Anais Ginori per “la Repubblica”
Carla Bruni è una donna spesso ironica, ma sul marito non scherza affatto. La cantante ha preso molto sul serio la promozione dell’ultimo libro di Nicolas Sarkozy, “La France pour la Vie”.
Un saggio politico come ce ne sono tanti in libreria che l’ex première dame ha descritto invece come un’opera letteraria. «Non sapevo di aver spostato uno scrittore» dice Carlà. «L’ho letto tutto d’un fiato. È meraviglioso » confida ai giornalisti francesi che le avevano chiesto un giudizio. Ma le sue lodi sperticate hanno provocato battute sarcastiche sul web.
In “La France pour la Vie” Sarkozy ripercorre le tappe più difficili del suo mandato, riconoscendo alcuni errori e presentandosi come un uomo nuovo. Quanto sia effettivamente cambiato nessuno lo sa davvero, ma di certo la curiosità è molta. Il libro ha già venduto oltre 70mila copie in pochi giorni.
Nonostante il presidente dei Républicains sia in calo nei sondaggi, superato dal rivale Alain Juppé, il suo libello (250 pagine, editore Plon) è diventato un caso editoriale. Già in testa alla classifica su Amazon prima di uscire, ha provocato lunghe file nelle librerie.
Una vecchia regola vuole però che i lettori non siano sempre elettori. La strada per un ritorno all’Eliseo è in salita. In attesa di un successo politico, Sarkozy si gode quello editoriale. «Ha lavorato molto, per due mesi non l’abbiamo visto» racconta Carla Bruni per zittire chi sospetta che il libro sia frutto di un abile ghost writer.
Per la verità, la prosa non è particolarmente brillante, a cominciare dall’incipit: «È poco più di un anno che sono tornato in politica». E i capitoli hanno titoli non proprio originali come “L’esperienza deve servire per l’avvenire”.
L’autore non è riuscito ad evitare qualche svista. Sarkozy racconta per esempio i suoi ricordi a proposito della sfida elettorale tra Obama e George W. Bush, mentre nel 2008 il candidato repubblicano era John Mc-Cain.
Oppure narra l’emozione a Robben Island, l’isola dove Nelson Mandela è stato imprigionato per “28 anni”, peccato che fossero 18. «È sincero, umano, i lettori lo sentono» commenta ancora Madame Sarkozy. Chi la conosce, sa che non ha una gran voglia di tornarsene nella prigione dorata dell’Eliseo. E forse preferirebbe vivere con uno scrittore.
HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILER SEGUONO CON LO SGUARDO L'ADDIO DI SARKOZY E CARLA BRUNI ALL'ELISEO cambio della guardia bruni sarkozy hollande trierweiler