GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
1 - ELEZIONI COMUNALI 2018, LA LEGA TRASCINA IL CENTRODESTRA A TREVISO E VICENZA. IL PD TIENE BRESCIA, MA PERDE CATANIA. FRENATA M5S
Carlotta De Leo per www.corriere.it
Lega in grande spolvero che trascina il centrodestra alla vittoria da Nord a Sud nelle elezioni comunali che hanno chiamato al voto 7 milioni di italiani in 760 Comuni, con un'affluenza in calo rispetto alle precedenti amministrative e complessivamente di poco superiore al 60%.
Lo scrutinio prosegue a rilento anche se qualche risultato è già consolidato: a Treviso, Mario Conte conquista la poltrona di sindaco facendo tornare al potere la Lega dopo la parentesi di Giovanni Manildo. Centrodestra in vantaggio anche a Vicenza dove Francesco Rucco evita il ballottaggio, Sondrio (con Marco Scaramellini in netto vantaggio ma sotto la soglia del 50% che garantisce la fascia tricolore al primo turno), Viterbo, Cinisello Balsamo, Sondrio, Terni, Brindisi, Catania e Siracusa. Il centrosinistra, invece, è avanti ad Ancona, Siena e Brescia con Emilio Del Bono (Pd) che ha ottenuto la riconferma al primo turno con il 53,9%. Il Movimento Cinque Stelle, dopo la vittoria alle politiche di marzo, dimostra difficoltà sul territorio, conquistando qualche ballottaggio (Avellino) ma con il tonfo nei municipi romani al voto.
Exploit nel Nordest della Lega
Il primo test delle urne dopo la nascita della maggioranza di governo gialloverde è un termometro dei rapporti di forza tra Cinquestelle e Carroccio e tra i loro leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il secondo canta vittoria. Già prima degli scrutini, la Lega era certa di fare il pieno nel Nordest, partendo proprio dalla riconquista di Treviso. A Vicenza, dove M5S non corre, il candidato del Carroccio Francesco Rucco è al 51,3% (quando sono state scrutinate i tre quarti delle sezioni).
A Pisa - unico capoluogo con affluenza in aumento - si registra una forte crescita della Lega e un ballottaggio tra Andrea Serfogli (centrosinistra) e Michele Conti (centrodestra). Un ballottaggio tra centrosinistra e M5s si profila ad Avellino. A Imperia, invece, Claudio Scajola è in vantaggio con la sua lista civica su Luca Lantieri del centrodestra.
Centrosinistra
Il centrosinistra segna un arretramento rispetto al voto del 2013 quando conquistò 14 dei 20 capoluoghi al voto. Ora, invece, perde Catania: l’ex sindaco Enzo Bianco (che correva con una serie di liste civiche, rinunciando al Pd) ha già concesso la vittoria al suo avversario. A Siena, il sindaco dem uscente Bruno Valentini dovrà scontrarsi al ballottaggio contro Luigi De Mossi del centrodestra. A Terni, il candidato di centrosinistra Luigi Angeletti resta fuori dal secondo turno del 24 giugno.
A Massa (Carrara) si profila un ballottaggio tra Alessandro Volpi e Francesco Persiani del centrosinistra. A Imola, provincia di Bologna, le urne hanno decretato un inedito ballottaggio tra Carmen Cappello del Pd e Manuela Sangiorgi del M5S. Ballottaggi tra centrodestra e centrosinistra si profilano anche a Sondrio, Teramo, Brindisi. Ad Ancona, unico capoluogo di regione, crollo dell’affluenza rispetto alle politiche: 54% contro il 75% del 4 marzo. Si profila un ballottaggio tra Valeria Mancinelli del Pd e il centrodestra, che sostiene il candidato civico Stefano Tombolini.
