E SE ALLA FINE RISPUNTASSE “BERTOLISO”? NELLA RIDDA DI NOMI DEL CENTRODESTRA PER IL CAMPIDOGLIO UN NOSTALGICO BERLUSCONI RIPESCA LA CARTA DELL’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE BERTOLASO. IL RENZIANO ANZALDI: "CONOSCE ROMA. MEGLIO LUI DELLA RAGGI" - SGARBI: "BERTOLASO O GILETTI? MEGLIO CHECCO ZALONE”...

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Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

GUIDO BERTOLASO A IN ONDA GUIDO BERTOLASO A IN ONDA

Beppe Sala da Milano avverte: «Fare il sindaco ti mangia vivo». Sarà per evitare l' autocannibalismo che i big si tengono alla larga da Roma, mentre sullo scalone del Campidoglio si affollano «nani e ballerini», per citare Rino Formica. Li chiamano proprio così i sette autocandidati del Pd: «i sette nani» (tra questi ci sono Monica Cirinnà e Tobia Zevi). A loro si è aggiunto Carlo Calenda, accusato dai dem di eccesso di agonismo e di diverse altre nefandezze. A destra non stanno meglio.

bertolaso bertolaso

 

Guido Bertolaso, ripescato da un nostalgico Silvio Berlusconi, a Lega e FdI pare una minestra riscaldata. E così si fa avanti Vittorio Sgarbi.

Il critico d' arte, acquisito per usucapione dalla politica, si diverte a svillaneggiare Massimo Giletti, che ha smentito la corsa, e Bertolaso: «Meglio Checco Zalone».

 

Sgarbi, nel frattempo, suggerisce per i cugini milanesi Morgan, già indicato come «assessore all' ebbrezza». Potrebbe finire per sfidare Franco Baresi, indimenticabile libero milanista. Sgarbi ha dalla sua un' estrema duttilità. È stato sostenitore o fiancheggiatore dell' Unione Monarchica, di Pci, Psi, Dc-Msi, Pli, Forza Italia, Federalisti, Lista Pannella-Sgarbi, Consumatori. Irrequieto, decide di fondare i liberali per Sgarbi, il Partito della Rivoluzione e Rinascimento. Nel frattempo, diventa sindaco di Sutri, nomina un paio di assessori al Nulla e lascia l' amministrazione di Salemi, sciolta per mafia.

 

berlusconi bertolaso berlusconi bertolaso

Giletti, a domanda, risponde: «Le voci sulla candidatura? Non ho niente da aggiungere, chiedete a Calenda. Lo vedo preoccupato e nervoso. Forse ne sa più lui di me». Calenda però ha già il suo da fare con Nicola Zingaretti. Gli ha chiesto udienza il 12 ottobre ma niente. Sospetta che prenda tempo, aspettando che Virginia Raggi cada, per mano di Luigi Di Maio o della giustizia.

 

Da qui «l' ostilità trasmodante» dei dem. Che si nota a occhio nudo, osservando quel che fanno girare contro di lui. Non solo il video dove Calenda si dava del «cialtrone» nel caso si fosse candidato a Roma (ma erano altri tempi e altre motivazioni). Ma anche il tweet del consigliere Giovanni Zannola: «Lapo Elkann con Calenda. Continua il radicamento popolare nelle periferie di Roma». In realtà, oltre a Lapo, lo appoggia anche Enrico Letta. Calenda è indeciso.

checco zalone checco zalone

 

Da una parte si sente un po' come il Marchionne della Fiat prefallimentare. Dall' altra si dice «nauseato dalla guerriglia disgustosa politico-mediatica». Dal Pd aspettano e dicono: «Mancano sette mesi, potremmo essere tutti morti prima di allora». Se così non fosse, si fa sapere che non c' è ostilità verso Calenda ma non se ne apprezzano i modi. E si aggiunge: «Ma se Bersani dice che è quasi meglio la Raggi e M5S lo detesta, dove va Calenda al secondo turno?». La sindaca, nel frattempo, si gode i risultati della sua giunta e li racconta entusiasta e fiera sui social: «Abbiamo messo la pavimentazione drenante in piazzale Vittorio Hugo».

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