DAGONEWS
roberto speranza nicola zingaretti luigi di maio giuseppe conte 4
Quando Di Maio domani tornerà dal viaggio in Cina, proverà a dare una sterzata alla strategia del governo. Convocherà immediatamente un incontro a tre con Conte e Zingaretti, senza Franceschini e ovviamente senza Renzi, che in questi vertici di maggioranza non si vede (ma si sente dopo). Si parlerà ovviamente di Ilva, ma anche di manovra, e cosa farne in Parlamento.
A Shanghai in via molto ufficiosa il ministro degli Esteri ha fatto capire ai cinesi che sul 5G l'Italia non si ferma, nonostante le pressioni americane. D'altronde, Macron era lì accanto a lui che firmava accordi miliardari, non si capisce perché l'Italia debba tagliarsi le palle mentre la Francia imperversa in Cina. Giggino ha messo però le mani avanti, dicendo che ''Trump sa quanto l'export sia importante per l'Italia'' e che ''dagli USA non è mai arrivato un attacco'' (ciao core) sulla Via della Seta, perché ''l'unica preoccupazione degli Stati Uniti è sul 5G''.
In realtà questo nuovo sbaciucchiamento con i nostri amici cinesi causerà una dura reazione da Washington, dove l'Amministrazione ormai perfettamente trumpizzata ha abbandonato ogni balletto diplomatico. Si è visto quando Mike Pompeo è venuto in visita a Roma: in quell'occasione aveva chiesto a Di Maio di sospendere la licenza ai voli della compagnia iraniana Mahan Air.
Il governo italiano aveva acconsentito, chiedendo però che il tema non fosse annunciato durante la conferenza stampa congiunta. Della serie: evitiamo di attirare l'attenzione sul tema, per non aprire una nuova crisi internazionale per l'Italia. Niente da fare: il buon Mike ha annunciato la richiesta, con grande strazio per la Farnesina.
Per questo Di Maio ha chiesto alla Cina di non costringere l'Italia a una presa di posizione chiara sul 5G. L'obiettivo è continuare a tergiversare finché non si risolverà la guerra commerciale USA-Cina, senza scontentare troppo nessuna delle parti. Solo che stavolta sono i cinesi ad aver fretta, vogliono vedere risultati e soprattutto vogliono vedere gli effetti tecnologici dei loro slanci verso l'Italia. Quanto potremo continuare a tenere il piedone in due staffe?
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