Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Abbiamo avuto l' ennesima conferma che Giuseppe Conte tira avanti sulla strada proibizionistica infischiandosene della Costituzione e riducendo in modo drastico la libertà dei cittadini. Non c' è verso di riportarlo sulla retta via e quindi è vano brontolare. Il suo ultimo discorso televisivo, lungo, noioso e inconcludente, ci ha comunque mostrato che egli intende fare di testa sua, trascurando il Parlamento, peraltro felice di farsi trascurare, non essendo in grado di gestire questo straccio di democrazia.
Il Partito democratico e il Movimento 5 stelle si adattano alla dittatura foggiana poiché sospettano che altrimenti il governo cada, la legislatura si concluda e deputati e senatori siano costretti ad andare a casa col pericolo di non essere più eletti. Il concetto è chiaro: conviene maggiormente fare gli schiavetti del premier piuttosto che perdere l' indennità di carica ed essere obbligati a cercarsi un lavoro. Quale occupazione possono trovare individui capaci di tutto e buoni a nulla? Intanto però l' Italia va a ramengo, i disoccupati aumentano a vista d' occhio, le professioni liberali sono in crisi drammatica, gli imprenditori minuscoli, medi e grandi annaspano e rischiano di abbassare le serrande.
ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI
La situazione in questa circostanza non è solo grave ma pure seria, lo hanno intuito tutti tranne l' avvocato della cause perse insediatosi immeritatamente a Palazzo Chigi. Purtroppo Sergio Mattarella, persona perbene, non si azzarda a compiere il passo decisivo ovvero dare il benservito a Giuseppe, forse non sa che pesci pigliare, visto che pure le sardine non sono istituzionalmente commestibili, ma solamente risibili.
Avrebbe facoltà di rivolgersi all' opposizione se ce ne fosse una abile a sparigliare i giochi.
In realtà, perfino Matteo Salvini procede a tre cilindri e non riesce a darsi una mossa che non sia falsa.
È timoroso, incerto, ha smarrito le energie che lo avevano condotto ai vertici, mettendo a soqquadro i palazzi del potere, che egli ha consegnato gratis ad ex amici e nuovi nemici. In pratica è stato espulso dal campo con il cartellino rosso di Nicola Zingaretti fra gli applausi di Luigi Di Maio e soci senz' arte. Seguita a comparire in televisione però non incide se non quando si tratta di dire che io sono un coglione perché, senza volerlo, avrei offeso i meridionali, affermando che alcuni di essi sono inferiori economicamente, non certo intellettualmente, rispetto ai settentrionali.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Come se fosse un mistero che al Sud primeggiano le attività mafiose per la semplice ragione che la 'ndrangheta e similari associazioni sono più organizzate ed efficienti dello Stato, il quale pertanto non riesce a batterle. Comprendo che al capo della Lega premano i voti delle regioni da Roma in giù, mentre a me sta più a cuore la descrizione della realtà patria. Facciamo mestieri diversi e non invidio il suo. Tuttavia, un minimo di rispetto da lui me lo aspettavo. Pazienza, in politica pesano i suffragi più di chi li conta.
matteo salvini giorgia meloni 2
A questo punto morto devo constatare che l' unico personaggio all' altezza di contrastare gli affossatori del Paese è Giorgia Meloni, la quale è una terrona superiore ai padani: combatte, sale nei sondaggi, mette all' angolo Lilli Gruber, ormai avviata a diventare direttore del Corrierino dei piccoli, e ci sarà da ridere. Insomma ci affidiamo a questa ragazza di talento nella speranza che riesca a dare una svegliata a Salvini, un grande leader di ieri che auspichiamo lo ridiventi domani. Egli è un treno e non può avere l' andatura di un monopattino. Coraggio.
Fuori le palle.