lo stesso governo Gentiloni, in modo da non privare il Paese di uno dei pochi italiani quotati a Bruxelles al termine del suo mandato. Non andando in aspettativa, Nava ha comunque ha preservato gli scatti di carriera, un trattamento fiscale agevolato sul compenso di 240mila euro e la possibilità di avanzamenti di carriera e nomine a Bruxelles.
Un fattore di rilievo dato che fra tre anni si nomina la nuova Commissione Ue, e Nava avrebbe titoli ed esperienza per ambire all' Antitrust comunitario.
Proprio tre anni peraltro dura il distacco concesso a Nava da Fisma, la direzione generale Ue per stabilità finanziaria e mercati di cui era direttore generale. Contattato, Nava ha ribadito quanto disse a La Stampa in aprile: « Il distacco rispetta in pieno legge e prassi.
Non per nulla è stato convalidato dai servizi giuridici delle istituzioni coinvolte: presidenza del Consiglio, Commissione Ue, Quirinale, Corte dei Conti».
Anche dalla lettura dei decreti di nomina dei commissari, caricati in una sottosezione del sito Consob, emerge che già in aprile, nell' iter di legge, Quirinale e Corte dei Conti si erano cautelati con postille e distinguo. La presidenza della Repubblica nominò Nava « per sette anni a decorrere dalla registrazione del decreto da parte della Corte dei Conti » ( una dilazione non presente nel decreto che nominò il predecessore Vegas).
E i magistrati contabili, nel rendere quel decreto legittimo, aggiunsero: «Va da sé che allo scadere del distacco dalla Fisma del prof. Mario Nava disposto dalla Commissione Ue, resta ferma l' applicazione dell' art. 1».
Come a dire che fra tre anni Nava sarebbe di certo incompatibile. Il caso è anche un detonatore che amplifica le frizioni tra il diverso sentire di Nava, uomo di cultura cosmopolita e aperto verso il mercato, e le prime linee di una Consob più impolverata, specie dopo il settennato Vegas.
La voglia di novità, dopo le magre figure alle prese con le crisi bancarie scorse, è condivisa: ma non a tutti i commissari e i dirigenti piace il modo di fare informale di Nava. E al di là dei suoi meriti e demeriti alla nuova maggioranza non piace proprio che sia stato nominato dal governo Gentiloni.