Estratto dell’articolo di Davide Frattini per corriere.it
Alla fine la decisione non è stata quella di ignorarlo, evitarne il discorso, eluderne le strette di mano. Troppo macchinoso e soprattutto troppo poco drastico. Così Itamar Ben-Gvir – che a seconda dei giorni e delle sparate è il ministro più oltranzista del governo o il suo secondo – non parteciperà domani all’evento organizzato dagli ambasciatori europei per celebrare la festa dell’Unione. Non parteciperà perché l’evento è stato annullato visto che il capo della Sicurezza Nazionale insisteva a presenziare, scelto dalla coalizione di estrema destra come rappresentante.
«Sfortunatamente quest’anno abbiamo dovuto cancellare il ricevimento perché non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori rappresentati dalla Ue», scrive su Twitter la delegazione comunitaria a Tel Aviv. Restano «le manifestazione culturali aperte agli israeliani per celebrare con i nostri amici la relazione bilaterale forte e costruttiva». La decisione di boicottare Ben-Gvir, leader del partito Potere ebraico, è stata sostenuta da quasi tutti gli ambasciatori, le obiezioni sono state espresse non a caso da Polonia e Ungheria.
Il ministro israeliano denuncia «la vergogna di volermi tappare la bocca, eppure l’Europa dice di apprezzare i valori della democrazia e del multiculturalismo».
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