TENSIONI NEI 5 STELLE, I SOSPETTI DI TRADIMENTO COLPISCONO ADDIRITTURA I FEDELISSIMI COME VITO CRIMI, REO DI PE UNA CENA CON ALCUNI ESPONENTI CIVATIANI DEL PD - L’EX CAPOGRUPPO AL SENATO SMENTISCE SU FACEBOOK

I tormenti del Movimento sembrano non finire mai. Espulsioni alle spalle? Macché. Il clima nel gruppo è sì più sereno, lo spettro di ulteriori strappi sembra superato, ma gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno lasciato non poche ripercussioni tra i senatori...

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Emanuele Buzzi per Corriere della Sera

grillo e crimigrillo e crimi

I tormenti del Movimento sembrano non finire mai. Espulsioni alle spalle? Macché. Il clima nel gruppo è sì più sereno, lo spettro di ulteriori strappi sembra superato, ma gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno lasciato non poche ripercussioni tra i senatori. Che si affidano a Facebook per raccontare il loro stato d'animo. Come Ivana Simeoni: «Con questo bel sole basta con le sofferenze», scrive.

ENRICO LETTA ROBERTA LOMBARDI E VITO CRIMIENRICO LETTA ROBERTA LOMBARDI E VITO CRIMI

Elena Fattori, invece, cita un misterioso collega che si ispira a Gandhi. «Siamo operando quella che lui chiamò "satyagraha" parola derivata dal sanscrito che significa "forza della verità" - racconta -. Abbiamo il dovere di ricordare a noi stessi che, avendo scelto di combattere il sistema dal di dentro, per destrutturarlo e ricomporlo non possiamo perdere di vista la nostra missione».

VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDIVITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI

Ma l'inquietudine tra i Cinque Stelle va oltre i parlamentari e coinvolge anche la base. I sospetti di tradimento colpiscono addirittura Vito Crimi. Nel mirino, una cena con alcuni esponenti civatiani del Pd. L'ex capogruppo al Senato smentisce su Facebook - «Ribadisco la mia lontananza dal Pd come da tutti gli altri partiti» - poi scherza: «Quindici dei nostri tra i più "rigidi" si portano per caso a cena due senatrici malpanciste del Pd, direi che se c'è stato scouting casomai è stato al contrario».

alessandra bencinialessandra bencini

«Dovremmo concentrarci su problemi più seri come, tanto per citarne uno, la riforma della legge elettorale, che a mio avviso è una porcata - prosegue Crimi -. Oltretutto non mi piace nemmeno l'idea di trasformare il Senato. Se proprio dobbiamo cambiarlo, che sia davvero una Camera "alta", che si occupi dei rapporti con l'Unione Europea, e non una Camera delle autonomie».

Veleni e accuse colpiscono anche Federico Pizzarotti, per la lettera scritta in difesa dei dissidenti espulsi. «Non ho preso le difese di nessuno, la settimana scorsa ho espresso la mia opinione alla luce del sole, con estrema sincerità», replica il sindaco di Parma. Intanto, gli ultimi espulsi contrattaccano.

Alessandra Bencini sostiene che avrebbe voluto portare a votazione una «proposta di integrazione o modifica del regolamento interno allo scopo di prevedere prassi e procedure per la corretta gestione dei conflitti interni»: in caso di voto favorevole, avrebbe ritirato le dimissioni. Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Luis Orellana - in una nota congiunta - contestano le affermazioni di Giancarlo Cancelleri.

Fabrizio Bocchino Fabrizio Bocchino

Ad Agorà il deputato dell'Assemblea regionale siciliana ha affermato che da parte loro non c'è stata la restituzione di parte degli emolumenti parlamentari. «Noi abbiamo restituito le eccedenze come e insieme a tutti gli altri parlamentari M5S. Chiunque affermi il contrario ne risponderà nelle sedi opportune», dichiarano.

Sul territorio, intanto, prendono forma correnti di ex attivisti delusi e alcune indiscrezioni parlano della possibile presenza di qualche lista nata da una costola del Movimento alle prossime Regionali in Piemonte e Abruzzo.

 

 

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