Francesco Bei per “la Repubblica”
Giuseppe Conte ieri è uscito finalmente allo scoperto con il suo no alla riforma Cartabia, confermando così le indiscrezioni riportate da questo giornale riguardo una forte ostilità rispetto al compromesso uscito dal Consiglio dei ministri. Un no pronunciato in maniera prudente e tuttavia rumorosissimo. Destinato a produrre, per cerchi concentrici numerose e importanti conseguenze.
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Ma la scelta di Conte, la sua nuova postura barricadera, che si avvicina alle tesi oltranziste dei Di Battista, crea un solco importante anche sul piano interno del Movimento. Ormai la guerra non è soltanto con Grillo, che giovedì aveva benedetto la trattativa sulla giustizia. La delegittimazione ha investito anche i quattro esponenti dei 5S all'interno del governo.
VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO
Una presa di distanza che lascia isolato e spiazzato persino il più contiano dei ministri, quello Stefano Patuanelli che aveva trattato e ottenuto soddisfazione su alcune richieste grilline. La spaccatura tra Conte e i ministri è lacerante. Lo dimostrano le parole sferzanti usate dal braccio destro dell'ex premier, Alfonso Bonafede, che definisce l'atteggiamento dei ministri a Cinque Stelle "timoroso" e "ossequioso" verso Draghi.
Una vera sberla in faccia, che certamente avrà ripercussioni interne dato che due su quattro ministri - Luigi Di Maio e lo stesso Patuanelli - sono tra i "saggi" che stanno portando avanti la faticosa mediazione con Grillo.
L'ala oltranzista delle tricoteuses è stata sconfitta, ma Conte sembra volerne raccogliere la bandiera. Anche in chiave interna contro Grillo. Uno scontro, quello tra Conte e il Garante, che si sta svolgendo in contemporanea (pur se ancora sottotraccia) su un altro terreno strategico ai fini del Recovery Plan, quello dell'agenda green.
Tra il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e Beppe Grillo c'è infatti un canale di comunicazione aperto e uno scambio di idee sui prossimi passaggi da inserire nel piano italiano. Ed è proprio Cingolani nel mirino della stessa ala contiana più oltranzista, con gli stessi metodi. Giustizia e Ambiente, due settori strategici per il governo e per il Pnrr, che vedono dalla stessa parte Draghi, Grillo e i suoi ministri e dalla parte opposta Conte e la sua falange. Fin dove si spingerà questa contraddizione?
francesco d'uva luigi di maio stefano patuanelli
È lecito ipotizzare che questa linea di frattura sia destinata a perpetuarsi e ad approfondirsi. I contiani si affrettano a spiegare che tutto quanto sta accadendo va ricondotto semplicemente alla volontà di recuperare un po' di agibilità e di dialettica con il governo, ma le regole in politica dicono altro: una separazione tra i due gruppi è nelle cose e da domani la "mediazione" interna riparte ancora più in salita.
Non a caso ieri hanno preso a girare voci che attribuivano la sconfessione di Conte e l'attacco di Bonafede allo scarso entusiasmo, se non proprio aperta contrarietà, manifestato la scorsa settimana dai quattro ministri di fronte alle offerte di mollare Grillo e dare vita al nuovo partito "Con Te".
VIGNETTA KRANCIC - CONTE E TRAVAGLIO
Una mossa che a questo punto, nonostante le smentite di rito, andrebbe inquadrata nella sua giusta prospettiva, ovvero come il primo passo verso l'uscita dal governo e della maggioranza. I ministri grillini devono averlo subodorato e non sono stati al gioco. Che la sconfessione di ieri sia una vendetta anche per questo "tradimento"?
GRILLO CASALEGGIO CONTE BY OSHO stefano patuanelli question time in senato 1 LUIGI DI MAIO meme su di maio e conte in pizzeria marco travaglio cover giancarlo giorgetti mario draghi stefano patuanelli intervento del ministro stefano patuanelli foto di bacco (2) giuseppe conte vs beppe grillo meme marco travaglio mezzora in piu' 1 GIUSEPPE CONTE BY OSHO