POMPE ROVENTI – IL GOVERNO VARA DI GRAN FRETTA UN DECRETO CONTRO IL CARO-CARBURANTI: PREVISTO UN TETTO AGLI AUMENTI PER I DISTRIBUTORI IN AUTOSTRADA, CHE DOVRANNO ESPORRE IL PREZZO MEDIO NAZIONALE, MAGGIORI CONTROLLI E SANZIONI, CON LO STOP PER I “FURBETTI” FINO A 90 GIORNI – LEGA E FORZA ITALIA VOGLIONO UN NUOVO TAGLIO DELLE ACCISE MA LA MELONI SI OPPONE: “CON LA LEGGE DI BILANCIO ABBIAMO DECISO DI ELIMINARE LA MISURA. E CON QUELLE RISORSE ABBIAMO AIUTATO LE FASCE PIÙ DEBOLI. RIVENDICO LA SCELTA. NESSUNO DI VOI LA VUOLE RINNEGARE, VERO?”

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1 – EMERGENZA CARBURANTI IL GOVERNO METTE IL TETTO AI PREZZI IN AUTOSTRADA

Estratto dell'articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

benzina benzina

Per contrastare il caro-carburanti il governo ieri sera su proposta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha approvato un decreto che rinnova per il primo trimestre 2023 buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente. Nonostante le richieste di Lega e Forza Italia, con gli azzurri più preoccupati di tutti per una situazione che rischia di essere «esplosiva», al momento non è invece previsto un ripristino degli sconti sulle accise introdotta dal governo Draghi e lasciata scadere a inizio anno dal momento che rinnovare una misura del genere costerebbe ben 1 miliardo all'anno.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

In parallelo con la proroga del bonus il Consiglio dei ministri ieri sera ha anche disposto misure per rafforzare la trasparenza dei prezzi dei carburanti nelle varie stazioni di servizio a vantaggio dei consumatori e colpire i «furbetti» di turno. Il monitoraggio dei prezzi da parte del ministero dell'Ambiente non sarà più settimanale ma giornaliero e per gli esercenti scatterà l'obbligo di esporre il prezzo medio nazionale a fianco di quello applicato dal singolo distributore.

 

In caso di violazione di questa norma sono previste in prima istanza delle sanzioni amministrative, mentre in caso di recidiva è prevista la sospensione dell'attività da un minimo di 7 fino ad un massimo di 90 giorni. L'Antitrust vigilerà sull'assenza dei cartelli sul prezzo, mentre la Guardia di Finanza vigilerà sul rispetto della norma.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Sulle autostrade, l'ipotesi è di riconoscere una percentuale in più ai distributori rispetto ai prezzi medi, ma in quota fissa. Così si dovrebbe arginare il fenomeno segnalato ieri dal Codacons secondo cui in diverse tratte, da Nord a Sud, i prezzi in questa fase di rialzi hanno superato la soglia record di 2,5 euro al litro, con scostamenti tra self e servito che secondo le rilevazioni di Autostrade per l'Italia arrivano anche a 33-34 centesimi al litro. Il decreto prevede un significativo incremento delle sanzioni per l'omessa comunicazione dei dati da parte degli esercenti. […]

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti

«Non dobbiamo puntare il dito e dire che sono tutti speculatori, si tratta di monitorare» ha spiegato ieri sera a «Porta a porta» il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Che visto l'andamento dei mercati a questo punto si aspetta una stabilizzazione dei prezzi. Con l'abolizione dello sconto – secondo i dati rilevati dal suo ministero – tra l'1 e l'8 gennaio si va a 1, 812 euro al litro in media benzina a 1, 868 per il diesel. Nel primo caso l'aumento è di 16,7 centesimi e di 16 nel secondo a fronte del rialzo di 18,3 cent delle accise scattato a inizio anno. A riprova che il danno è legato essenzialmente alle scelte del governo che ora, in parte, ha deciso di correre ai ripari.

