UN RUTTE IN FACCIA A WILDERS! IN OLANDA VITTORIA DEI LIBERALI, Il PARTITO DEL LEADER XENOFOBO E ANTI UE NON SFONDA – SI SGRETOLANO I LABURISTI, BENE I VERDI, ALTISSIMA L'AFFLUENZA: 82% – WILDERS RILANCIA: "ABBIAMO GUADAGNATO QUATTRO SEGGI. E RUTTE NON MI HA FATTO FUORI"

Condividi questo articolo


RUTTE RUTTE

Filippo Femia per la Stampa

 

Il temuto tsunami populista non c' è stato e l' Europa può tirare un sospiro di sollievo. I liberali di destra di Mark Rutte (Vvd) si avviano a vincere le elezioni olandesi con un largo vantaggio e allontanano l' incubo Wilders. «Dopo Brexit e le elezioni Usa abbiamo detto no al populismo», ha esultato il premier che cercava il terzo mandato di fila.

 

Gli ultimi exit poll di ieri sera davano il Vvd in testa con un largo margine (31 seggi). Il Partito della Libertà (Pvv) del leader xenofobo e anti Ue si è invece fermato al secondo posto insieme ai cristiano democratici (Cda) e ai progressisti di Democraten 66, tutti e tre a 19 seggi. Wilders ha comunque provato a mostrare il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo guadagnato quattro seggi. E Rutte non mi ha fatto fuori».

 

WILDERS WILDERS

Boom dei verdi di GroenLinks, che ottengono 16 seggi (12 in più rispetto a cinque anni fa) mentre il vero sconfitto è il Labour (PvdA), che governava in coalizione con Rutte forte di 38 seggi: il partito del presidente dell' Eurogruppo Dijsselbloem è crollato a 9. In tutto la compagine di governo ha lasciato sul terreno 38 deputati, la stragrande maggioranza proprio laburisti.

 

La sorpresa arriva dal partito antirazzista Denk, fondato da turchi-olandesi, che in piena tempesta diplomatica tra Turchia e Olanda entra per la prima volta in Parlamento con 3 seggi.

 

Il sistema proporzionale puro senza sbarramento - basta lo 0,67% per ottenere un seggio - impone ora un governo di coalizione di quattro o cinque partiti.

Ma tutti, alla vigilia, avevano già escluso alleanze con Wilders.

 

RUTTE E WILDERS RUTTE E WILDERS

Altissima l' affluenza (82%), di sette punti più alta del 2012 e vicina al record assoluto del 1977 (88%). In tutto il Paese c' erano novemila seggi, alcuni in location singolari: come il drive-in di Zuidplas (nord di Rotterdam) o l' isola disabitata sul lago Markermeer. Fin dalla mattinata di ieri i seggi sono stati presi d' assalto, con centinaia di persone in coda: donne col velo, giovani studenti e sostenitori di Wilders con la scritta «Nexit» sulla maglietta arancione, a evocare il divorzio dall' Ue, che ora è scongiurato.

 

Ma ieri il leader anti Islam aveva comunque avvisato Olanda ed Europa: «Qualunque sarà il risultato, il genio non tornerà nella lampada. Questa rivoluzione patriottica non si fermerà».

WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE

 

Per esprimere il voto sulla «scheda-lenzuolo» - 28 partiti in corsa per un totale di 1116 candidati - è stata usata una matita rossa. Le schede elettroniche e il conteggio digitale sono state accantonate per dribblare il rischio hacker. Si è andati avanti con la conta manuale fino a tarda serata, ma già il primo exit poll aveva indicato una tendenza netta ribadita poi dalla rilevazioni delle 23.

 

Il primo round sulla tenuta dell' Europa mette insomma un argine ai populisti che puntano a picconare l' Ue. Il premier Rutte aveva paragonato il voto olandese a un quarto di finale degli Europei, un mese prima delle semifinali in Francia (si vota il 23 aprile) e della finale in Germania (elezioni il 24 settembre). Ora bisogna attendere le altre «partite».

WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE WILDERS E RUTTE

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….