1 - L’APPELLO DEI MAGISTRATI AL CSM "CI TUTELI DAL LINCIAGGIO DEI POLITICI"
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Giuseppe Santalucia - presidente anm
Non intendono più restare a guardare, i magistrati. Né subire in silenzio l’assalto contro singoli giudici e l’intera categoria, accusata dal governo di essere politicizzata solo per aver fatto il suo dovere: scrivere sentenze a norma di legge, criticate «perché sgradite all’indirizzo della maggioranza» di turno. In gioco c’è «l’autonomia e l’indipendenza » di una funzione tutelata dalla Costituzione, la stessa «tenuta democratica» di un Paese in cui il potere esecutivo prova a mettere le mani sul potere giudiziario per «assoggettarlo».
Tale da imporre una reazione durissima: quella che il direttivo dell’Anm ha declinato in due diversi documenti, varati all’unanimità, a protezione delle toghe che, assediate come mai prima, si sono ricompattate dopo mesi di liti e distinguo. Frutto dell’aggressione ai colleghi che hanno sospeso il trasferimento dei migranti in Albania, del tentativo di eliminare le sezioni speciali presso i tribunali, della riforma sulla separazione delle carriere.
Nella delibera inviata al Csm, il vertice del sindacato — che, visto il momento, ha deciso di anticipare al 15 dicembre l’assemblea generale straordinaria prevista a metà gennaio — ha sollecitato «iniziative» in difesa della magistratura, sottoposta ad «attacchi per screditarla» e per «preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità». Nel mirino, anche le nuove norme sui migranti, che «metteranno in ginocchio le Corti d’Appello» poiché su di esse graveranno «30mila procedimenti» in più all’anno, «da definire peraltro in tempi strettissimi».
Accuse che la maggioranza rispedisce subito al mittente: «Meno convegni, più lavoro» replica la Lega. Parla di «lungo piagnisteo» il forzista Enrico Costa […]
A innervosire il centrodestra, il vibrante j’accuse sul "linguaggio della democrazia" col quale il direttivo dell’Anm ha contestato gli «attacchi sempre più frequenti di una certa politica a provvedimenti resi dai magistrati nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa».
E ce n’è pure per «il linciaggio mediatico cui un certo giornalismo si è prestato: scrutare la vita delle persone », ovvero di alcuni giudici, «riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l’etica giornalistica». Tant’è che un esposto verrà adesso inviato all’ordine nazionale.
[…] Rilievi pesanti, che finiscono per irritare la premier Meloni in trasferta in Brasile. La quale tuttavia preferisce non intervenire, ordinando ai suoi Fratelli di fare lo stesso. Non così gli alleati. «Rassicuriamo l’Anm», rincara la Lega: «Per screditare la magistratura basta la magistratura che blocca le espulsioni dei clandestini, libera gli spacciatori, chiede la galera per Salvini». […]
2 - L’ANM: LA POLITICA CI SCREDITA ED È SUBITO SCONTRO CON LA LEGA
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
Nel conflitto permanente tra magistratura e governo, le toghe licenziano un documento durissimo e invocano l’intervento del Csm: «Siamo screditati e attaccati», è scritto nella delibera dell’Anm trasmessa all’organo di autogoverno della magistratura, in cui si sollecitano «iniziative a tutela della nostra indipendenza e della nostra autonomia» sottoposta ad «attacchi per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità che la Costituzione ci affida».
È la Lega a protocollare la risposta più tagliente: «Rassicuriamo l’Anm, per screditare la magistratura basta la magistratura — è scritto in una nota del partito —. Blocca le espulsioni dei clandestini delinquenti, libera gli spacciatori per errore, va in piazza contro il governo, chiede la galera per Matteo Salvini perché “ha ragione ma va attaccato”. Per invertire la tendenza meno convegni e più lavoro». […]
I magistrati oltre a lamentare le «intollerabili accuse di essere politicizzati» e «il linciaggio mediatico cui un certo giornalismo si è prestato», con un secondo documento, indicano i rischi di alcuni provvedimenti recentemente approvati.
Esplicito fin dal titolo — «Protezione internazionale e Corti di appello: l’indifferenza del legislatore per l’organizzazione giudiziaria» — il documento dell’Anm mette nel mirino le due misure con cui il governo si proponeva di mettere al riparo il decreto sui Paesi sicuri nell’ambito dell’operazione per il trasferimento di migranti in Albania, dalle sezioni immigrazione dei tribunali, ritenute politicizzate: la reintroduzione del secondo grado di appello, nei casi dei richiedenti asilo, e il passaggio di competenza sulla convalida dei trattenimenti dalle sezioni speciali immigrazione alle corti d’appello.
ALBANIA QUI NON E HOLLYWOOD - MEME
Il coinvolgimento delle Corti d’appello «metterà in ginocchio le Corti territoriali, che saranno gravate da sopravvenienze di 30.000 procedimenti all’anno» e «prolungherà l’iter di accertamento», scrive l’Anm. Che invita il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a «scongiurare un irragionevole aggravamento del sistema organizzativo».
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Un altro fronte politico, l’Autonomia differenziata azzoppata dalla sentenza della Corte costituzionale, attraversa invece la maggioranza. Il vicepremier forzista, Antonio Tajani, frena le intemperanze della Lega. Interpellato sulle parole di Roberto Calderoli che si augurava che l’opposizione potesse «tacere per sempre», dice: «Il linguaggio del ministro Calderoli non mi appartiene, ma il suo era un messaggio politico, non di odio personale». Che la legge che porta il nome del ministro leghista torni in Aula, aggiunge Tajani, «è la strada giusta».
ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI giuseppe santalucia