 

2 – MELONI FRENA GLI ALLEATI “RIPRISTINARE LE ACCISE È STATA UNA SCELTA DI TUTTI”

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

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Si ferma un attimo, poi con un’occhiata Giorgia Meloni scruta il tavolone circolare del consiglio dei ministri: «Con la legge di bilancio abbiamo deciso di reintrodurre le accise. E con quelle risorse abbiamo aiutato le fasce più deboli. Rivendico la scelta. Credo che nessuno di voi la voglia rinnegare, vero?». È il segnale: la premier chiede, anzi pretende dai suoi ministri compattezza. […]

 

Sconfessa di fatto i distinguo blandi di Matteo Salvini, critica gli azzurri che avevano chiesto apertamente di ragionare su nuovi sostegni agli automobilisti colpiti dal caro carburante. E manda a tutti un messaggio: «Andiamo avanti con quanto deciso, i rialzi sono frutto di una dinamica speculativa. Io intendo frenarla».

 

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Sono ore di duro scontro, nella maggioranza. Di tensione sotterranea che ogni tanto tracima, per poi tornare nell’ombra. Certo è che la leader è «preoccupata», lo ammette durante la riunione. Preoccupata e infuriata per le voci dissonanti nel centrodestra, capaci solo di destabilizzare l’ambiente. «E poi ho letto cose non vere. Dobbiamo portare avanti una comunicazione corretta con i cittadini, mi dovete aiutare a farlo. Spiegare come si compone il prezzo dei carburanti, chiarire che il prezzo è comunque inferiore a quello della primavera 2022 e che c’è chi prova ad approfittarsene con la speculazione».

 

Al suo fianco, annuisce Giancarlo Giorgetti. È lui a portare il caso di alcune isole in cui ci sono pochissime pompe di benzina - una sola a Vulcano, ad esempio - e il prezzo vola in alto: «Ma questo non significa che è c’è un’impennata fuori controllo in tutta Italia». […]

 

CARO BENZINA CARO BENZINA

Ma il passaggio chiave, quello politicamente più rilevante, è quando il ministro dell’Economia stronca l’opzione di un decreto per tagliare le accise, che pure Forza Italia e Lega avevano ipotizzato soltanto poche ore prima: «Dobbiamo fare i conti con la realtà – dice – e la realtà ci dice che la misura costa molto, circa un miliardo al mese». Sono risorse che il Tesoro dice di non avere. E comunque che non intende spendere a pochi giorni da una scelta opposta, «quella di sostenere in manovra le fasce più deboli con i risparmi derivati dalla reintroduzione delle accise». […]

 

Eppure, il consiglio dei ministri è solo la coda di un dibattito caotico che ha monopolizzato gli ultimi giorni. La linea dura di Meloni – la stessa dettata pubblicamente da un falco dell’esecutivo come il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari – prende infatti forma e si rafforza dopo dubbi e riflessioni, angosce e tentennamenti. Durante i quali la maggioranza sbanda. Per Silvio Berlusconi, ad esempio, non ci sono dubbi: «Benzina, caselli autostradali e bollette fanno inc… la gente – va ripetendo da giorni il Cavaliere a tutti i suoi interlocutori - e noi non possiamo permettercelo». […]

 

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Tra lunedì pomeriggio e martedì mattina, infatti, anche a Palazzo Chigi si valuta ogni scenario. Anche il più estremo, vale a dire un decreto con il taglio delle accise. Si individua anche una finestra, quella di giovedì 12 gennaio, per convocare un secondo consiglio dei ministri e tagliare il costo dei carburanti di 18 centesimi, ripristinando il regime in vigore nell’ultima fase dell’esecutivo Draghi. Ma alla fine i ministri azzurri si schierano con Meloni. E con convinzione. […]

 

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La partita, però, non è chiusa. Non definitivamente. Senza risultati concreti sul fronte della lotta alla presunta speculazione, il dossier tornerà presto di attualità. E a quel punto Meloni dovrà decidere se rischiare un boomerang di consenso, a pochi giorni dal primo test elettorale per la destra di governo.

 

 

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