Tonfo M5S nei municipi romani
Nel Lazio si è votato in 47 Comuni e in due Municipi di Roma che hanno popolazione da città media. Da verificare il quadro dopo il varo della maggioranza gialloverde al governo e le nuove alleanze di centrosinistra locali promosse dal governatore Pd della Regione Nicola Zingaretti. Nella capitale al vaglio due anni di giunta Raggi: affluenza molto bassa, sotto il 30%, etonfo del M5S che ha perso due municipi.
2 - COMUNALI: AFFLUENZA FINALE AL 61,19%, IN CALO
(ANSA) - E' stata del 61,19% l'affluenza rilevata alle 23, ora della chiusura dei seggi, in 623 comuni dei 760 chiamati alle urne per le elezioni comunali sulla base dei dati raccolti dal Viminale. Alle precedenti elezioni omologhe la percentuale era stata del 67,24% . Il dato non tiene conto del risultato della Sicilia, gestito direttamente dalla Regione e non dal Viminale.
3 - COMUNALI: SGARBI ELETTO SINDACO A SUTRI, "SONO SODDISFATTO"
(ANSA) - Vittorio Sgarbi è stato eletto sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo, con il 58,79% delle preferenze, pari a 2.207 voti. Il critico d'arte ha preceduto il candidato della Lista Civica Sutri, Luigi Di Mauro, che si è fermato al 41,20% (1.547 voti). "Sono felice e soddisfatto", il commento di Sgarbi che in passato ha già ricoperto il ruolo di primo cittadino, dal 2008 al 2012, nel comune siciliano di Salemi.
4 - M5S FLOP A IVREA, NELLA CITTÀ DI CASALEGGIO
(ANSA) - Sarà il ballottaggio del 24 giugno a decidere il nuovo sindaco di Ivrea. Si sfideranno il centrosinistra di Maurizio Perinetti, candidato del Pd, e il centrodestra di Stefano Sertoli. Perinetti ha ottenuto il 35,8% dei voti, risultando il più votato. Sertoli il 30,7%. Flop del Movimento 5 Stelle nella città di Davide Casaleggio: il candidato pentastellato ha raggiunto appena il 13,5%, superato anche dalle liste civiche di sinistra di Francesco Comotto, terzo con il 18% delle preferenze. Chiude CasaPound (1,84%) col candidato sindaco Igor Bosonin.
5 - IMPERIA, IL RITORNO DI SCAJOLA, IL PIÙ VOTATO
(ANSA) - Il ritorno di Claudio Scajola. L'ex ministro, nella sua Imperia, di cui è già stato sindaco per due mandati, è risultato il più votato, staccando nettamente l'altro candidato del centrodestra, l'architetto Luca Lanteri, sostenuto dal 'Modello Toti', quello schieramento ampio che tiene insieme Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Area popolare che governa in Regione, a Genova, La Spezia e Savona.
A Imperia, con lo spoglio ancora in corso (37 sezioni su 44), il risultato del voto dice Scajola al 35,33%, Lanteri 28,80%. Sarà ballottaggio. Scajola è sceso in campo proprio contro il Modello Toti. La maggioranza che governa la Regione aveva detto no alla sua candidatura scegliendo un suo ex delfino. Lo scontro ha portato anche una 'divisione familiare' con il nipote dell'ex ministro, Marco Scajola, assessore regionale, che si era schierato con Lanteri.
6 - EFFETTO RAGGI, TONFO GRILLINO I 5S PERDONO I DUE MUNICIPI
Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica - Roma”
Il vento è cambiato. Di nuovo: centrosinistra in testa e M5S fuori dai giochi sia a Montesacro che alla Garbatella. E senza mezze misure. Ai grillini, se i dati diffusi dal Comune fino alle 2 della notte troveranno conferma a scrutinio concluso, non resta neanche la possibilità di giocarsi il jolly del ballottaggio. Una disciplina in cui di solito eccellono i candidati del Movimento postideologico, capace di acchiappare voti a destra e a manca nei testa a testa.
