Giorgio Mulè è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.
Il portavoce unico dei gruppi parlamentari di Forza Italia sull'attuale situazione politica: "Ora bisognerebbe tornare ad usare un linguaggio più tranquillo. Da troppi giorni si sente parlare di veti, diktat e imposizioni. Salvini? E' un alleato fondamentale del centrodestra, governa con noi da svariati decenni, questa è un'esperienza che non finisce. Il centrodestra dimostra di essere una parte che fa il bene di questo Paese, non si può prescindere dall'alleanza di centrodestra con la Lega e Fratelli D'Italia.
“Salvini lascia intendere che potrebbe presentarsi alle elezioni con i grillini? L'accordo con i Cinque Stelle per la Lega sarebbe uno snaturamento. Già nel contratto di Governo si sono dovuti arrampicare sugli specchi, le idee e l'animo della Lega è opposto a quello dei Cinque Stelle, ieri Salvini ha usato espressioni colorite ma lui per primo sa che la sua gente non lo seguirebbe su un'alleanza con i grillini di tipo elettorale. La casa della Lega è il centrodestra".
Sulle accuse ricevute dal Presidente della Repubblica: "Nei confronti di Mattarella Berlusconi ha detto parole chiare, giudicando irresponsabile chi chiede un'improbabile messa in stato d'accusa o addirittura l'accusa di alto tradimento nei confronti del Presidente della Repubblica. Si tratta di un'iniziativa avventata, figlia di una reazione scomposta verso un comportamento che è nei poteri del Presidente della Repubblica".
Su Berlusconi: "E' pronto a fare campagna elettorale in prima persona, ora può anche tornare in campo da candidato premier. E' prontissimo a guidare sul campo Forza Italia".
Su Cottarelli: "E' rispettabile e preparato, però è un tecnico, non è espressione di un Governo politico. Il quinto ce lo siamo risparmiati, sarebbe il quinto bis alla guida del Paese. Onestamente no, non avrà la fiducia di Forza Italia in Parlamento, basta, oggettivamente abbiamo dato, ridiamo la parola agli elettori e torniamo a votare".