LE RIFORME DI RENZI? NATE MORTE - DALLA BUONA SCUOLA ALLA MADIA, UN FLOP DIETRO L'ALTRO - A DIRLO, PERO', NON E' BRUNETTA, MA ROBERTO PEROTTI - RENZI L'AVEVA CHIAMATO PER LA SPENDING REVIEW ED HA SBATTUTO LA PORTA - MATTEUCCIO FA "PUBBLICITA' INGANNEVOLE

Condividi questo articolo


 

Giuseppe Marino per “il Giornale

 

Non è affatto un caso che l' ultima delle mandrie di bufalotte che si aggirava sul sito del Pd sia già sparita. Quella delle 30-slide-30, nuova opera omnia di Matteo Renzi data alle stampe poco prima che l' Istat confermasse i dati sulla «crescita zero», involontaria metafora di personali destini.

 

roberto_perotti roberto_perotti

Ma è solo l' ultima conferma di una realtà che sta emergendo sempre più prepotente: le grandi riforme renziane, sono rimaste sulle slide. Non stanno producendo gli effetti sperati e in alcuni casi sono morte ancora prima di nascere o tutt' al più destinate a diventare piccoli aggiustamenti.


Ne sa qualcosa Roberto Perotti, chiamato alla spending review dopo che Carlo Cottarelli si era dimostrato «poco affidabile», leggi «addomesticabile». Lo stesso è stato per Perotti, che ieri in una lunga intervista sul Corsera ha regalato squarci interessanti. Una risposta su tutte, sublime, sulla «spesa ridotta di 25 miliardi», secondo il premier. «Non è un' affermazione inesatta, ma altamente ingannevole», risponde. Il dettaglio sui 25 miliardi lo spiega.


«I capitoli che sono stati ridotti lo sono stati per circa 25 miliardi. Nel frattempo altri sono stati aumentati in maniera equivalente, quindi la spesa non è scesa». Lo stesso vale per i quattro fiori all' occhiello di Renzi: Jobs Act, Pa, decreto Banche pop e Legge Boschi. Riforme che uno studio Ambrosetti Club guidato da Nicola Rossi ha giudicato essere una «manutenzione del sistema», più che «uno shock importante».

Cottarelli Renzi Cottarelli Renzi


Ecco le sei grandi riforme che si sono col tempo ridimensionate o arenate.
 

Tagli e spesa pubblica

 

La prima e più grave delle occasioni fallite. I commissari nominati da Renzi per ridurre la spesa si sono dimessi uno dietro l' altro e anche la Corte dei Conti ha certificato il flop mettendo nero su bianco un «parziale insuccesso». Tanto che alla fine il termine spending review è sparito dall' agenda. Troppi sussidi, troppi bonus per acquisire consenso, solo rimaste misure piccole e poco coordinate, senza disegno complessivo. I freddi numeri purtroppo confermano: il debito pubblico è aumentato con Renzi di 141,2 miliardi (da 2.107,6 miliardi di febbraio 2014 a 2.248,8 del giugno scorso).


Abolizione province

 

la ministra marianna madia la ministra marianna madia

Sbandierata urbi et orbi, si è scoperto che gli enti esistono ancora, seppur come «di secondo livello»; consiglieri e presidente non vengono più eletti dai cittadini bensì dai consiglieri comunali di zona. Oscure le competenze, così come gli effettivi risparmi, invalutabili, giacché i dipendenti sono stati presi in carico da Regioni, Città metropolitane e altri enti locali.


Riforma Madia (P.A.)

 

La legge manca di sostanziali novità. Sta già emergendo oltretutto che le novità sono poche e non decisive e la burocrazia ministeriale impiegherà un niente ad aggirare i limiti che si volevano imporre per premiare la meritocrazia. Troppe enunciazioni generiche e su un elenco infinito di casi e sottocasi, ognuno ovviamente con deroga inclusa.

 

I vincoli alle partecipate? Già espressi in passato e generici. I boiardi che le comandano così non faticheranno a dire che li stanno rispettando. Soprattutto se la loro fede nei confronti dell' amministrazione politica è comprovata. Si rischia di creare 150mila dipendenti pagati per non far nulla ove si desse corpo alla chiusura delle aziende inutili. E oltretutto il quadro dei risparmi promessi si va via ridimensionando.

DISOCCUPATI DISOCCUPATI

 

L' omogeneizzazione delle retribuzioni per i dirigenti non poterà risparmi e alla fine tenderà inevitabilmente verso l' alto. E va ricordato che i dirigenti pubblici italiani restano tra quelli più pagati al mondo.
 

Jobs act

 

Più che impressioni e polemiche, basti citare i dati Istat sulla disoccupazione, in particolare giovanile, di pochi giorni fa (tra i 15 e i 24 anni vola al 39,2%). Drammatici.


Buona Scuola

 

FOTO SCUOLA PROF 9 FOTO SCUOLA PROF 9

«Finalmente ho compreso il significato della Buona scuola - scrive un docente - ho visto sui giornali la foto del primo giorno di scuola della sig.ra Landini in Renzi, abbronzata e serena, già precaria, e finalmente con la cattedra sotto casa». Maldicenze a parte, i professori di ruolo imbufaliti per i meccanismi delle valutazioni, quelli entrati per le «deportazioni» da Sud a Nord. Se e come influirà sulla regolarità delle lezioni si vedrà.


Il novembre si preannuncia più che caldo. Focoso.


Rai, di tutto di più

 

Fuori i partiti dalla Rai, aveva detto. Poi ha imposto il canone in bolletta. Quindi, ha cacciato i direttori non «in linea».
 

renzi cavallo rai renzi cavallo rai

Ma dei 1.600 giornalisti, 600 sono inquadrati come «dirigenti». «Una percentuale pazzesca - spiega Perotti -. Se si compara alla Bbc, il costo medio del lavoro per unità di valore aggiunto è molto più alto. La Rai ha troppi soldi. Il canone in bolletta? Attenti alla retorica della lotta all' evasione. Se recuperi risorse e poi le usi per rimpinguare ancora di più la Rai e i suoi dirigenti, a che serve?». Magari a suonare il piffero. E chissà se basterà.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA