Estratto dell’articolo Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang, 57 anni, non si vede in pubblico dal 25 giugno. Diversi appuntamenti internazionali sono stati cancellati da Pechino senza spiegazioni, è stata annullata anche la visita di Josep Borrell, Alto rappresentante della politica estera europea, in un momento delicato dei rapporti Cina-Ue.
Dopo settimane di silenzio, di fronte a una domanda diretta durante il briefing quotidiano alla stampa internazionale, il portavoce della diplomazia mandarina solo l’11 luglio ha detto che l’assenza era dovuta a «ragioni di salute». Ma quella risposta poi non è stata riportata nella trascrizione ufficiale in inglese e cinese della conferenza stampa.
Ieri la portavoce di turno ha dovuto affrontare di nuovo il tema: quando tornerà il ministro? «Non ho informazioni, posso dire che la nostra attività prosegue normalmente».I portavoce o non sanno o non possono dire. Perché? Sui social cinesi da tre settimane circolano voci secondo le quali il ministro Qin Gang, entrato in carica a dicembre dopo essere stato dinamico ambasciatore negli Stati Uniti, avrebbe avuto una relazione sentimentale ed extraconiugale con una giornalista cinese della Phoenix Tv di Hong Kong.
La donna, Fu Xiaotian, 40 anni, doppia laurea a Pechino e a Cambridge, conduce dal 2009 «Talk with world leaders», una serie di interviste con politici e personalità di fama mondiale. E l’anno scorso volò a Washington per aggiungere alla sua collezione Qin Gang, allora ancora ambasciatore. Tutto normale e molto professionale.
Ma ora sui social cinesi qualcuno ha collegato la scomparsa di sua eccellenza Qin con Fu. Lo scorso novembre la giornalista ha avuto un figlio, senza rivelare il nome del padre. Il tam tam sul web ha osservato che l’intervista era stata realizzata nel marzo precedente: nove mesi prima della nascita. Solo un pettegolezzo, che però la censura cinese ha lasciato correre, nonostante la cura con cui veglia sulla vita privata dei politici. […]
Ufficialmente Qin Gang ha problemi di salute. Bisogna stare alla dichiarazione di Pechino e rispettare la sua privacy, anche se non è normalissimo che l’uomo alla guida degli Esteri di una superpotenza svanisca senza una parola. Inevitabilmente, la vicenda misteriosa (tinta si spera per lui solo di rosa) è finita sulla stampa internazionale, dall’agenzia giapponese Kyodo al Financial Times di Londra, alla Cnn americana.
I politologi osservano che la carenza di informazioni è strana: Pechino potrebbe mettere a tacere le speculazioni semplicemente attribuendo al ministro malato un messaggio di auguri a un Paese straniero, o qualcosa di simile. Invece, l’11 luglio la dichiarazione del portavoce sui «problemi di salute» di Qin Gang non è stata inserita nella trascrizione del briefing. […]