Ma non è tutto qui, perché la tornata elettorale di ieri, con 289.912 aventi diritto chiamati alle urne nei municipi III e VIII, fissa almeno tre punti. Il primo, per la soddisfazione del governatore, è la conferma del modello Zingaretti. La coalizione allargata, con candidati civici supportati da Pd e LeU, ha replicato il risultato ottenuto dal presidente della Pisana alle regionali dello scorso aprile. Correndo unita, la compagine di centrosinistra al primo turno è finita in testa sia a Montesacro che alla Garbatella.
Giovanni Caudo, ex assessore all' Urbanistica della giunta Marino, andrà al ballottaggio con Francesco Maria Bova, ex vicequestore e volto della Lega. Dal municipio III sparisce quindi Roberta Capoccioni, minisindaca uscente. Sfiduciata dai suoi stessi consiglieri, passati in buona parte all' opposizione, era una degli alfieri della corrente ortodossa 5S di Roberta Lombardi e Marcello De Vito. Due big che abitano nel territorio a cui i grillini dovranno dire addio. Non prima di sciogliere le riserve sulla replica delle dinamiche nazionali: appoggio al candidato del Carroccio al ballottaggio?
Al municipio VIII, invece, il successo del centrosinistra è ancora più fragoroso: Amedeo Ciaccheri ha scavallato quota 50 per cento già al primo turno. Nessun ballottaggio, men che meno con il Movimento. Festeggia Luciano Nobili, deputato dem romano: « Grande vittoria del centrosinistra e clamorosa sconfitta del M5S. Il Pd è il primo partito e dopo due anni di disastri in Campidoglio, l' era Raggi è già finita».
Il secondo punto, allora, è quello che i detrattori del Comune a trazione grillina definiscono già, con tanto di hashtag social, # Effetto-Raggi. Il contraccolpo per la sindaca pentastellata, peraltro attesa dal processo per falso che si aprirà il 21 giugno e dal parere che la procura e il tribunale fallimentare dovranno esprimere a breve sul piano per il salvataggio di Atac, non sarà facile da assorbire. Le circoscrizioni non grilline diventano quattro: serve un cambiodi passo dopo il flop di ieri, vera prova elettorale di mid-term in cui il Movimento rischia di perdere una territorio con una popolazione pari a quella di Catania, decima città in Italia per numero di residenti.
A palazzo Senatorio, all' interno della maggioranza, la sconfitta era data per certa già da giorni. E si mormora già da tempo: « Dobbiamo muoverci». A nulla è servito l' asfalto magico made in Usa spalmato - per una curiosa coincidenza sulle strade dei municipi al voto - giusto una settimana prima delle urne. Ora serve disperatamente l' aiuto del governo pentaleghista. La mozione che sarà portata in aula proprio questa settimana impegnerà l' inquilina del Campidoglio a bussare il prima possibile al Mise di Di Maio e al Mit dell' altro ministro grillino Toninelli. Insomma, la temperatura rischia di alzarsi e Raggi di finire sulla graticola proprio come successe al suo predecessore.
All' ex sindaco Ignazio Marino il Pd (che poi lo sfiduciò davanti al notaio con dimissioni di gruppo) chiese a più riprese di avviare una «fase due», senza neanche passare per una batosta elettorale. Terza e ultima lezione. Per le municipali di ieri soltanto un elettore su quattro si è preso la briga di presentarsi alle urne. Il dato definitivo sull' affluenza - allo scoccare delle 23 alle urne ha fatto capolino soltanto il 27% degli aventi diritto - segna un nuovo record al ribasso. Nel III ha votato il 26,5% dei residenti, al VIII il 27,94%. Alle amministrative del 2016, la tornata che garantì alla sindaca Virginia Raggi lo scranno più prestigioso del Campidoglio, l' affluenza si attestò al 52,4% a Montesacro e al 50,6% alla Garbatella. Tanti, forse troppi, punti in meno.