PNRR, TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE - BRUXELLES HA DECISO DI PRENDERSI UN MESE IN PIÙ PER EROGARE LA TERZA TRANCHE DI 19 MILIARDI AL FINE DI VERIFICARE IL RAGGIUNGIMENTO DEI 55 PUNTI DEL PIANO. MA È UNA SCUSA PER PRENDERE TEMPO. BRUXELLES E’ CURIOSA DI VEDERE SE LA PROROGA DI UN ANNO DELLE FAMIGERATE CONCESSIONI BALNEARI, DOPO IL VOTO FAVOREVOLE DEL SENATO, AVRÀ VIA LIBERA ANCHE ALLA CAMERA. UNA PROROGA CHE RISCHIA DI COSTARE CARA ALL’ITALIA: TIPO CHIUDERE IL RUBINETTO DELLA TERZA TRANCHE DEI 19 MILIARDI, PER ESEMPIO…

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Pnrr, tutti i nodi vengono al pettine. Bruxelles ha deciso di prendersi tre mesi, invece dei canonici due, per passare al vaglio il dossier inviato da Roma con la documentazione che certifica il raggiungimento di 55 tra tappe e obiettivi che sono alla base della richiesta avanzata per l’erogazione della terza tranche dei 19 miliardi. 

 

dati balneari dataroom dati balneari dataroom

Ma dietro questa verifica, l’Unione Europea mira a prendere tempo. E’ curiosa di vedere se la proroga di un anno delle famigerate concessioni balneari, incluse come emendamento nel decreto Milleproroghe, dopo il voto favorevole del Senato, avrà via libera anche alla Camera. 

balneari dataroom balneari dataroom

 

Nonostante l’accordo, nero su bianco, tra il governo Draghi e Bruxelles, avvalorato da una sentenza del Consiglio di Stato, che ha escluso ogni possibilità di proroga oltre il 31 dicembre 2023, il governo Meloni se ne frega. Magari confida nella Corte di cassazione che dovrà valutare se la sentenza del Consiglio di stato sia viziata da eccesso di potere giurisdizionale.

 

concessioni balneari concessioni balneari

Quello che è certo è che la proroga rischia di costare cara a Casa Meloni: non solo per i canoni molto bassi pagati dagli attuali concessionari ma soprattutto per la sanzione che l’Ue potrebbe comminare all’Italia. Tipo chiudere il rubinetto per l’erogazione della terza tranche dei 19 miliardi, per esempio…

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