Ivan Francese per Il Giornale
Donald Trump alza la voce e torna a minacciare la Corea del Nord ma stavolta senza risparmiare nemmeno la principale alleata di Pyongyang, la Cina. Il presidente Usa ha parlato oggi - come di consueto, via Twitter - della crisi nordcoreana con un cinguettio che definire di fuoco è poca cosa: "Colti IN FLAGRANTE. Molto deluso che la Cina permetta che il petrolio arrivi in Corea del Nord. Non ci sarà mai una soluzione amichevole al problema della Corea del Nord se questo continua ad accadere".
Il riferimento è al presunto aggiramento da parte dei cinesi delle sanzioni Onu contro Kim Jong-Un, realizzato attraverso una vendita del greggio al regime nordcoreano, confermata anche dalle immagini registrate da alcuni satelliti spia. Le sanzioni, a loro volta, erano state comminate a Pyongyhang per l'insistenza del dittatore comunista nel portare avanti un minaccioso programma missilistico nucleare, condito da minacce esplicite e reiterate agli Stati Uniti e ad altri Paesi dell'area.
L'accusa di vendere petrolio alla Nord Corea, lanciata in primis da un quotidiano del Sud, era stata già smentita dalle autorità cinesi che tramite un portavoce del ministero della Difesa avevano dichiarato che le consegne di petrolio alla Corea del Nord da parte di navi cinesi non costituiscono una violazione delle risoluzioni Onu. Una giustificazione che però, almeno per il momento, sembra non bastare a Donald Trump.