LE SENTENZE DI CARLO NORDIO – L'EX MAGISTRATO CANDIDATO CON FRATELLI D'ITALIA PARLA GIÀ DA MINISTRO: VUOLE CAMBIARE I CODICI CIVILE E PENALE, ELIMINARE L'APPELLABILITA' DELLE ASSOLUZIONI, LIMITARE I POTERI DEL PM – E SULLE ACCUSE A FDI DI VOLER LIMITARE LA LEGGE SULL'ABORTO ASSICURA: “CREDO CHE NESSUNO VOGLIA CAMBIARE UNA LEGGE A SUO TEMPO APPROVATA DA UN REFERENDUM POPOLARE”

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Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

carlo nordio carlo nordio

Carlo Nordio, che è stato un magistrato di lungo corso, è da anni un commentatore severo nei confronti della giustizia e dei giudici italiani. La sua discesa in politica con il partito di Giorgia Meloni è una delle poche novità di queste elezioni e anche una sorpresa. Che ci fa un giurista dal garantismo e liberalismo adamantino con una compagnia sovranista e post-fascista? Nordio si aspettava la domanda e la sua risposta è asciutta: «Non credo affatto che se vincesse il centrodestra cadremmo nel sovranismo trumpiano o ungherese». Detto questo, è considerato un possibile ministro della Giustizia, ove il centrodestra vincesse le elezioni.

 

marta cartabia al senato 2 marta cartabia al senato 2

Dottor Nordio, lei sostiene che la giustizia in Italia necessità di una «rivoluzione copernicana». In che senso?

«Nell'ambito penale comincerei dai due codici, che sono emblematici della confusione e delle contraddizioni della nostra giustizia. Quello penale è del 1930, ed è firmato da Mussolini e dal Re. Nella sua relazione di accompagnamento, si legge che esso rappresenta la sacralità dell'ideologia fascista.

 

carlo nordio 2 carlo nordio 2

Questo codice, benché privato dei reati più odiosi, come ad esempio quello contro l'integrità della stirpe, mantiene la struttura ideologica dello stato etico hegeliano, recepita dal fascismo. Ebbene, esso gode di buona salute. Al contrario il codice di procedura penale, firmato dal professor Vassalli, partigiano decorato della Resistenza, è stato demolito dalla Corte Costituzionale. Io credo che si debba sostituire il primo con un codice liberale, e che il secondo vada rifatto secondo gli originari intendimenti di Vassalli, se del caso cambiando la Costituzione».

 

Lei è a favore della separazione delle carriere. Lasciare un unico passaggio di funzione nella carriera di un magistrato, non è sufficiente?

GIORGIA MELONI. GIORGIA MELONI.

«In effetti la riforma Cartabia ha fatto il massimo, compatibilmente con la Costituzione. Ma nel'48 nessuno pensava che quaranta anni dopo sarebbe stato introdotto un codice di procedura di tipo anglosassone, che funziona solo con principi totalmente diversi, come appunto la separazione delle carriere, la discrezionalità dell'azione penale, una revisione totale delle funzioni e dei poteri del pm e molto altro».

 

In origine fu Tangentopoli, lei sostiene. Ossia una confusione che è ben altro dalla separazione dei poteri, cardine di uno Stato liberale. Come riavvolgere il filo della storia? Occorre ripristinare anche la indennità parlamentare?

«Da magistrato ho sempre sostenuto che l'unico rimedio è che la politica si riappropri il suo ruolo primario, legittimato dal voto popolare, e che la smetta di essere, com' è da 30 anni, subalterna alla magistratura. I nostri padri costituenti avevano voluto l'immunità parlamentare proprio come garanzia dalle interferenze, talvolta erronee, talvolta faziose della magistratura. Sapevano benissimo che qualcuno se ne sarebbe servito in modo improprio, ma hanno accettato il rischio, perché quello della sovrapposizione di poteri era enormemente maggiore, come poi si è dimostrato».

 

Lei si è espresso anche contro l'appellabilità delle assoluzioni da parte del pm. Pare di capire che non manterrebbe nemmeno l'obbligo di azione penale.

matteo salvini saluta carlo nordio matteo salvini saluta carlo nordio

«Il principio della inappellabilità della sentenza di proscioglimento deriva da quello che una condanna può intervenire solo al di là di ogni ragionevole dubbio. Se un giudice ha già dubitato al punto da assolvere, o quel magistrato è irragionevole, e va cacciato via, oppure è sbagliata la norma. Da noi un imputato viene assolto dopo mesi di udienze, dove i giudici hanno ascoltato gli investigatori, i consulenti, i testimoni. Ebbene quello stesso imputato può esser condannato in appello senza nuove prove a suo carico, solo sulla base dei verbali del dibattimento dove è stato assolto. È un sistema demenziale».

 

intervento di carlo nordio intervento di carlo nordio

Scusi, ma come si conciliano queste riforme della giustizia con l'altra grande riforma su cui Giorgia Meloni punta molto, ovvero il semipresidenzialismo alla francese? L'esito finale non sarebbe, appunto alla francese, di un pubblico ministero sottoposto all'Esecutivo?

«Non c'è nessuna relazione tra semipresidenzialismo e soggezione del pm all'esecutivo. È vero invece che il pm italiano è l'unico organo al mondo che abbia un enorme potere senza responsabilità. Io preferisco il sistema britannico, dove il pm è l'avvocato dell'accusa e le indagini le fa Scotland Yard».

giulia bongiorno carlo nordio giulia bongiorno carlo nordio

 

Il video dello stupro di Piacenza rilanciato a fini elettorali. Oppure la polemica sulle Marche, dove FdI ostacola l'applicazione della legge sull'aborto. Non avverte un certo disinteresse per i diritti della persona?

«Con l'avvento dei telefonini la diffusione dei video, anche i più raccapriccianti, è diventata quasi normale. Si può condividere o meno questa situazione, ma ormai è cosa fatta. Come la bomba atomica, non si torna indietro.

 

carlo nordio 3 carlo nordio 3

 Quanto alla disciplina dell'interruzione della gravidanza, credo che nessuno voglia cambiare una legge a suo tempo approvata da un referendum popolare. La decrescita di natalità è un problema enorme, e sarà affrontato con incentivi alle coppie e strutture efficienti, non certo con una revisione normativa».

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