Marco Antonellis per Dagospia
matteo salvini giancarlo giorgetti
Salvini dà più retta a Denis Verdini che a Giancarlo Giorgetti? Sarà solo una battuta che circola all'interno della Lega ma già il fatto che se ne parli la dice lunga su quelli che sono i rapporti interni al primo partito d'Italia, almeno secondo quanto dicono i sondaggi.
Perché se è vero che il potentissimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (GG per gli amici) ha fatto riservatamente sapere che di dimettersi non ne ha alcuna intenzione a differenza di quanto riportato nei giorni scorsi dai giornaloni, è pure vero che c'è "grande freddo" tra il Capitano e il "suo" Sottosegretario: il grande sospetto del leader leghista è che prima o poi GG inizi a giocare una partita tutto sua (e la riprova si è avuta con i continui rifiuti ad accettare la candidatura, peraltro poi abortita, a Commissario europeo) magari come riserva della Repubblica in caso di necessità.
Insomma, sarebbe la quinta colonna del Quirinale in casa della Lega, il nome da poter utilizzare al momento giusto per stoppare i sogni di gloria di Matteo nella corsa a Palazzo Chigi. E non è affatto un caso che Salvini non abbia gradito proprio per niente la recente visita di GG al Capo dello Stato Sergio Mattarella per spiegare il "gran rifiuto" a Bruxelles.
D'altra parte non è un mistero per nessuno in casa Lega che se c'è una cosa che il Capitano invidia al suo braccio destro è il rapporto continuo e costante con il Colle: il Sottosegretario è molto apprezzato e stimato ed in fin dei conti è proprio questo il vero cruccio del Capitano leghista perché a lui non riesce nemmeno di fare una telefonata da quelle parti e Dio solo sa quanto ne avrebbe bisogno per arrivare a Palazzo Chigi; tant'è che di questi tempi quando pure vorrebbe come non mai andare al voto e capitalizzare i tanti consensi sparsi per il Paese preferisce non andarci perché "tanto si troverebbe il modo di fare un altro governo anziché indire le elezioni".
CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA
Magari nella speranza di trovare chissà cosa nel Rubli-gate. Insomma come dicono in queste ore in casa Lega "i governi passano ma le legislature restano". Parole come pietre che spiegano benissimo il Salvini pensiero ed il vero motivo per il quale non si decide a staccare la spina al governo "a meno che non lo facciano i grillini". Proprio come si diceva ieri a margine della conferenza stampa al Papeete Beach.