Occhio, anche Il Foglio di Claudio Cerasa esprime dubbi, e profondi, su quel Matteo Renzi che il giornale ha sempre sostenuto. I dubbi arrivano proprio in un fondo a firma del direttore, che ricorda come "la tentazione di fronteggiare il rigurgito anti casta scendendo nello stesso dei partiti di rutto e non di governo è un istinto difficilmente contenibile".
Si parla della tre giorni al Lingotto da cui dovrebbe partire il rilancio dell'ex premier, e Cerasa ricorda a Renzi che i problemi di questo paese non si risolvono "rincorrendo grillini e salviniani sul ridicolo terreno dell'antieuropeismo". Un terreno sul quale, secondo Cerasa, oggi Renzi muove pericolosamente.
Dunque il direttore sottolinea come "il ritorno dello schema proporzionale porterà inevitabilmente alla prevalenza dello spirito della mediazione sull'istinto di rottamazione, trasferendo nuovamente sul presidente della Repubblica la responsabilità della scelta del prossimo capo di governo". Un contesto nel quale, dunque, i politici "sono destinati a far pesare il proprio consenso più attraverso la guida di un partito che attraverso la guida di un governo".
E dunque, poiché secondo Cerasa il prossimo premier "in nome della mediazione che rottama la rottamazione, non potrà che essere affidata a leader affidabili ma con poco consenso", proprio come Gentiloni, "è bene che il prossimo, probabile, leader del Pd cominci a studiare per fare quello che non ha avuto la forza di fare fino in fondo negli ultimi quattro anni: il segretario di un partito destinato a condizionare il governo più con le idee che con il carisma". Insomma, per Il Foglio, Renzi, non può più fare il premier. Di sicuro non dopo le prossime elezioni.