IL RITORNO DELL'EVASORE PRODIGO: LO SCUDO RENZIANO FA RIMPATRIARE 60 MILIARDI DI EURO. IL 70% DALLA SVIZZERA, DOVE I BANCHIERI HANNO CONSIGLIATO DI ADERIRE PENA LA CHIUSURA DEL CONTO - IN 300 HANNO FATTO RIENTRARE PIÙ DI 15 MILIONI, CON BASSISSIME SANZIONI AMMINISTRATIVE E ZERO CONSEGUENZE PENALI - 4 MILIARDI DI GETTITO PREVISTO, CHE IL GOVERNO SI È GIÀ SPESO

La vera ragione del successo della ''voluntary disclosure'' è negli accordi internazionali che, soprattutto in Europa, stanno rendendo la vita difficile a chi è residente in un Paese e decide di tenere il gruzzolo depositato altrove. Monaco, Bahamas, Singapore, Lussemburgo costretti a ''cacciare'' gli europei...

Condividi questo articolo


Alessandro Barbera per “la Stampa

 

caveau banca svizzera caveau banca svizzera

Quasi sessanta miliardi di euro tornati dentro i confini italiani, più dei due terzi dalla Svizzera. Quasi centotrentamila istanze, gran parte delle quali arrivate da Lombardia e Piemonte, quasi quattro miliardi di gettito per le casse dello Stato. Rispetto al vecchio scudo fiscale di Berlusconi e Tremonti, la procedura di voluntary disclosure appena chiusa dal governo Renzi era decisamente più cara: allora si pagò il cinque per cento delle somme evase, stavolta chi ha deciso di mettersi in regola ha dovuto versare per intero imposte e interessi. Vero, le sanzioni erano ridotte, e chi ha aderito ha evitato ogni conseguenza penale.

BANCHE SVIZZERE BANCHE SVIZZERE

 

Ma la vera ragione del successo (circa 600 milioni di euro di entrate più del previsto) è negli accordi internazionali che, soprattutto in Europa, stanno rendendo la vita difficile a chi è residente in un Paese e decide di tenere il gruzzolo depositato altrove.

 

ADDIO CANTON TICINO

Il 69,6 per cento delle somme di questa sanatoria arriva - non a caso - dalla vicina Svizzera, da tempo circondata dal fisco italiano e tedesco.

 

«Le banche svizzere hanno invitato i clienti italiani ad aderire alla nostra procedura, pena la chiusura del conto. È un cambiamento epocale», spiega l' ex sottosegretario al Tesoro Vieri Ceriani, gran tessitore dell' accordo bilaterale firmato con il governo di Berna. Il resto delle somme è arrivato da Monaco (7,7 per cento) Bahamas (3,7), Singapore (2,3), Lussemburgo (2,2) e San Marino (1,9).

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

 

Delle 129.565 istanze presentate, 127.348 hanno riguardato capitali all' estero, 1.507 la regolarizzazione di capitali detenuti in Italia ma non dichiarati, 710 entrambe. Dalla Lombardia sono arrivate poco meno della metà delle domande (63.580 e 26,9 miliardi rientrati), al secondo posto il Piemonte con 17.442 fascicoli e 6,8 miliardi.

 

Ultima Regione la Basilicata, con appena 88 istanze. Quasi la metà di coloro che ha deciso per la sanatoria - circa 66.000 - ha presentato domanda in extremis, tra ottobre e il 30 novembre, ultimo giorno utile per aderire.

Uno scorcio di Montecarlo Uno scorcio di Montecarlo

 

OLTRE 300 PAPERONI

Interessanti le cifre sugli importi sanati: circa 23mila domande hanno riguardato importi bassi, compresi tra i sessantamila e centocinquantamila euro. Altre 28mila richieste hanno riguardato attività comprese fra i trecentomila e i tre milioni di euro. Infine ci sono stati ben 326 Paperoni che hanno regolarizzato importi superiori ai 15 milioni di euro.

 

PACCHETTO ANTI-TERRORISMO

Poiché per completare le procedure c' è tempo fino alla fine dell' anno, il direttore dell' Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi è convinta che il gettito salirà «per forza di cose» oltre i 3,8 miliardi. Parte di questi fondi sono già stati impegnati per altre spese, parte dovrebbero essere destinati al finanziamento una tantum del pacchetto sicurezza voluto da Renzi.

 

Dipendesse dal premier si sarebbe dovuto aumentare il deficit fino al 2,4 per cento, ma Padoan consiglia prudenza e teme le mosse dei falchi europei: non è detto che il clima favorevole duri a lungo, soprattutto se nel frattempo la Federal Reserve deciderà di innalzare i tassi di interesse americani.

Twitter @alexbarbera.

janet yellen barack obama janet yellen barack obama

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…