Ugo Magri per “la Stampa”
«Non sono certo io a dover difendere Matteo Renzi», precisa anzitutto Niccolò Ghedini, avvocato storico di Silvio Berlusconi e, in questa fase, suo consigliere politico molto ascoltato.
Zero difesa, okay. Ma nell' inchiesta Consip lei tifa per l' ex premier o per le Procure?
«Secondo l' accusa si sarebbero verificati episodi di corruttela legati all' assegnazione di lavori. Però l' attenzione mediatica è concentrata sul padre di Renzi perché a lui viene contestato questo nuovo reato introdotto nel 2012, il traffico di influenza illecita, al quale ero e rimango graniticamente contrario».
Il motivo?
«Perché amplia a dismisura il concetto di millantato credito e dà alla magistratura la possibilità di valutare in maniera molto elastica i comportamenti. Concede ai giudici troppa discrezionalità, a prescindere che si tratti del padre, dello zio o del nonno di Renzi».
Vede un pregiudizio politico?
«Sto a quello che leggo: cioè spezzoni di intercettazioni magari decontestualizzate, frammenti di appunti tutti da ricostruire, atti che secondo il codice dovrebbero essere coperti da divieto di pubblicazione. E vedo il solito metodo di anticipare le sentenze di condanna, che a me sembra inaccettabile. Renzi e il suo governo sono stati negativi per l'Italia, però dell' inchiesta sul padre viene fatto un utilizzo barbaro».
renzi con il padre tiziano indagato
Da parte dei magistrati?
«I magistrati fanno il loro lavoro. Contesto da parte di certi avversari politici, sinistra compresa, l'uso strumentale delle indagini per finalità politiche, come vediamo anche nel caso di Lotti, sul quale pende un'asserita violazione di segreto».
Perché non sfiduciate il ministro, come vorrebbe Salvini?
«Sarà un processo (ammesso che ci si arrivi) ad accertare come stanno le cose. Ma chiedere le dimissioni del ministro sulla base di uno stillicidio non verificabile è del tutto sbagliato. Come lo fu per Maurizio Lupi, che non era neppure indagato, e proprio Renzi lo fece dimettere. Come accadde per la stessa Nunzia De Girolamo, senza distinguere tra accertamento dei fatti e sentenza di condanna, anche solo di primo grado».
Ammetterà che, in certi casi, non si può difendere la poltrona.
«Questo però attiene alla sensibilità individuale. Ben diversa è la guerriglia parlamentare basata sugli spifferi di un'inchiesta tuttora in corso».
Per caso, le difficoltà di Renzi fanno crescere in Berlusconi la tentazione di votare subito?
«Su questo il presidente Berlusconi, che è l'unico ad affrontare con lucidità e buon senso la situazione, ha sempre detto: "Siamo in presenza del quarto governo non scelto dagli italiani, l' ultimo eletto fu il mio del 2008. Quindi prima si vota e meglio è". Serve però una legge elettorale che, oltre a dare rappresentatività, consenta di governare. Con la normativa attuale, la governabilità è pia illusione»
E quindi?
«Prima di tornare alle urne serve una legge. Noi abbiamo presentato una proposta, ma ancora non si è aperta una discussione sulle varie ipotesi. Si parla solo di primarie Pd e di indagini riguardanti il Pd».
matteo renzi con il padre tiziano
Parliamo allora del centrodestra e dei suoi guai.
«Sono più apparenti che reali. C'è una tendenza a colloquiare attraverso dichiarazioni pubbliche, e ciò sicuramente non aiuta. Però abbiamo un programma comune, concordato a ottobre con Lega e Fd'I. E a seconda del sistema elettorale troveremo sicuramente il modo migliore per unire le forze».
Tra poco Salvini terrà le primarie. Lo strappo con Forza Italia a quel punto sarà consumato?
«Oltre che ottimo comunicatore, Salvini è un politico ragionevole. Quindi si renderà conto che le primarie senza una definizione legislativa sono assolutamente impercorribili. Anzi, un inutile esercizio anti-democratico. Basti vedere che cosa è successo e sta ancora succedendo nel Pd».
LAURA E TIZIANO RENZI I GENITORI DI MATTEO RENZI
Berlusconi è contro le primarie perché teme di perdere?
«No, guardi, Berlusconi è disponibilissimo, da parte sua non c' è alcuna preclusione purché ci sia massima trasparenza. Forza Italia sta lavorando a una proposta di primarie disciplinate per legge, che presenteremo molto presto a corredo della riforma elettorale».