1 - «CONTRO DI ME ACCUSE FALSE VORREI SAPERE PERCHÉ MA LUI NON MI HA RISPOSTO»
Estratto dell’articolo di Christian Benna per il “Corriere della Sera”
«Egregio ingegnere, con la presente le comunichiamo che il suo rapporto professionale con il ministero dei Trasporti si interrompe». Il ministro Danilo Toninelli ha licenziato con una mail l' unico componente della commissione per l' analisi costi-benefici pro Tav.
Lui, Pierluigi Coppola, ingegnere napoletano, classe 1972, docente a Tor Vergata, torna all' attività di ricerca, «mi occuperò di auto a guida autonoma» ma si dice «molto amareggiato, per i modi inusuali con cui sono stato mandato via».
Ingegner Coppola, perche Toninelli l’ha cacciata?
«Vorrei saperlo anche io. Nella mail che ho ricevuto mi si accusa di aver violato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Non ho mai offeso la pubblica amministrazione, ne ho arrecato danno. Ho chiesto spiegazione al ministro ma non ho ricevuto risposta».
Allontanato perché pro Tav?
«Sulla base delle mie analisi ritengo che la Torino-Lione sia un' opera utile che porta benefici. E ho contestato i metodi degli altri esperti. Da allora non ho partecipato più alle loro riunioni. Non capisco perché vengo mandato via proprio adesso».
Il ministro non risponde da marzo neanche agli altri esperti che hanno bocciato la Tav.
«Sarà molto impegnato immagino. Noi siamo tecnici, non politici. Possiamo essere in disaccordo. Non ha senso finire in polemica».
Dal Mit però si gettano ombre sul suo operato. Avrebbe fatto circolare il controdossier che dice che la Tav conviene.
«È falso. Le mie stime sull' opera erano molto diverse da quelle dei colleghi che hanno contestato l' opera. Ho consegnato il mio dossier alla struttura del Mit e a Toninelli. Qualcuno l' ha fatto circolare online, ma non io».
pierluigi coppola non firma analisi costi benefici tav
(…) La sindaca di Torino Chiara Appendino dice no alla Tav ma è favorevole all' Hyperloop. I treni superveloci a levitazione magnetica sono meglio della Tav?
«Non ho studiato bene questa tecnologia. Ma costa molto di più rispetto alla Tav e non risponde ad alcuna necessità reale».
2 - «IO, EPURATO SENZA UNA SPIEGAZIONE POCA TRASPARENZA SULLA TORINO-LIONE»
Umberto Mancini per “il Messaggero”
«Non voglio fare polemiche, dico solo che sono amareggiato e che dopo 4 anni di lavoro al ministero dei Trasporti non mi sarei mai aspettavo di ricevere un simile trattamento». Il day after dell'ingegner Pierluigi Coppola, ormai ex esperto della struttura tecnica di Missione del Mit epurato il 16 luglio con una mail da Danilo Toninelli, è tutto sommato tranquillo. «Ho ricevuto tante telefonate e messaggi di stima e solidarietà da parte di colleghi ed amici». Di certo non si aspettava il polverone sollevato dalla politica.
Ingegnere, il rischio, viste le polemiche roventi e le parole di Salvini, è che adesso sia proprio il ministro Toninelli a finire sul banco dei possibili epurati, dei licenziabili in un ipotetico rimpasto di governo. Forza Italia, Pd, Lega e, pure una parte di 5Stelle, hanno messo nel mirino il ministro delle Infrastrutture. E non solo per il no alla tav ripetuto in maniera ossessiva. Ora anche il suo licenziamento in tronco dal dicastero fa discutere...
«Non mi occupo di queste cose. Ho sempre avuto il massimo rispetto dei ruoli. Ho usato toni pacati e non voglio in nessun modo alimentare polemiche».
Sta di fatto però che è stato licenziato senza un minimo di preavviso, con una Pec firmata dal ministro Toninelli il 15 luglio scorso.
«E' così. Ho avuto un giorno di tempo per lasciare le consegne, parlare con i colleghi, passare i dossier a cui stavo lavorando. Ripeto: questo mi lascia un po’ di amarezza. Forse non è stato considerato il lavoro fatto negli ultimi 4 anni. Io sono un tecnico. E come tale non voglio fare invasioni di campo. Mi occupo, anzi mi occupavo, di elaborare e fornire analisi tecniche al Mit. Solo di quello».
salvini visita il cantiere tav di chiomonte 14
Di fatto però paga il fatto di non essere allineato, di aver espresso, in maniera palese, il suo dissenso rispetto alle valutazioni finali della Commissione costi-benefici sulla Tav.
«Ho scritto una nota al ministro Toninelli per esprimere il mio dissenso sul metodo e sul fatto che se fossero state adottate le metodologie previste proprio dal Mit, le linee guida del decreto 300 del 2017, il risultato dell'analisi costi benefici sarebbe stato ben diverso».
La Commissione guidata dal professor Ponti ha invece scelto una strada diversa, bocciando, come noto, la Torino-Lione, come chiedeva proprio Toninelli e tutto il movimento 5Stelle. Lo stesso ministro, ricorderà bene, anticipò di fatto il verdetto della Commissione prima della pubblicazione del dossier.
«Non voglio fare invasioni di campo. Si tratta di una analisi che non condividevo e dalla quale mi sono dissociato non firmando il documento finale».
Si riferisce alla questione del mancato gettito per lo Stato delle accise per 6 miliardi all'origine del no alla Tav E ai temi dell'inquinamento e della strategicità dell'opera per Italia e Francia non considerati dalla Commissione?
«Quello e non solo. Io, come tutti i tecnici, mi occupo di fornire un supporto alla politica. Non entro nel merito delle scelte. Ho lavorato con tanta dedizione e mi sarei aspettato un atteggiamento più rispettoso visto l'impegno profuso nella Struttura tecnica di missione. Credo di aver dato sempre un contributo professionale».
Ultima domanda, sulla valutazione finale per la Tav, quella elaborata dalla sua ex Commissione costi-benefici, c'è stata molta confusione, è stata fatta una scelta di parte?
«Non c'è stata grande trasparenza. Meglio: non c'è stata tutta la trasparenza necessaria rispetto ad una opera così importante sotto il profilo infrastrutturale per il nostro Paese».
Ma adesso rischia anche il presidente della Commissione Ponti che ha criticato il ministro Toninelli?
«Non lo so. Vediamo a settembre».