RENZUSCONI E' SERVITO, SIAMO ALLA LISTA DEI MINISTRI – IL CAV PARLA DI ACCORDO “SIA DI GOVERNO SIA DI PROGRAMMA”: L’INTESA SUL PROPORZIONALE E’ SOLO IL PRIMO PASSO. POI TOCCHERA’ ALLA RIDUZIONE DELLE TASSE – AD ARCORE STIMANO CHE CON SILVIO IN CAMPO "FARSA ITALIA" POSSA SFIORARE IL 20% - DISINTERESSE DEL POMPETTA PER LA SENTENZA DI STRASBURGO

- -

 

-

Condividi questo articolo


 

Marco Galluzzo per il Corriere della Sera

 

berlusconi renzi berlusconi renzi

Dietro la grande accelerazione verso il voto, con un sistema elettorale diverso, c' è anche il lavoro che gli emissari di Renzi e di Berlusconi hanno compiuto in queste settimane. Ad Arcore addirittura parlano di accordo «sia di governo che di programma», dove con la prima parola si indicano proporzioni, ovviamente flessibili, di dicasteri da assegnare ora al Partito democratico ora al partito dell' ex Cavaliere, e con la seconda si fa capire che anche sull' agenda di un governo di larghe intese gli abboccamenti sono in fase avanzata, in primo luogo su una forte spinta alla riduzione della pressione fiscale.

 

TASSE TASSE

Berlusconi in pubblico ovviamente sta un passo indietro, dice che «l' accordo sulle regole fra le principali forze politiche non prefigura alcun accordo politico per la prossima legislatura, nessuna grande coalizione, ma solo la corretta condivisione delle regole elettorali». Eppure sia Nicolò Ghedini che Gianni Letta, negli ultimi giorni, hanno avuto e continuano avere non pochi contatti operativi con i fedelissimi di Renzi: per parlare di legge elettorale, certo, ma anche degli accordi di cui sopra.

 

BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI RENZI

Se millanti o meno è impossibile dirlo ma l' ex Cavaliere con qualche esponente del suo partito si è detto disponibile per alcuni ministeri da assegnare, e poco importa che i numeri al momento, sia del Pd che di Forza Italia, non autorizzano conclusioni univoche. Dalle parti di Arcore sono convinti che una campagna elettorale di Berlusconi può valere 8 punti percentuali, e che il partito degli azzurri dunque, che oggi viaggia sul 15%, sia proiettato almeno verso il 20%.

 

matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 3 matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 3

Auspici, o meglio calcoli, ai quali di solito l' ex premier è stato sempre molto attento, e che in questo caso confliggono con i conti di Salvini e della Lega. I rapporti fra Berlusconi e il leader del Carroccio sono ai minimi storici, i due non si parlano da due mesi, e ancora ieri il secondo ha chiesto al primo «un chiarimento», assicurando che la sua Lega «non andrà mai con la sinistra. Altri invece tengono i piedi in sei scarpe, pronti all' inciucio...».

 

Facile a questo punto immaginare la campagna elettorale: fra pochi giorni a Genova si vota per il rinnovo del sindaco e nello staff dell' ex Cavaliere raccontano che segue in modo distratto la vicenda, quasi sperando che l' alleanza fra Lega e Forza Italia, in questo caso, in Liguria, suggellata da Giovanni Toti, incontri una sorta di stop definitivo.

 

CORTE EUROPEA STRASBURGO1 CORTE EUROPEA STRASBURGO1

Berlusconi infatti è convinto che il centrodestra italiano è arrivato in qualche modo al capolinea, «se è, non può che essere populista, cosa che non ci appartiene». E dunque meglio Renzi, che sarà anche «poco affidabile, ma almeno ha il merito di aver ucciso i comunisti che aveva in casa».

 

E se la sentenza di Strasburgo ora non è più attesa con la stessa impazienza di prima (con il voto in autunno Berlusconi non ha più come primo obiettivo una riabilitazione politica), di sicuro restano i paletti dell' accordo sulle norme elettorali col Pd: «Sbarramento al 5%, liste proporzionali di lunghezza adeguata, metodo proporzionale di attribuzione dei seggi, su base nazionale, analogo a quello utilizzato in Germania, escludendo qualsiasi ipotesi di voto di preferenza».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….