IL PATTO DEI PICCIONCINI! - RENZI E BERLUSCONI SI DICHIARANO AMORE ETERNO: “L’ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE È PIÙ SOLIDO CHE MAI. QUESTA LEGISLATURA DEVE DURARE FINO AL 2018” - MA SU PREMIO DI LISTA E SBARRAMENTO RESTANO LE DISTANZE - GRILLO TEME L'ESCLUSIONE: "SU QUIRINALE E L.ELETTORALE PRONTI A DIALOGARE"

Un’ora e mezza di incontro con gli sherpa Gianni Letta e Verdini: “Vogliamo concludere il lavoro sull’Italicum in Senato entro dicembre e sulla riforma costituzionale entro gennaio 2015” - Il Banana è pronto a concedere il premio di lista, in cambio Renzi potrebbe mollare sulla soglia di sbarramento...

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1. RENZI-BERLUSCONI: INTESA SULLA LEGGE ELETTORALE. RESTANO DISTANZE SU PREMIO DI LISTA E SBARRAMENTO

renzi berlusconi renzi berlusconi

Da www.ilsole24ore.com

 

Premio di maggioranza a chi ottiene il 40% dei voti, introduzione delle preferenze dopo i capilista bloccati in 100 collegi. Sono i punti principali dell’intesa trovata oggi dal Matteo Renzi e Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. Restano le differenze sulla soglie di sbarramento e sull’attribuzione del premio alla lista invece che alla coalizione. Ma l’impianto dell'accordo sulla legge elettorale «è oggi più solido che mai».

 

Lo si legge nel comunicato diffuso da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi al termine di un faccia a faccia di oltre un’ora e mezzo a palazzo Chigi. Il vertice è iniziato alle 17, con un’ora di anticipo sull’orario previsto. Ed è stato , l’ultimo sulla legge elettorale, secondo quanto rivelato ieri dal premier a Porta a Porta. Il faccia a faccia p servito a fare un punto sull’Italicum, dopo le modifiche apportate dal vertice notturno con i partiti della maggioranza di lunedì sera (premio di lista, mix di preferenze e liste bloccate, soglia di sbarramento unica al 3%). Modifiche non tutte gradite da Forza Italia.

 

RENZI-BERLUSCONI: IMPIANTO PIÙ SOLIDO CHE MAI

renzi berlusconi ventriloquo renzi berlusconi ventriloquo

«L'impianto dell'accordo è oggi più solido che mai». E' quanto si legge nel comunicato congiunto al termine del vertice tra Renzi e Berlusconi. La legge elettorale verrà approvata dal Senato entro dicembre, anche se permangono le divergenze sulla soglia di sbarramento per i piccoli partiti e l'attribuzione del premio alla lista o alla coalizione. L'intesa riguarda il premio di maggioranza che scatterà oltre il 40% e i capilista bloccati nei collegi, che saranno 100.

 

Tuttavia, si afferma nella nota congiunta, «le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista alla lista e non alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula del Senato sull'Italicum entro dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015».

 

RENZI-BERLUSCONI: LA LEGISLATURA DOVRÀ PROSEGUIRE FINO AL 2018

MATTEO RENZI E DENIS VERDINI MATTEO RENZI E DENIS VERDINI

L’accordo è anche sul no alle elezioni anticipate. «Questa legislatura, che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 - si legge nella nota - costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le Istituzioni».

 

LEGGE ELETTORALE, AL VIA MARTEDÌ IN COMMISSIONE SENATO

Intanto oggi la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha calendarizzato l’Italicum. L'esame della riforma elettorale inizierà martedì prossimo, 18 novembre. Lo ha deciso la stessa Commissione con l'astensione di M5s e il voto contrario di Francesco Campanella (ex M5s). La relatrice sarà la presidente della commissione Anna Finocchiaro (Pd). Renzi vuole accelerare: con il via libera del Senato entro la fine dell'anno. E a tal proposito Finocchiaro si è detta possibilista: «Se c'è un buon grado di condivisione si può concludere a dicembre».

Gianni Letta e Silvio Berlusconi Gianni Letta e Silvio Berlusconi

 

IL NODO DEL PREMIO LISTA

Berlusconi, che ieri ha centrato il duplice obiettivo di ricompattare Fi e mantenere in vita il Patto del Nazareno con Renzi, sa che su un punto il premier è irremovibile: il premio alla lista; ed è pronto a concederglielo. In cambio Renzi potrebbe cedere sulla soglia di sbarramento, nonostante nel vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, lunedì sera, fosse stata raggiunta l'intesa sul 3%. Ma è una percentuale utile per trattare. L'obiettivo vero dei partiti minori, a partire dall'Ncd di Angelino Alfano, sarebbe il 4%.

 

SACCONI: PER ITALICUM NO A SOLUZIONI BASTARDE

Maurizio Sacconi Maurizio Sacconi

Certo è che la guerra di nervi è in corso. E Ncd punta ufficialmente i piedi sulla soglia del 3%. «Nella riforma elettorale tutto si tiene. Il premio alla lista già garantisce governabilità e ha come corollario la minima soglia tecnica del 3 per cento per garantire anche la rappresentatività. Soluzioni bastarde, che coniugano premio alla lista e soglia alta di ingresso, corrispondono solo alla speranza di eliminare scomodi concorrenti e non realizzano quel giusto equilibrio di principi che fa durare nel tempo la legge elettorale», ha attaccato il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. E il leader Ndc Angelino Alfano, in un’intervista alla Stampa, ha dichiarato: «Lo sbarramento del 3% è il punto di equilibrio giusto».

 

RIFORME COSTITUZIONALI, TESTO IN AULA ALLA CAMERA IL 10 O 11 DICEMBRE

Intanto il ddl sulle riforme costituzionali, già approvato dal Senato, andrà in Aula alla Camera il 10 o 11 dicembre. Il termine per gli emendamenti al testo scade alle ore 12 del 24 novembre mentre la discussione generale in commissione verrà completata entro il 18 o 19 novembre. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto

 

 

2. GRILLO, SU L.ELETTORALE E QUIRINALE PRONTI A DIALOGARE

renzi e beppe grillo con il gelato renzi e beppe grillo con il gelato

ANSA - "Quello che fa Napolitano non mi interessa da parecchio tempo. Smentisce, non smentisce, sono parole vuote nel nulla cosmico". Lo ha detto a Sky TG24 Beppe Grillo, a proposito delle possibili dimissioni del Capo dello Stato. Sulla legge elettorale, se ci fanno una proposta valida noi "siamo pronti a dialogare. Questo discorso vale anche per il Presidente della Repubblica: se è un nome al di fuori della logiche politiche, al di fuori delle carriere, discorsi o trame dei partiti politici".

 

Inizierà martedì prossimo, 18 novembre, l'esame della riforma elettorale da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Lo ha deciso la stessa Commissione con l'astensione di M5s e il voto contrario di Francesco Campanella (ex M5s). Martedì la relatrice Anna Finocchiaro illustrerà il testo. Mercoledì e nelle giornate successive si svolgeranno una serie di audizioni, tra le quali quelle dei presidenti emeriti della Corte Costituzionale. Donato Bruno (Fi) ha chiesto che vengano auditi anche gli ex membri della Corte costituzionale che erano nella Consulta quando questa ha emesso la sentenza che ha dichiarato incostituzionale il "porcellum". Quella sentenza infatti fu approvata a stretta maggioranza con otto voti contro sette.

 

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