Walter Rauhe per La Stampa
ANGELA MERKEL GIURA DA CANCELLIERE PER LA QUARTA VOLTA
Dopo dodici anni di permanenza ininterrotta alla guida della Germania e dopo la snervante maratona negoziale per formare il nuovo governo di Grande coalizione, anche i tedeschi più pazienti e consensuali danno i primi segnali di stanchezza nei confronti di Angela Merkel.
Secondo un nuovo sondaggio svolto dalla prima rete televisiva tedesca ARD, solo il 57% dei cittadini si esprime soddisfatto con la politica della cancelliera cristiano-democratica. Si tratta dell’indice di gradimento più basso da quando ricopre questa carica. All’avvio della sua terza legislatura quattro anni fa, ben il 75% dei tedeschi si era ancora espresso positivamente nei confronti del lavoro di Angela Merkel alla guida del governo.
Ma l’autorità della cancelliera non inizia ad erodersi solo nei sondaggi, ma anche all’interno del suo stesso partito. Con la presenza di ben due suoi avversari all’interno del nuovo esecutivo - ovvero il Ministro degli interni Horst Seehofer e quello della Sanità Jens Spahn - Angela Merkel non è più il «leader maximo» a Berlino, ma solo più «l’ombra di se stessa», come insinuato dal tabloid Tagesspiegel. Il tramonto della Frau Kanzlerin sembra ormai iniziato.
Ultimo segno del suo declino all’interno dei partiti dell’Unione di centro-destra è il nuovo «Manifesto conservatore» redatto da un gruppo di deputati della Cdu e Csu al Bundestag e che esige una profonda svolta a destra del partito dopo 12 anni di riforme moderate e liberali volute da Angela Merkel. I firmatari del manifesto propongono così una riscoperta dei valori più tradizionali del conservatorismo tedesco come la famiglia, la patria e persino l’esercito.
Per recuperare consensi nella popolazione e contrastare l’ascesa della destra populista dell’Alternative für Deutschland (AfD) l’ala destra dell’Unione propone così una reintroduzione del servizio militare obbligatorio, l’abolizione del diritto alla doppia cittadinanza per gli immigrati e una lotta più dura e conseguente agli estremisti islami