Marco Antonellis per Dagospia
luigi di maio pasquale tridico
Mentre Matteo Salvini nel suo giorno peggiore, quello della richiesta di processo per sequestro di persona aggravato viene accolto al Quirinale da un corazziere con la pelle nera, non si placano le polemiche e le discussioni intorno alle due nomine più calde del momento, riguardanti Inps e Consob. I tempi stringono soprattutto per l'Inps (a brevissimo Boeri lascerà l'Istituto) snodo fondamentale delle politiche giallo-verdi perché è da qui che passerà il successo o l'insuccesso di Reddito di cittadinanza e Quota 100. I 5 Stelle per la Presidenza puntano tutte le loro carte su Pasquale Tridico, fedelissimo di Gigi Di Maio. Insomma, una garanzia per il successo delle misure adottate dal governo soprattutto in vista di una loro possibile capitalizzazione in chiave elettorale europea.
Ma nella Lega non tutti sono d'accordo e si comincia ad accarezzare l'idea di affiancare a Tridico, come Direttore generale, un super tecnico, una figura autorevole ed esperta che conosca bene la macchina dell'Istituto. "Tridico è un ottimo professore ma non ha esperienza diretta di amministrazione aziendale ne conosce la vastità e complessità di un'ente come l'Inps" spiegano fonti di governo leghiste. Per questo sarebbe necessario affiancargli una persona di sicura affidabilità in grado di dare immediatamente l'imprimatur del "cambiamento" alla complessa macchina dell'ente previdenziale. "Le elezioni sono alle porte e ogni giorno di ritardo sono voti che si perdono".
Anche per quanto riguarda la Consob la necessità è quella di fare presto. La situazione per Conte si sta facendo incandescente. A Palazzo Chigi se la stanno prendendo comoda a dispetto degli accordi già presi e persino resi pubblici tra gli azionisti di maggioranza del governo Salvini e Di Maio con in più addirittura la benedizione di Beppe Grillo (cosa mai accaduta prima per un fatto del genere) a favore di Marcello Minenna.
Ma i soliti bene informati giurano che tutto ciò non sta accadendo per caso: temporeggiare, fare melina, significa cercare altri nomi da contrapporre a Minenna, nomi che però al momento non si vedono all'orizzonte. Troppo deboli e di basso profilo i curriculum circolati finora, fanno notare fonti istituzionali di alto rango. Meglio dunque, secondo il Premier, proseguire con gli attuali vertici guidati da Anna Genovese, nominata nel 2014 in Consob su proposta di Matteo Renzi. Persino l'ipotesi Zingales che riprende a circolare in queste ore è già stata smentita dal diretto interessato. Insomma, un ballon d'essai, un modo per tentare di spaccare i 5Stelle.
davide casaleggio luigi di maio marcello minenna
Nel frattempo fioccano le interrogazioni parlamentari (in allegato) e persino lettere, come quella che in questi giorni sta facendo molto discutere in Consob, indirizzata al Capo dello Stato Sergio Mattarella da Giuseppe Bivona socio della società di investimenti londinese Bluebell partners e solitamente ascoltatissimo dai vertici di Lega e 5Stelle (dalle sue riflessioni i gialloverdi hanno spesso preso spunto per iniziative parlamentari). Insomma, la telenovela Consob dopo oltre quattro mesi senza Presidente non è ancora terminata.
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