"TRUMP RESTA IL PROFETA DELLA MASSE CHE SI SENTONO ABBANDONATE DALLE ÉLITE PROGRESSISTE" - GIOVANNI ORSINA: "LA SUA TESTA, CON I SUOI SCATTI E LE SUE REAZIONI RABBIOSE, SI SPECCHIA IN MILIONI DI TESTE - SENZA LA PANDEMIA, CHE HA ACUITO IN QUESTA FASE IL BISOGNO DI ORDINE E STABILITÀ, TRUMP AVREBBE PROBABILMENTE VINTO LE ELEZIONI..."

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Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

GIOVANNI ORSINA GIOVANNI ORSINA

La logica di Trump? «Con tutta sincerità faccio fatica a comprenderla - spiega Giovanni Orsina, storico e direttore della School of government della Luiss -. Il presidente ha polarizzato lo scontro, alzando progressivamente l'asticella delle rivendicazioni e delle recriminazioni negli ultimi due mesi. Si poteva pensare che stesse perseguendo uno scopo squisitamente politico. Ma alla fine mi pare che si sia spinto troppo in là anche dal punto di vista del suo stesso interesse».

 

Dalla sua cattedra romana, Orsina, volto noto della tv, ha osservato con sorpresa le sbalorditive evoluzioni delle ultime ore di là dell'Atlantico: «Francamente, non mi pare che si potesse davvero prevedere un finale del genere. Le manifestazioni sì, erano largamente preventivate, ma per il resto la storia si è sbizzarrita: i morti, i feriti, gli arresti, la profanazione del Congresso con quel signore con le corna seduto sullo scranno dello speaker».

i supporter di trump invadono il congresso 9 i supporter di trump invadono il congresso 9

 

Trump aveva calcolato tutto o la situazione gli è sfuggita di mano?

«Davvero non saprei. Certo, Trump è andato avanti a testa bassa di strappo in strappo, di delegittimazione in delegittimazione. Alla fine il discorso sulla vittoria rubata ha spinto i facinorosi fino a oltraggiare il cuore della democrazia americana».

 

Quale è la strategia?

«Il presidente uscente ha un'altissima concezione di sé, ha raccolto decine di milioni di voti, ha perso ma ha comunque un pezzo consistente del Paese con sé. È evidente che non ha metabolizzato la sconfitta e ha continuato ad alzare la posta».

 

jake angeli al congresso jake angeli al congresso

Ma ora?

«Questa mossa ha costretto autorevoli leader repubblicani, a cominciare dal vicepresidente Pence, a smarcarsi e a prendere le distanze dal capo. Una dinamica impazzita che facilita l'insediamento di Biden, atteso ora come una benedizione. Questo comportamento, come abbiamo visto dal voto in Georgia, si è rivelato fallimentare anche sul piano elettorale e ora i Democratici controllano pure il Senato».

 

Che cosa accadrà adesso?

«Sarei comunque molto cauto. L'uomo ha un grande seguito, resta il profeta della masse che si sentono abbandonate dalle élite progressiste».

 

È in arrivo un partito personale del magnate?

supporter di trump si fa le foto al posto dello speaker al congresso supporter di trump si fa le foto al posto dello speaker al congresso

«Vedremo se nascerà una sua piattaforma personale, anche in dipendenza dalle mosse dei repubblicani; ma nel sistema americano, un maggioritario con due partiti, il movimento di Trump rischierebbe di dividere soltanto la destra, a tutto vantaggio dei Democratici».

 

Insomma, il costruttore si è infilato in un vicolo cieco?

«Si può sempre proporre un'interpretazione psichiatrica del suo percorso, ma il problema è che la sua testa, con i suoi scatti e le sue reazioni rabbiose, si specchia in milioni di teste».

I membri del Congresso in fuga I membri del Congresso in fuga

 

Che ora potrebbero perdere il loro punto di riferimento.

 «Senza la pandemia, che ha acuito in questa fase il bisogno di ordine e stabilità, Trump avrebbe probabilmente vinto le elezioni».

 

Trump è inadeguato davanti a un'emergenza senza precedenti?

«Così è stato percepito, ma la crisi non è finita e potrebbe preparare nuove sorprese».

 

Quali?

«Nessuno può davvero sapere come saremo dopo la pandemia. Potremmo uscirne con un riflesso d'ordine. Ma anche di disordine, e in quel caso potrebbero aprirsi nuovi spazi per Trump o per altri Trump».

 

SUPPORTER DI TRUMP FANNO IRRUZIONE DENTRO IL CONGRESSO 2 SUPPORTER DI TRUMP FANNO IRRUZIONE DENTRO IL CONGRESSO 2

Il sovranismo italiano, e non solo quello, guardava al Presidente come a un modello. Lodi e peana che dovranno essere dimenticati?

«Il sovranismo ha preso quota nel 2016 su due fatti: l'elezione di Trump e la Brexit. Anche se, non lo si dimentichi, nell'estate 2019 il tweet di Trump a Giuseppi Conte fu letto come uno sdoganamento del governo Pd-Cinque stelle: tutt' altro che un favore ai sovranisti nostrani».

 

Ora la Brexit è un fatto compiuto.

«Ora sappiamo che si può uscire dall'Europa, anche se ancora non possiamo valutare gli eventuali danni. L'era Trump si chiude invece in modo ambiguo».

mike pence al congresso certifica la vittoria di biden mike pence al congresso certifica la vittoria di biden

 

Perché ambiguo?

«In alto finisce male, molto male. E mi pare che il futuro politico di Trump ne esca davvero compromesso. Ma a livello basso, diciamo di popolo, il consenso resta e i nodi politici non sono stati sciolti».

 

L'icona però è in pezzi. O no?

«Certo, il caos scatenato renderà ben difficile farne un modello. Sul versante europeo, invece, si è compiuta una virata spettacolare: la Banca Centrale Europea è entrata in campo più che mai esattamente come chiedevano i sovranisti e si appresta a darci i 200 miliardi circa del Recovery Plan. Lega e Fratelli d'Italia dovranno riflettere su quel che è accaduto. Il mondo si è capovolto e le vecchie bussole non funzionano più».

 

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