Claudio Bozza per il Corriere della Sera
Tre ambasciatori di peso in campo per tentare l' ultima, disperata, mediazione tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. La clessidra si sta esaurendo: la tensione è altissima, anche perché ai vertici del Movimento hanno capito che la guerra interna potrebbe trasformarsi in una frana politica insidiosa per gli equilibri della maggioranza che sostiene il governo Draghi.
E così, oltre al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, già capo politico grillino, è sceso in campo anche il presidente della Camera Roberto Fico, leader degli «ortodossi». E il terzo «moschettiere grillino» intervenuto con l' estintore per raffreddare gli animi, secondo quanto racconta l' AdnKronos , sarebbe il sociologo Domenico De Masi, molto vicino a Grillo: «Bisogna aspettare un paio di giorni per capire», dice.
Dopo 48 ore con colpi di artiglieria pesante, ieri è stata la giornata del silenzio. «È il segno che si è aperto uno spiraglio, seppure minuscolo, nella trattativa», è il messaggio che arriva da più parlamentari. Si lavora per cercare un equilibrio che consenta ai litiganti di trovare un compromesso che entrambi possano narrare come «nobile». «Insieme abbiamo affrontato diverse fasi, anche le più difficili e complicate, ma le abbiamo sempre superate usando testa e cuore: rimaniamo uniti», è il messaggio velato di ottimismo che arriva da Di Maio. Il ministro degli Esteri, rientrato dalla Slovenia, si è chiuso nel suo ufficio e da lì ha giocato le sue carte, tentando di sfruttare quel filo rimasto intatto con «Beppe».
Ma è proprio dal garante, in una giornata di comunicazioni interrotte, che arriva un messaggio criptico. Grillo, infatti, ha scelto di pubblicare sul suo blog un articolo del New York Times firmato dal neuroscienziato José María Delgado García: una dotta dissertazione che nella sostanza dice che non esiste il libero arbitrio e che molte delle decisioni che prendiamo il più delle volte vengono prese inconsciamente. «Siamo liberi di decidere?», è appunto il titolo del post pubblicato su beppegrillo.it . Un messaggio all' ex premier? Ça va sans dire . Anche perché, adesso, la palla passa proprio a Conte, che ha fissato una conferenza stampa per domani a Roma.
Un paletto, oltre al quale sarà difficile andare. Poi il bivio: scissione, con nascita di un partito di Conte, oppure arriverà a sorpresa una ricomposizione della profonda frattura con Grillo?
Di sicuro, in uno scenario di pace ritrovata, per l' ex premier sarebbe essenziale un segnale, un riconoscimento da parte di Grillo della fiducia riposta nella possibilità di Conte di rilanciare il Movimento, senza mandare a gambe all' aria l' intero progetto di rifondazione. Ma il segnale, a meno che Conte non dovesse decidere di rimettere il mandato nelle mani di Grillo affidandogli la scelta di riconfermarlo o meno, dovrà comunque arrivare entro domani, quando è appunto fissata la conferenza stampa di Conte.
A sentire le parole dell' ex premier Matteo Renzi, artefice dell' addio di Conte a Palazzo Chigi, non sembrano esserci dubbi sul futuro pentastellato: «Ho l' impressione che il Movimento sia finito, l' ho detto ad aprile di quest' anno dicendo che Conte non avrebbe preso la guida del partito».
Più caute le dichiarazioni del coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani: «Se i dissidi pentastellati rischiano di mettere in difficoltà il governo? Mi auguro che non accada, sarebbe da irresponsabili far cadere Draghi».
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE