RAGGI OPACHI SUL CAMPIDOGLIO - I DUE FRATELLI MARRA NELLO STAFF DELLA SINDACA, NUOVA INDAGINE DELL’ANAC DI CANTONE - IL COMUNE HA 15 GIORNI PER CHIARIRE, POI GLI ATTI SARANNO TRASMESSI IN PROCURA - I PM AL LAVORO SUGLI STIPENDI AUMENTATI E SULLE DECISIONI PRESE DA MARRA - L’ESPOSTO PRESENTATO IN PROCURA DALL' EX CAPO DI GABINETTO CARLA RAINERI

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Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

La storia infinita delle nomine della sindaca di Roma Virginia Raggi ha un nuovo capitolo. Perché una settimana fa l' Anac guidata da Raffaele Cantone ha avviato una nuova istruttoria sulla scelta del ruolo da affidare al «fedelissimo» Raffaele Marra come capo del personale e di suo fratello Renato alla direzione per il turismo.

 

E ha concesso al Campidoglio 15 giorni di tempo per fornire chiarimenti sulla procedura seguita visto che già sulla nomina a vicecapo di gabinetto erano stati mossi «rilievi». Poi l' incartamento sarà trasmesso alla Procura di Roma che sulla designazione dello staff ha già avviato un' inchiesta per valutare se siano stati commessi abusi.

 

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 La legge prevede infatti che debba scattare la contestazione penale se la «promozione» ha causato al dipendente un ingiusto profitto e su questo si concentrano le verifiche del pubblico ministero per tutte le nomine di chi lavora al fianco della sindaca, compreso Salvatore Romeo, che ha ottenuto un aumento di quasi 90 mila euro, poi ridotto a 70 mila euro.

 

Il parere fornito a settembre dall' Anac su richiesta del Campidoglio era esplicito: «Esiste la possibilità di definire con criteri di ragionevolezza e buon andamento la retribuzione di contratti a tempo determinato presso gli uffici posti alle dipendenze del sindaco, parametrandola a quella dirigenziale, fermo restando che tale determinazione non vale , di per sé, per configurare l' incarico come dirigenziale e per il personale assunto con tali contratti vige il divieto di svolgimento di cariche gestionali».

VIRGINIA RAGGI E LA CARTA DI CREDITO VIRGINIA RAGGI E LA CARTA DI CREDITO

 

Dunque non era legittimo affidare a Marra un ruolo da dirigente, ma su questo la sindaca ha deciso di non arretrare sfidando sia Cantone, sia i suoi stessi colleghi di partito. Di fronte alle «pressioni» di numerosi esponenti del M5S e dello stesso Beppe Grillo, Raggi è stata categorica arrivando a ipotizzare di potersi dimettere se non fosse passata la sua linea: Marra resta al suo posto. E così è stato. Per questo la Direr (la federazione di dirigenti e quadri del Lazio) ha deciso di presentare un esposto all' Anticorruzione e immediata è partita l' istruttoria.

 

Si indaga sul ruolo ottenuto da Marra, ma anche sulle sue decisioni prese da quando è arrivato su quella poltrona di capo del personale. Perché è stato proprio lui a decidere di spostare il fratello da responsabile della sezione sull' abusivismo commerciale della polizia municipale a dirigente del turismo consentendogli di ottenere anche un aumento di stipendio da 20 mila euro.

 

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L' indagine dell' Anac è stata avviata sulla base dell' articolo 7 del dpr 62/2013 - il Regolamento sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici - che prescrive ai lavoratori di «astenersi dal partecipare all' adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri ovvero dei parenti». Un obbligo che evidentemente non è stato rispettato e proprio questo dovrà essere valutato. Numerosi elementi sono stati forniti ai pm dall' ex capo di gabinetto Carla Raineri che a settembre, poco dopo le dimissioni, ha presentato un esposto alla Procura proprio per contestare l' iter seguito da Raggi. Non solo.

 

Raineri, tornata a svolgere funzioni da magistrato a Milano, chiede ai pm della Capitale di verificare anche la regolarità delle procedure seguite da Cantone nel parere dato sulla sua nomina sul quale contesta «almeno quattro falsità». E dunque «o l' Anac ha avuto dati falsi oppure ha formulato un parere illegittimo e dovrà chiarire che ha fatto ».

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