PERFINO MARIO MONTI È D’ACCORDO NEL FARE PIÙ DEBITO ORA: “È UN MALE, MA NECESSARIO. SE L’ITALIA AVESSE AVUTO UNA GESTIONE PIU NORMALE IN PASSATO, AVREMMO LA POSSIBILITÀ DI USARE SCORTE” - POI LANCIA L’IDEA DEI BOT SALUTE (MA NON SONO ALTRO DEBITO?): “I CITTADINI CHE NE HANNO LA POSSIBILITÀ SCELGANO DI SOSTENERE IL PAESE ASSUMENDOSI UN PICCOLO SACRIFICIO. L’EUROPA? MACCHINA PERFETTA PER NON FARE”

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Da “Circo Massimo - Radio Capital”

 

mario monti mario monti

“Penso che nessuno sappia se la misura sarà sufficiente e quindi trovare un metodo per capire come fare di più se servirà. L’idea di un ‘whatever it takes’ mi sembra giusta nel principio ma è solo un’analogia, perché Draghi parlava di cose che lui aveva il potere di controllare, cioè emettere moneta. Se L’Italia dice fare tutto il necessario significa fare più debito. Gli oneri a quel punto verranno scaricati su figli e nipoti e gli effetti saranno diversi.

 

GIUSEPPE CONTE AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE GIUSEPPE CONTE AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Draghi ha fatto calare i tassi, annunciare più debito i tassi li fa salire”. Il Sen. Mario Monti commenta così a Circo Massimo su Radio Capital l’intenzione del governo di approvare un decreto da 7,5 miliardi per contrastare l’emergenza economica dovuta al coronavirus. “Sì, fare più debito ora – aggiunge – è sicuramente un male ma necessario. Naturalmente però sappiamo che in genere gli agricoltori tengono il fieno in cascina e lo tirano fuori nelle situazione in cui serve. Se l’Italia avesse avuto una gestione del debito più normale in passato avremmo la possibilità di usare delle scorte di capacità di indebitarci ma la nostra situazione è oggi già molto tesa”.

conte speranza conte speranza

 

A questo punto arriva la proposta dell’ex Presidente del Consiglio ovvero “utilizzare il senso di solidarietà che c’è oggi nel paese di fronte a questa emergenza studiando emissioni di titoli di debito pubblico particolari per questa circostanza. I cittadini che ne hanno la possibilità scelgano di sostenere il paese per dotarlo di un sistema sanitario ancora migliore assumendosi un piccolo sacrificio in modo che quell’onere del debito sulle generazioni future sia ridotto perché oggi un po’ di solidarietà avviene già all’interno della generazione attuale tra chi può e chi non può.

giuseppe conte con rocco casalino al dipartimento della protezione civile giuseppe conte con rocco casalino al dipartimento della protezione civile

 

Sarebbe una emissione di titoli per la salute per l’Italia. Consideriamo che oggi abbiamo più debito perché c’è stata una spesa per pensioni esorbitante. Se siamo solidali per una sfiga nazionale grande, reagiamo con solidarietà”.

 

coronavirus mercati 3 coronavirus mercati 3

Monti poi però precisa che “questo virus dal punto di vista della nostra psicologia economica ci dà un fremito di solidarietà ma è anche pericolosissimo perché ci rafforza nell’idea che è sempre lo Stato a dover intervenire a sostegno dei singoli. E’ la pericolosa occasione in cui fa saltare ulteriormente uno schema su quali compiti sarebbero dello Stato e quali degli individui.

 

Sembra quasi che debba intervenire lo Stato poi chi si è visto si è visto e la creazione del debito diventa quasi una virtù morale. Ci vuole lo spirito alla Mattarella sennò i partiti rientreranno a fare campagna elettorale con il loro strumento. Vi prometto meno tasse o più sussidi degli altri. Ma siamo in un paese in cui tutto ciò che è collettivo si sta sfasciando, dalla scuola al suolo per il dissesto idrogeologico.

 

IL VIDEOMESSAGGIO SUL CORONAVIRUS DI SERGIO MATTARELLA IL VIDEOMESSAGGIO SUL CORONAVIRUS DI SERGIO MATTARELLA

Lo slogan meno tasse illude sul benessere privato mentre il benessere viene da un sistema pubblico efficiente”. Poi Monti ripete che “in passato abbiamo sperperato e oggi arriviamo a scorte vuote, esausti. Abbiamo gridato al lupo al lupo ma prima non c’era. Ora sì”.

 

milano bloccata emergenza coronavirus 5 milano bloccata emergenza coronavirus 5

A proposito delle previsioni di recessione il Senatore a vita sostiene che “sarà un problema importante, si metteranno in campo tutti gli strumenti di politica economica ma dobbiamo considerare che siamo stati al centro di questa diffusione nel mondo occidentale. Oggi il paese Italia è considerato pregiato ma siamo in una situazione in cui vorremmo quasi strappare i cartellini made in Italy perché hanno un connotato negativo.

milano bloccata emergenza coronavirus 6 milano bloccata emergenza coronavirus 6

 

Serve dunque un’azione psicologica da fare nel mondo. Direi a tutti che dobbiamo cercare di essere concordi e coesi nelle gestione dell’emergenza e così sorprenderemo il mondo, il quale vedrà che la qualità dell’Italia va al di là della qualità dei nostri tessuti pregiati del settore del lusso”.

 

mario monti brinda mario monti brinda

Infine Monti sferra un attacco a come è concepita e a come funziona oggi l’Europa. “Febbraio - marzo 2020 sono per l’Europa un cartina di tornasole – spiega - dietro tutto c’è la questione del bilancio, che intanto andrebbe rivisto, non dovrebbe essere settennale ma quinquennale. L’Europa non ha trovato finora l’accordo, grazie a Dio dico io, perché è un pessimo bilancio.

 

ROMANO PRODI E MARIO MONTI ROMANO PRODI E MARIO MONTI

Poi sono successe due cose impreviste, coronavirus e Erdogan che ha deciso ancora una volta di prelevare lui dei soldi dal bilancio europeo perché andrà a finire che lo pagheremo un’altra volta perché chiuda le frontiere. Pensiamo non dico a diventare una potenza geopolitica ma a non essere invasi dai governanti aggressivi di paesi che ci circondano, se pensiamo poi come dicono i paesi che si dicono “frugali” che il bilancio non possa superare l’1% del Pil.

 

Le decisioni le prendono i Capi di Stato e di Governo ma rispetto a 20 anni fa ciascuno di loro dice che prende decisioni nell’interesse dell’Europa ma in realtà guarda all’interesse nazionale del proprio paese o meglio ancora al loro elettorato. L’Europa è una macchina perfetta per non fare e dare la possibilità a chi non ama l’Europa di mugugnare o strillare tutti i giorni contro un’Europa che non può funzionare in questo modo”.

 

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