Estratto dell'aerticolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”
Il nome evidenzia la sostanza di chi lo porta, il suo tratto entelechiale direbbe Sciascia, anche quello del neocommissario alla Siccità: (Nicola) Dell’Acqua. E però nell’Italia scettica che “non se la beve”, la denominazione è denotazione ironica, ed è dunque con il gioco dei contrari che il nomen Dell’Acqua è omen: ci lascerà a secco. Fu sempre per la legge dei contrari che il povero Figliuolo ce la fece davvero a domare il coronavirus quando anche Speranza, che era chiamato Bob Hope, aveva perso fede e carità e, ministro della Salute, si rovinava la salute. Nessuno crede ai commissari nel Paese che ne ha 400, uno per ogni emergenza, e ovviamente quello per la terra che frana a Ischia si chiama Calcaterra.
Nel 2022 Giorgia Meloni si presentò con due meloni su TikTok e vinse le elezioni. Invece Renzi, che pure è il kingmaker che incasina tutti, non riuscì a fare Casini al Quirinale.
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Torno al gioco dei contrari con la musica di Muti, e con Draghi che, per non sputare fuoco e sottrarsi alla trappola dell’omen di drago della provvidenza, si impose come drago della modestia: capì che in Italia può salvare la patria solo chi non fa il salvatore della patria. Una parola, infine, sul mio professore di ginnasio che mi interrogava: «Merlo, me la fai una cantatina?» e si divertiva con ogni possibile omendi Merlo. Finché un giorno replicai: «Professore, il merlo non canta, fischia. E si ricordi che lei si chiama Pisello». Mi bocciò.
SICCITA LAGO DI GARDA SICCITA LAGO DI GARDA