TAORMINA CONDANNATO PER DISCRIMINAZIONE - L’AVVOCATO AVEVA DETTO A “LA ZANZARA”: “NON ASSUMO GAY” - LA DIFESA DELL’EX PARLAMENTARE: “ESISTE LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE, SANCITA DALLA COSTITUZIONE”

La Corte d’appello di Brescia ha confermato la condanna che nell’agosto scorso il tribunale di Bergamo aveva inflitto a Taormina: risarcimento di 10mila euro ad un’associazione che tutela i diritti delle persone omosessuali - Secondo l’avvocato un gay non avrebbe mai potuto lavorare nel suo studio: “Faccio una cernita adeguata”...

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Da il “Corriere della Sera”

 

Condanna per discriminazione anche in appello per l’avvocato Carlo Taormina. La Corte d’appello di Brescia ha infatti confermato la condanna che nell’agosto scorso il tribunale di Bergamo aveva inflitto all’ex parlamentare: risarcimento di 10mila euro ad un’associazione che tutela i diritti delle persone omosessuali e pubblicazione sul Corriere della Sera della sentenza.

CARLO TAORMINA PORTA A PORTA CARLO TAORMINA PORTA A PORTA

 

Nell’ottobre del 2013, durante la trasmissione «La Zanzara» di Radio 24, alla domanda del conduttore Giuseppe Cruciani se avrebbe mai assunto un omosessuale nel suo studio, l’avvocato Taormina aveva risposto «sicuramente no», precisando anche che «nel mio studio faccio una cernita adeguata in modo che questo non accada».

 

La denuncia per «discriminazione»

CARLO TAORMINA E I BACI GAY CARLO TAORMINA E I BACI GAY

Anche nel caso si fosse presentato nel suo studio un laureato a Yale, per Taormina non avrebbe potuto lavorare nel suo studio: «Perche’ lo devo prendere, faccia l’avvocato se e’ cosi’ bravo e cosi’, diciamo, cosi’ capace di fare l’avvocato si apra un bello studio per conto suo e si fa la professione dove meglio crede», ha detto durante la trasmissione. L’associazione «Avvocatura per i diritti Lgbti», rappresentata dagli avvocati Caterina Caput e Alberto Guariso, aveva denunciato per discriminazione Taormina e in primo grado aveva vinto. Ora la conferma della condanna in appello.

 

CARLO TAORMINA CARLO TAORMINA

Le motivazioni della corte d’appello

Secondo i giudici bresciani l’avvocato Taormina «ha manifestato, pubblicamente, una politica di assunzione discriminatoria» e «si tratta quindi di espressioni idonee a dissuadere gli appartenenti a detta categoria di soggetti dal presentare le proprie candidature allo studio professionale dell’appellante e quindi certamente ad ostacolarne l’accesso al lavoro ovvero a renderlo maggiormente difficoltoso». Il fatto poi che Taormina sia famoso e’ un’aggravante: «Questo non può che attribuire maggiore risonanza alle sue dichiarazioni, e quindi, parallelamente, maggiore dissuasività».

 

La difesa di Taormina: «è libertà d’espressione»

CARLO TAORMINA CARLO TAORMINA

Taormina nel ricorso in appello ha sostenuto che durante la trasmissione aveva solo espresso un’opinione e che la libertà di espressione è sancito dalla Costituzione. Per i giudici di Brescia, «e’ pure vero che l’articolo 21 della Costituzione garantisce la liberta’ di manifestare il proprio pensiero con qualsiasi mezzo di diffusione, ma e’ altrettanto vero che questa liberta’ incontra i limiti degli altri principi e diritti che godono di garanzia e tutela costituzionale. E’ quindi evidente che la liberta’ di manifestazione del pensiero non può spingersi sino a violare altri principi costituzionalmente tutelati».

 

I legali di Lgbti: «soddisfazione per la sentenza»

«Particolarmente contenta del risultato raggiunto». Così Maria Grazia Sangalli, Presidente dell’associazione avvocatura per i diritti lgbti, associazione difesa dagli avvocati Caterina Caput e Alberto Guariso.

 

L’avvocato Caput ricorda come i giudici abbiano affermato che l’articolo 21 «non può spingersi a violare altri principi costituzionali che ha individuato nell’articolo 2 (tutela del singolo cittadino nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità, ovvero il luogo di lavoro), 3 (principio di uguaglianza), 4 (diritto al lavoro) e 35 (tutela del lavoro).

 

CARLO TAORMINA BACIAMANO A CARMEN RUSSO AL BAGAGLINO CARLO TAORMINA BACIAMANO A CARMEN RUSSO AL BAGAGLINO

La Corte ha interpretato le norme anti-discriminatorie alla luce della stessa normativa europea e della giurisprudenza della Corte di Giustizia, mentre in Italia, caso unico in Europa, si fatica ancora ad approvare una legge che sanzioni penalmente i reati d’odio verso le persone omosessuali e transessuali e a dare riconoscimento giuridico alle coppie formate da persone dello stesso sesso».

 

 

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