marco travaglio sorcino in prima fila photo andrea arriga
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”
La Raggi Story si arricchisce di un nuovo mistero, che mette in ombra il tema centrale dell'interrogatorio, e cioè il conflitto d' interessi dei fratelli Marra: le polizze assicurative sulla vita accese a favore di alcuni amici, fra i quali l' ex fidanzata e la futura sindaca, da Salvatore Romeo, allora funzionario del Campidoglio e futuro capo-segreteria della prima cittadina. [...]
Troppi particolari, penalmente rilevanti o meno, usciti sulla stampa in questi giorni, richiedono un chiarimento definitivo all' opinione pubblica. Ai cittadini romani che attendono di essere governati.
Agli elettori anche di altri partiti che l'hanno votata. E ai militanti 5Stelle che chiedono trasparenza. Una conferenza stampa, un' ospitata in un talk show (l' ultima volta, a Dimartedì, se la cavò piuttosto bene), un' assemblea pubblica: veda lei come rispondere ai tanti interrogativi che si addensano sul suo capo.
I) Quale esatta trafila ha portato Renato Marra, fratello del più noto Raffaele alla direzione Turismo del Comune? La decisione di promuoverlo in quella fascia dirigenziale [...] fu in qualche modo imposta o estorta dal tentacolare fratello, capo del Personale?
II) Quella scelta è compatibile con la versione da lei fornita all' Anticorruzione capitolina [...]?
SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI
III) Si è parlato molto delle accuse lanciate all'altro pretendente alle "comunarie" dei 5Stelle, Marcello De Vito, dalla Raggi e dei suoi fedelissimi tra fine 2015 e inizio 2016 [...]: la deputata Roberta Lombardi, davanti ai pm, l' ha attribuito a Marra. Come e perché nacquero le accuse a De Vito? Erano mosse dalla preoccupazione di fare le pulci a un candidato attaccabile o dall' ansia di escludere un rivale scomodo? [...]
La Raggi, sempreché riesca a fugare tutte le ombre di cui sopra, ritiene di poter reggere [...]? Se sì, dica come e perché (magari chiedendo un chiarimento definitivo ai nemici interni). Se no, faccia quel che da un po' di tempo le suggeriamo, a prescindere dalla veridicità delle accuse a suo carico: si dimetta, anche per non aver commesso il fatto.