Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Il primo vero banco di prova politico per il governo pentaleghista sarà, ancora lui, il Def. Il Documento di Economia e Finanza è stato scritto a suo tempo da Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan. Poi,il documento è stato approvato lo scorso 16 maggio dalla commissione Speciale costituita in assenza delle commissioni parlamentari ordinarie. Ma ora siamo al dunque. Il governo dovrà mettere a punto e farsi approvare dal Parlamento il documento sul quale si aprirà anche il confronto con l' Unione europea. Ed è per questo che è così politicamente rilevante.
Sarà il primo atto ufficiale in cui si potrà leggere il punto di caduta sugli impegni di spesa contenuti nel «contratto per il governo del cambiamento» di 5 Stelle e Lega. E data la grande aspettativa su temi come la Flat tax, la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza, il Def andrà gestito oculatamente.
Di qui, il grande fermento riguardo ai sottosegretari che affiancheranno il neo ministro all' Economia Giovanni Tria, così come ai presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Da questo punto di vista, nella Lega assai citato è Alberto Bagnai, economista di rango anche se decisamente anti euro. Altro nome molto ripetuto, quello di Armando Siri, che è l' uomo della Flat tax. E poi quello di Michele Geraci, il professore espertissimo di Cina che ha già lavorato alla fusione dei programmi economici di Lega e 5 Stelle.
Per il Movimento, invece, gira il nome di Laura Castelli come viceministro. La partita delle nuove nomine governative dovrebbe coinvolgere 40-50 esponenti legastellati. Con qualche nodo da dirimere sulle competenze: telecomunicazioni, servizi segreti e Cipe.
«Ci saranno delle conferme», dicono nei 5 Stelle per spiegare che chi è finito nel toto-ministri o ha lavorato a lungo su alcuni punti del programma avrà spazio. E circolano i nomi di Manlio Di Stefano (Esteri), Nunzia Catalfo o Lorenzo Fioramonti (Lavoro e Sviluppo economico) e Fabiana Dadone (Interno). Sottosegretario leghista assai probabile è il bresciano Guido Bonomelli, direttore generale di Infrastrutture lombarde. Potrebbe essere destinato ai Trasporti.
Tra i sottosegretari salviniani, assai probabile il leader della Lega ligure Edoardo Rixi. Altro tema che suscita riflessioni in casa Lega, sono i sottosegretari al ministero dell' Interno. Salvini vorrebbe accanto a sé i fidatissimi Stefano Candiani e Nicola Molteni. Il problema è che Candiani, navigatore esperto, sarebbe assai utile come capogruppo in Senato, dato che Gian Marco Centinaio è diventato ministro. Lo stesso problema esiste alla Camera, in quanto Giancarlo Giorgetti è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il suo sostituto potrebbe essere Riccardo Molinari. Una partita simile agita anche il Movimento, che dovrà decidere chi prenderà il posto sia di Giulia Grillo sia di Danilo Toninelli.
lorenzo fioramonti luigi di maio